LAMEZIA – Domenica lo spettacolo “La mia voce”

Domenica 2 luglio, a Lamezia, alle 20.30, al Teatro Grandinetti, è in programma La mia voce, lo spettacolo dell’Accademia Tutto Danza diretta da Pompea Gugliotta e  dedicata a chi ha vissuto esperienze forti riguardo alla violenza di genere. La musica e il ballo diventano un unicum in cui addentrarsi per ritrovare equilibrio, la propria dimensione, dopo aver subito ed essersi ribellati alle avversità della vita.

La mia voce è un viaggio tra sentimenti ed emozioni “che vuol far comprendere l’importanza del cambiamento soprattutto in situazioni difficili che rischiano di alienarci, di farci perdere la stima di noi stessi”. 

A parlare così è la direttrice dell’Accademia “Tutto Danza” che tiene a sottolineare: “Siamo nati nel 1988 e da sempre abbiamo avuto grande attenzione per le tematiche sociali”.  Pompea Gugliotta ricorda che la sua scuola ha sostenuto realtà benefiche in zone disastrate del mondo come l’Africa, l’India, il Brasile. 

«Con le nostre iniziative ci siamo prodigati a favore dei più deboli; abbiamo intrapreso collaborazioni con paesi esteri e con diverse realtà associative italiane. Lo spettacolo di quest’anno da me ideato, ancora una volta racconta la danza come arte che riesce a sublimare il dolore che si incontra nel corso della nostra esistenza». (rcz)

REGGIO CALABRIA – L’attrice Caterina Misasi in riva allo Stretto in una due giorni di teatro

Secondo appuntamento di “Teatro in quartiere” inserito nel progetto artistico “New Theatre Training” promosso dall’associazione culturale arte e spettacolo “Calabria dietro le quinte Aps” e sostenuto dal bando “Reggio Resiliente” del Comune di Reggio Calabria e cofinanziato dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.

Una due giorni intensa con l’attrice cosentina Caterina Misasi, professionista contesa dal cinema, dalla tv e dal teatro e che, per il weekend, è la docente del modulo “Il testo, l’attore e la società”.

«Analizzeremo degli sketch di David Mamet presi da “Frammenti di città” per affrontare il legame esistente tra testo, attore e società – afferma Caterina – Mamet scrive un po’ come parla la società con tutti gli intercalari che ci possono essere quando due persone si confrontano tra di loro. Durante le lezioni, faremo alcuni esercizi teatrali per rompere il ghiaccio, mettere a proprio agio i corsisti per poi, analizzare i testi del drammaturgo statunitense».

I partecipanti sono affascinati dallo stile unico dei dialoghi scritti da Mamet, cinici, pungenti, fatti apposta per evocare l’effetto desiderato e insieme alla docente, sviscerano quel modo di scrivere e di far parlare i personaggi dando forma a quel forte desiderio di confronto.

«Per fare bene il mestiere dell’attore non bastano mai le ore di lezioni, ne servirebbero sempre di più per poter fare un lavoro completo – continua l’attrice – I ragazzi sono molto motivati e bramosi di apprendere. E’ bello poter far parte di questi progetti culturali che integrano un territorio capace di offrire opportunità di crescita alla sua comunità. Ai coristi consiglio di essere perseveranti, di non demordere mai perchè questo è un mestiere con alti e bassi continui ma, se si è tenaci, se si studia tanto e ci si crede davvero in ciò che si fa, alla fine i risultati si vedono».

Dalla riva dello Stretto, Caterina partirà per andare nelle Marche dove l’aspetta la troupe per girare il film “La Stanza del Tempo Sospeso” per la regia di Olga Merli e Andrea Giancarli nel borgo medievale di Serra De’ Conti, in provincia di Ancona e indosserà i panni della protagonista.

«La Stanza del Tempo Sospeso liberamente ispirato al romanzo “Il manoscritto” di Stefania Convalle, è uno sguardo nell’abisso, attraverso una minuziosa lente d’ingrandimento sugli aspetti onirici e sensoriali dei protagonisti – conclude la Misasi – E’ una storia di realismo magico, che parla di una donna che ritorna nel paese dei suoi genitori, un personaggio perfettamente nelle mie corde».

MENDICINO (CS) – “Match d’improvvisazione”: riflettori puntati sulla performance teatrale del progetto “Il giro del Mondo in 80 giorni”

Il sipario del Teatro comunale di Mendicino si è chiuso su una lezione aperta sul “Match d’improvvisazione” a cura degli attori Elisa Ianni Palarchio, Emilia Brandi e Mario Massaro per il percorso teatrale del progetto “Il giro del Mondo in 80 giorni”. Un’iniziativa promossa dall’associazione PartecipaAzione Ape in collaborazione con la compagnia teatrale Porta Cenere. Un percorso educativo di orientamento geografico e integrazione finanziato dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese rivolto principalmente ai minori stranieri non accompagnati ospiti dei centri Sai (Sistema accoglienza integrazione) di Mendicino, Casali del Manco e Dipignano.

Il progetto “Il giro del Mondo in 80 giorni” è nato con l’intento di favorire negli adolescenti l’assunzione di consapevolezza dell’“io” come “individuo sociale”, attraverso opportunità educative efficaci e spazi di socializzazione, integrazione e condivisione.

L’avvocato Vittoria Paradiso, presidente dell’associazione PartecipaAzione, ha dichiarato che: «Questo progetto nasce dall’ennesima attività condotta insieme all’associazione Porta Cenere. Si tratta di un percorso di inclusione per minori stranieri non accompagnati nel territorio cosentino. Il fine è stimolare le occasioni di confronto e di conoscenza con i coetanei autoctoni. Il progetto si articola in tre percorsi: il percorso teatrale, il percorso di conoscenza del territorio e il percorso di cittadinanza attiva. Il percorso teatrale si è appena concluso con una performance finale, mentre le altre attività proseguiranno. Contiamo di portare a termine il progetto in estate o, eventualmente, a settembre».

Il direttore artistico della compagnia teatrale Porta Cenere, nonché attore, Mario Massaro, ha spiegato che: «In questi progetti, non è tanto importante come si arriva alla performance finale ma l’intero percorso che ha accompagnato questi ragazzi fino a qui. Si parte dalla conoscenza del sé e del rapporto del sé con gli altri per poi scoprire insieme quale impatto il teatro può avere nelle loro vite, il che si traduce in libertà, voglia di fare, impegnarsi nel ricoprire un ruolo o nel raggiungimento di un obiettivo. I ragazzi coinvolti nell’intero progetto sono tantissimi e provengono da tre centri Sai del territorio cosentino. Quelli coinvolti nel percorso teatrale sono stati una ventina, di cui otto sono stati impegnati al teatro comunale di Mendicino per dare un segnale di presenza e di cultura sul territorio».

Attraverso il percorso teatrale, i giovani hanno appreso l’arte della recitazione, partendo proprio dall’improvvisazione. Un formato di spettacolo amato nei teatri off, nei cabaret e in tv, in cui gli attori non seguono un copione, ma si affidano a stimoli e colpi di scena guidati dal regista. Non vi sono battute prestabilite o finali prevedibili. Lo spettacolo nasce sul palco di fronte agli occhi increduli e sorpresi del pubblico.

Sul palco, i ragazzi coinvolti nel percorso teatrale del progetto “Il giro del Mondo in 80 giorni” hanno utilizzato oggetti reali o inventati e, indossando un abbigliamento casuale, hanno costruito le scene davanti agli spettatori. Così il pubblico ha avuto l’opportunità di assistere dal vivo al processo creativo della drammaturgia scenica.

L’attrice Emilia Brandi ha evidenziato di aver: «insegnato ai ragazzi l’Abc del teatro, invitandoli a prestare attenzione agli altri e a ciò che gli sta intorno, perché è da lì che nascono le azioni teatrali. Da lì, nasce il teatro. Nei nostri incontri abbiamo sempre dedicato del tempo all’esercitazione dell’immaginazione oltre che all’ascolto e alla disponibilità dell’altro sul palco. Poste queste basi, abbiamo dato loro pochi elementi, lasciandoli liberi di improvvisare senza troppe costrizioni. In questo modo, possono nascere milioni di scene che possiamo rifare in altri milioni di modi».

Il laboratorio teatrale è stata un’opportunità di crescita personale e collettiva, che ha consolidato il rapporto con sé stessi, stimolato l’immaginazione, superato inibizioni e paure e incoraggiato l’espressione individuale all’interno del gruppo.

Ma in cosa consiste l’arte dell’improvvisazione? A spiegarlo è l’attrice Elisa Ianni Palarchio: «Per l’attore, l’arte dell’improvvisazione è tutto. È il pane quotidiano. L’improvvisazione allena l’immaginazione. E l’immaginazione è come un muscolo: se non viene usato rischia di atrofizzarsi. L’attore preparato riesce ad utilizzare tutti gli strumenti che ha a disposizione durante il laboratorio. Così vengono fuori scene che hanno un inizio, uno svolgimento con degli accadimenti e una fine totalmente sorprendente perché non prestabilita. Ultimamente, l’improvvisazione sta diventando una bella e interessante proposta di spettacolo vero e proprio. Questo apre allo spettatore la possibilità di scoprire un percorso sconosciuto». (rcs)

MELISSA (KR) – A luglio il festival Rame – Le radici del Mediterraneo

Dal 24 al 30 luglio, a Melissa, è in programma Rame – Le radici del Mediterraneo, festival internazionale di teatro e arti performative a cura della Compagnia Teatro Ebasko.

RaMe Festival costruisce un ponte tra la scena artistica internazionale e le comunità locali del crotonese, scardinando il concetto di periferia e marginalità ed esaltando le bellezze del territorio attraverso l’efficacia dell’espressione artistica: il festival nasce dall’interazione di due comunità, quella itinerante degli artisti ospitati e quella locale dei suoi abitanti, una relazione preziosa e necessaria. Teatro Ebasko intende dunque costruire un ambiente culturale in grado di stimolare la curiosità, attrarre nuovi visitatori e sperimentare linguaggi innovativi attraverso la conoscenza e il coinvolgimento diretto.

L’edizione 2023 prevede una ricca programmazione tra spettacoli, workshop, residenze culturali e convegni internazionali che dal 24 al 30 luglio si svolgeranno nel centro storico e nei vari livelli del paese. Le settimane che precedono e seguono il festival saranno inoltre caratterizzate da attività e progetti collaterali destinati all’intera comunità: nei primi giorni di luglio avrà luogo la residenza per gli artisti di strada Muri d’artista per un Borgo Cantina,  dove writer e pittori dipingeranno su muri e porte del paese la relazione con il tema del festival: Il potere e le sue forme grottesche. Alla fine del mese si svolgeranno laboratori con ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo e vari workshop con i protagonisti delle quattro giornate.

L’appendice del festival sarà caratterizzata dal progetto Youth Exchange, all’interno dell’Erasmus + Programme, con compagnie e associazioni provenienti da Lituania, Romania e Portogallo che scambieranno pratiche teatrali e si confronteranno sul tema delle Cosmogonie nelle differenti culture di provenienza. La seconda metà di agosto invece vedrà una residenza creativa per Cosmos, il nuovo spettacolo di teatro in strada di Teatro Ebasko che aprirà la V edizione di RaMe Festival nel 2024.

Quasi due mesi di appuntamenti per progettare insieme i nuovi scenari delle arti performative, condividere e valorizzare il piccolo borgo di Melissa, un luogo con un ricco patrimonio culturale, con una posizione strategica e una comunità accogliente che detiene saperi e tradizioni. Il Sud Italia spesso subisce gli effetti di una visione negativa e stereotipata: una terra arretrata e poco competitiva sul piano dell’offerta culturale, con poche possibilità di crescita o di investimento e soggiogata dalla criminalità organizzata.

Teatro Ebasko sceglie di adottare la pratica dell’abitare con il teatro questo piccolo borgo arroccato, sviluppando iniziative a stretto contatto con il territorio e ispirandosi ai luoghi che questa terra regala per re-interpretarla, attraverso le espressioni artistiche contemporanee.

Anche quest’anno sarà possibile prendere parte alla Call Partecipanti – Residenza Culturale Creativa Rame 2023 destinata a 16 appassionati che potranno  vivere il festival in modo. (rkr)

La Compagnia Vercillo onora i festeggiamenti per Maria SS delle Grazie di Lamezia

La compagnia teatrale “G. Vercillo” ha onorato i festeggiamenti per Maria SS delle Grazie a Lamezia Term, con lo spettacolo E se poi è vero…?, una commedia in due atti liberamente tratta da Peppino De Filippo e la regia di Raffaele Paonessa.

Ed è così che in pochi attimi, le lancette del tempo sono tornate indietro ad un passato di espressioni linguistiche e domestiche della società calabrese degli anni 50/60, con al centro la famiglia e la superstizione.

Un minuzioso lavoro di riscoperta lessicologica accompagnato dalla intramontabile espressività teatrale dei fratelli De Filippo ha consentito alla compagnia lametina, di portare in scena non un mero spettacolo quanto un lavoro culturale che si nutre di tradizione pur usando la moderna comunicazione.

Essere qui, in un cortile parrocchiale – dichiara a fine spettacolo il regista, Raffaele Paonessa – è per noi motivo di grande orgoglio ed emozione rimandandoci proprio a quel cortile, della parrocchia di San Francesco da Paola dove siamo nati e cresciuti alla scuola di padre Vercillo. Poter ritornare in luoghi familiari come questo – continua – non solo ci emoziona ma ci ricorda quanto importante sia oggi la nostra missione, testimoniando se pur con sacrificio, la necessità di condividere e fare squadra in ogni luogo, da una chiesa, su un palco, in una piazza.

E di condivisione ha parlato anche don Domenico Cicione Strangis che nel ringraziare la compagnia, ne ha condiviso con la memoria tempi di vita trascorsi insieme, ed ha acceso i riflettori sulla morale della commedia, quella cioè di essere credenti e non creduloni. Un selfie di attori e compagnia ha spento i riflettori di scena.

Luci di spettacolo che quest’estate si riaccenderanno con intensa frequenza, dato il ricco cartelloni di impegni che vedrà la compagnia Vercillo in giro per tutta la Calabria, provocando con la celebre espressione “non è vero ma ci credo”. (rcz)

La compagnia teatrale Teatrop a Lamezia organizza il Festival mediterraneo SuddiVisioni

A Lamezia riparte il progetto speciale di SuddiVisioni, in programma dal 25 giugno al 30 luglio prossimi. Un’iniziativa culturale che vede protagonisti la compagnia Teatrop di Lamezia e le compagnie Molino D’Arte e La Casa Di Creta; tre realtà che portano in scena il teatro d’avanguardia di Calabria, Puglia e Sicilia. Compagnie, scelte da un gruppo di direttori artistici ed esperti di teatro, che rappresentano tre regioni del Sud Italia. Tre ‘pezzi’ di Meridione che hanno messo insieme le loro competenze e le loro maestranze per realizzare un cartellone di alto livello con la partecipazione di grandi professionisti del teatro italiano.

Il Festival SuddiDivisioni è, dunque, occasione di scambio, socializzazione e di formazione. Inoltre, offre la possibilità per creare un circuito di distribuzione che sostiene le tournée delle compagnie professioniste, specializzate nelle produzioni teatrali. In scena spettacoli di vario genere: dal teatro di figura al teatro d’attore e musicale. Le tematiche sono di grande attualità e spaziano dalle problematiche riguardanti gli sconvolgimenti climatici all’importanza dell’inclusione sociale. Non solo spettacoli ma anche laboratori per i più piccoli e per le famiglie in una visione condivisa di crescita collettiva e di scambio culturale. Si sorride insieme, ci si diverte, ma anche si riflette su temi di grande rilevanza che riguardano la nostra contemporaneità.

Il 25 giugno si inizia con la sezione del progetto “Teatro in vetrina”; al giardino botanico, alle 18, andrà in scena “Amore di sale”. Seguirà anche un laboratorio tematico a cura della compagnia ospite Arterie teatro;

Il 28 giugno alle 18, al birrificio Lametus, sarà la volta di Babayaga a cura della compagnia ospite Microteatro terra marique;

Il 2 luglio alle 19, sempre al Birrificio Lametus, è previsto lo spettacolo “Ginette et son Monde” della compagnia “Theatre en vol”

Il 4 luglio alle 19, al giardino botanico farà divertire i presenti “Elefante scureggione” della compagnia Nata teatro

Il 6 luglio alle 19 al Civico Trame andrà in scena “Cappuccetto red” della compagnia Matutateatro

Il 30 luglio la compagnia del Teatrop sarà ospite a Formia al festival “Il cancello delle favole” con “Pinocchio testadura”. (rcz)

A Cosenza “I nostri promessi sposi”: Uno spettacolo originale per una scuola inclusiva

di DEBORA CALOMINOCome può un grande classico della letteratura italiana, diventare uno spettacolo per bambini e addirittura averli come protagonisti? All’Istituto Comprensivo Spirito Santo di Cosenza, tutto ciò è diventato realtà, grazie all’impegno e la caparbietà delle insegnanti, unite dalla stessa passione per la letteratura e dal desiderio di veicolare messaggi positivi, partendo dal capolavoro di Alessandro Manzoni.

I nostri promessi sposi, andato in scena lo scorso 13 giugno, ha intrecciato verità, fantasia e ironia, nell’alternarsi di passato e presente. Una parodia in chiave moderna che ha avuto come protagonisti personaggi storici ma anche attuali. L’originale copione, ideato e scritto dalla maestra Manuela Federici, referente didattica, coordinatrice di classe e regista, è stato animato dai bambini e grazie al supporto delle insegnanti Daniela Albanese, Amalia Capano, Maria De Bartolo, Vittoria Gigliotti, Rita Gravina, Luana Lo Feudo e Mariangela Portaro, che hanno creduto nel progetto e collaborato affinché diventasse una rappresentazione teatrale. Fondamentale il ruolo dei collaboratori scolastici e di Emilio Travo, che ha collaborato alla regia e per gli aspetti tecnici di luci e suoni.

Un grande successo dunque, che ha riempito di orgoglio i bambini protagonisti, gli alunni delle classi quarte della scuola primaria del plesso Spirito Santo. Manuela Federici, l’insegnante che ha curato la stesura del copione e la regia, ha dichiarato «attraverso questo spettacolo ho voluto affrontare i temi della legalità, della crisi sociale,  e portare alla luce sani valori e diffondere messaggi di amore, il tutto nell’ottica di una scuola possibile e inclusiva». (dc) 

CITTANOVA – Lo spettacolo “Zero” della Scuola di Recitazione della Calabria

Questa sera, a Cittanova, alle 21, al Cine Teatro R. Gentile, in scena lo spettacolo Zero, una produzione della Scuola di Recitazione della Calabria, diretta da  Walter Cordopatri e coordinata da Giorgio Colangeli.

Lo spettacolo vede alla regia Marco Maltauro, le coreografie sono di Giovanni Gangemi e sul palco ci saranno gli allievi: Lara Cardone, Mariateresa Di Cianni, Lorenzo Guarascio, Francesco Mansueto, Sara Martino, Sofia Sangiovanni e Marco Mittica. 

«Lo spettacolo affronta le tematiche della comunicazione, dell’interazione, dell’incontro ai giorni nostri, dove il cellulare, i social e tutti gli schermi che si frappongono tra noi e gli altri, ci illudono che quello sia vivere, mentre invece creano solo una forma effimera di contatto. Forse tutti vorremmo cambiare e ripartire, ma ci sembra difficile. Il teatro, il luogo per eccellenza degli incontri umani, il luogo dello sguardo, propone invece proprio la possibilità di cambiare e ripartire», dichiara il regista Marco Maltauro.

Durante la serata si svolgerà anche la Cerimonia di Consegna dei Diplomi del Triennio Accademico 2020/2023 alla presenza delle Istituzioni locali, regionali e del Direttore del Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi a cui l’Amministrazione Comunale di Cittanova conferirà la Cittadinanza Onoraria durante una cerimonia nel pomeriggio di oggi 16 giugno alle ore 17.30.

«Il mio primo sentimentoha spiegato il fondatore e direttore di Giffoni, Claudio Gubitosiè di ringraziare il Consiglio Comunale di Cittanova, la Giunta e il Sindaco Francesco Cosentino, che ha proposto la mia nomina a cittadino onorario di questa bella comunità alla quale sono affezionato. Aggiungo anche il mio saluto devoto a tutti i cittadini, spero di poter contribuire, ancora di più, allo sviluppo culturale e sociale di questo territorio. Mi ritrovo all’improvviso ad essere anche cittadino calabrese, una delle regioni che di più amo, alla quale rivolgo sempre gli auspici per essere forte nel contesto italiano ed europeo».

«Ne ha tutti i meriti, le capacità e l’identità – ha evidenziato –. Ho scritto stamattina al Presidente della Regione, l’Onorevole Roberto Occhiuto, con il quale ho voluto condividere questa mia gioia. Accetto la cittadinanza con spirito di servizio, ma lieto che fino ad oggi la presenza di Giffoni sia stata fonte di ispirazione e di sostegno per la Scuola di Recitazione della Calabria, guidata e diretta dall’amico Walter Cordopatri. Una scommessa vinta, un obiettivo tra i tanti raggiunti. Non ci stancheremo di continuare a mettere al centro la cultura, come volano di sviluppo per l’economia sociale e reale. Un abbraccio a tutti i concittadini di Cittanova».

 

SIDERNO (RC) – Mercoledì lo spettacolo “PPP Amore e Lotta”

Mercoledì 14 giugno, a Siderno, alle 21, al Cinema Teatro Nuovo, in scena lo spettacolo PPP Amore e Lotta. Dico il vero dedicato a Pier Paolo Pasolini e prodotto da Officine Jonike Arti.

Lo spettacolo – scritto da Katia Colica, per la regia di Matteo Tarasco –, è interpretato dagli attori Americo Melchionda nel ruolo del grande intellettuale, Maria Milasi nella parte della madre Susanna, e Andrea Puglisi nelle vesti del giovane fratello Guido. Le scenografie sono di Lazzaro-Melis, le musiche originali di Antonio Aprile, i costumi di Malaterra, aiuto regia Arianna Ilari.

Amore e Lotta è il titolo e il leitmotiv dello spettacolo che si dispiega tra le luci e le ombre di una figura tra le più importanti del Novecento italiano. 

Il Pasolini pubblico e quello privato si mescolano e si confondono, sul volto di Americo Melchionda, nel dialogo incessante con la madre (Maria Milasi) e il fratello (Andrea Puglisi) morto giovanissimo durante la guerra partigiana. I personaggi si muovono come dietro una lente di ingrandimento emotiva, che coinvolge lo spettatore, in uno spazio dove le parole assumono i gesti, le pose, il tono ora quasi giocoso, ora disperato. 

Sulla scena, dunque, la vicenda personale e universale di Pier Paolo, un uomo simbolo e un uomo come tutti, sempre sulla strada della “verità”.

Il Poeta in tutto il suo splendore umano è simbolo di una liberazione, valida oggi più che mai, la liberazione dall’idea “che si debba comunque accettare l’esistente”. 

Uno spettacolo con varie chiavi di lettura, che parla di temi importanti, oltre il tempo e la storia; che parla soprattutto agli uomini di oggi, nel tentativo di riportare l’attenzione su valori e ideali essenziali alla loro sopravvivenza.

La compagnia Officine Jonike Arti è attualmente riconosciuta dalla Regione Calabria come Impresa di Produzione Teatrale e questo spettacolo è co-finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 – Avviso pubblico per il finanziamento di programmi di Produzione Teatrale della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura. (rrc)

 

CASTROVILLARI (CS) – Un’altra edizione di successo per Primavera dei teatri

Un successo oltre ogni aspettativa! Si è conclusa il 4 giugno la XXIII edizione di Primavera dei Teatri, festival dedicato ai nuovi linguaggi della scena contemporanea, diretto da Saverio La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano. Con oltre 40 eventi di spettacolo dal vivo tra teatro, danza, musica, performance accompagnati da residenze creative, workshop, reading, presentazioni di libri e convegni, 16 debutti assoluti, 4 anteprime, 4 coproduzioni, 3 progetti internazionali, più di 14 mila spettatori, 10 sold out.

Numeri che testimoniano un successo che sicuramente non si poteva dire scontato ma che è stato frutto di un lavoro accurato. Il festival si conferma essere una straordinaria vetrina della cultura nazionale e internazionale, anche grazie allo schema della multidisciplinarità, che ha riscosso da sempre il consenso del pubblico e della critica, nella consueta cornice di Castrovillari.

«Una edizione di Primavera entusiasmante – dichiarano i direttori Saverio La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano – Uno spazio di democrazia del quale una collettività si è voluta riappropriare partecipando a tutti I tipi di appuntamenti e gremendo i luoghi di spettacolo del festival. La centralità degli argomenti trattati, delle scelte artistiche, dello scouting sull’ultima generazione di artisti, dell’organizzazione che punta a creare una reale condivisione tra pubblico, operatori, critici e compagnie, sopperisce alla marginalità geografica del luogo. Obiettivo futuro è ora quello di dare continuità nell’anno al lavoro del festival. Ci sono in città due teatri chiusi e la possibilità di creare spazi del contemporaneo molto affascinanti. Dobbiamo fare in modo, lavorando gomito a gomito con le Istituzioni del territorio, di tenere questi luoghi in vita tutto l’anno. La comunità del Pollino lo esige – vista l’alta partecipazione alla programmazione del festival – e se lo merita».

Considerato uno degli appuntamenti più importanti del panorama teatrale italiano, Primavera dei Teatri è diventato un punto di riferimento imprescindibile per operatori, critici, artisti e per il pubblico proveniente da tutta Italia e dall’estero. Primavera dei Teatri vuole contribuire al processo di rinnovamento del linguaggio scenico nazionale e internazionale e operare per il ricambio generazionale nel campo delle arti performative. Allo stesso tempo, il festival vuole dare il suo contributo alla crescita democratica, sociale e culturale del suo territorio e di tutto il Mezzogiorno. Il festival è stato sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali e da Regione Calabria Dipartimento Turismo / Calabria Straordinaria. (rcs)