REGGIO – Tutto pronto per la prima assoluta di “Alis, gran gala”

Tutto pronto a Reggio per la prima assoluta in Calabria di Alis Gran Galà, lo straordinario spettacolo internazionale di Circo Contemporaneo di Le Cirque Top Performers, con le più prestigiose e pluripremiate stelle dai più grandi Circhi del Mondo e dal Cirque du Soleil, con numeri al limite delle possibilità umane.

Ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie, Alis andrà in scena al Palacalafiore venerdì 21 e sabato 22 aprile alle ore 21:00. Aggiunto anche uno spettacolo mattutino riservato alle scuole alle ore 10:30 del 21 aprile, per il quale arriveranno ragazzi da tutta la Calabria: solo da Lamezia Terme ben 500 studenti dell’Istituto Perri-Pitagora, che poi nel pomeriggio visiteranno i Bronzi di Riace al Museo Nazionale.

Ancora disponibilità per tutti gli spettacoli. La vendita dei biglietti dei serali è in corso su www.ticketone.it e nei punti Ticketone (Reggio: B’Art, corso Garibaldi). Previsti sconti per ragazzi e gruppi. Fino al 12 aprile, inoltre, sarà attiva la formula “4xPasqua”, valida per almeno 4 persone. Per i gruppi e le scuole è necessario rivolgersi alla segreteria organizzativa: tel. 0968441888 (mail: info@ruggeropegna.it).

Le Cirque Top Perfomers vanta collaborazioni con oltre 100 artisti “Top Performers” di tutto il mondo, con numeri incredibili: equilibristi, acrobati, clown, trapezisti, musicisti. Tra questi: il canadese Yves Decoste e l’ucraina Valentina Sidenko (Hand To Hand), stelle delle grandi produzioni del Cirque du Soleil, tra cui La Magie Continue, Mystere, Quidam e Zed, Zaia e Joya; la star Jonathan Morin (Crossed Whee) con oltre 1000 presenze negli show del Cirque du Soleil, inventore del “The Crossed Wheel”, che contraddistingue le sue performances; Andreis Jacobs Rigolo (Sanddorn Balance), artista originalissimo e creatore di numeri iconici, tra i più straordinari in assoluto; Pippo Crotti (Comedy), celebre comico e attore irresistibile anche al cinema e in tv, con oltre 1500 repliche in Totem del Cirque du Soleil; il collettivo ucraino Adrenaline Troupe (Trampowall), maggiori interpreti di una disciplina acrobatica che non ammette errori ai limiti delle capacità umane, numero di pura energia, intensità e spettacolarità, un susseguirsi di evoluzioni acrobatiche e atletiche mozzafiato; Rose Winebrenner (Singer and Composer), cantante, polistrumentista, artista visiva di Chicago, protagonista in Zaia del Cirque du Soleil con oltre 1400 repliche e solista per la Cerimonia del Bollywood Award.

La stella dei tessuti aerei Asia Tromler (Aerial Silks and Alis), direttrice dell’Ikigai Circus Art; Marie-Eve Bisson (Aerial Hoop), artista canadese applaudita in oltre 4000 show del Cirque du Soleil e negli eventi speciali Dralion, Quidam (anche nel film) e nel tour mondiale di Kooza; gli incantevoli Dmitri Grigorov e Anastasiia Vashchenko (Flight of Passion), eccellenze dell’ “Aerial Straps”, con il loro numero definito “unico e perfetto”, dal 2004 in scena col Cirque du Soleil in “Corteo” (Stati Uniti) e “Quidam” (Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Hong Kong); Yoann Benhamou e Emeline Goavec (Duo Emyo), meravigliosi trapezisti e ballerini emozionanti e romantici, presenti nel Cirque du Soleil, da Amora, Fuzion e Kooza, a Joyà, Amaluna, Chemins Invisibles e Scalada, applauditi anche ai Disney Village, Disneyland Paris e Futuroscope. Ed ancora Yeven Senchin, Mykyta Slabyshev, Dmytro Zhukovskyi, Rostyslav Oliinyk, Viktor Zubko, Stanislav Pokorniuk, Andreis Jacobs, Ichinkhorloo Jargalsaikhan, Alla Shulga, Olesia Shulga, Molas Matias Canavese, Constanza Belen De Simone. Infine, Onofrio Colucci, Direttore Artistico e Maestro di Cerimonia, enfant prodige del circo contemporaneo. Si è esibito in 60 Paesi con oltre 4.000 repliche ed è stato protagonista delle più celebri produzioni del Cirque du Soleil.

È suo il ruolo principale nel celebre Slava’s Snowshow, che il grande Slava Polunin gli ha affidato, eleggendolo suo erede. Afferma Colucci: «Alis è un viaggio alla scoperta di ciò che non t’aspetti, per imparare di nuovo a meravigliarsi e a sognare».

“Alis Gran Galà” in due ore di show senza interruzioni e senza animali porterà il pubblico in un viaggio spettacolare. Lo show, prodotto da Gianpiero e Alessandro Garelli, fa parte della XXXVII stagione di eventi di Ruggero Pegna. Il promoter calabrese dei più grandi eventi, non ha dubbi: «È uno spettacolo imperdibile, pieno di emozioni e meraviglie, con un allestimento faraonico, credo anche irripetibile in Calabria!». (rrc)

Al Politeama di Catanzaro un aprile ricco di spettacoli teatrali

Un ricco mese di aprile al Teatro Politeama di Catanzaro con il Progetto pro. sa. professionisti spettacolo associati, promosso nell’ambito deip di distribuzione teatrale, rete di teatri, sostenuti dalla Regione Calabria.

Il Politeama è partner principale di una programmazione condivisa con Dracma teatro di Polistena e Teatro del grillo di Soverato che vede, nell’ottica principale della formazione di nuovo pubblico critico e consapevole, la proposta di un cartellone multidisciplinare che spazia dal teatro, alla danza, alla musica con tematiche, forme e linguaggi contemporanei. Grande spazio verrà dedicato anche alle compagnie calabresi attraverso un cartellone “diffuso” ideato con l’obiettivo di valorizzare e alimentare le realtà attive sul territorio e, creare, al contempo nuove opportunità formative. Per l’occasione, la Fondazione Politeama propone biglietti di ingresso a prezzi agevolati per favorire la più ampia partecipazione.

Si partirà giovedì 13 aprile con Lamagara, produzione di Confine incerto, monologo teatrale di e con Emanuela Bianchi, premio della critica Gaiaitalia al RomaFringeFestival 2014.

Siamo nella Calabria del 1769, Cecilia Faragò è l’ultima fattucchiera processata per stregoneria nel Regno di Napoli. Con lei muoiono i segreti della terra in un luogo del mondo in cui la terra è potere. Chi è la magàra Cecilia? Fata o strega, lucifera, portatrice del sole o della luna, donna infine e prima di tutto. Un lavoro che mette in scena i luoghi eterni della generazione e dell’eros, dove il corpo è utilizzato come strumento della narrazione che coinvolge lo spettatore in una esperienza sensoriale potente e poetica.

Venerdì 14 aprile sarà la volta di Via del popolo, l’ultimo monologo di Saverio La Ruina, attore, drammaturgo e regista con una lunga carriera tra cinema e teatro. Più volte vincitore del Premio Ubu, il riconoscimento più importante di teatro in Italia, porterà in scena il suo ultimo lavoro, a tratti autobiografico, prodotto da Scena verticale, la compagnia di La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano, arrivata a 30 anni di attività. “Via del popolo” è un tratto di strada di Castrovillari, il paese d’origine dell’attore: un ritorno alla terra natìa, per raccontare una piccola città del sud cambiata dalla società globalizzata.

Particolarmente rivolto al pubblico delle scuole, sarà invece l’appuntamento previsto per martedì 18 aprile, alle ore 10. Una matineè dedicata a Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo, promosso da Cco – Crisi come opportunità come parte integrante del progetto Il palcoscenico della legalità. Da dieci anni l’opera-dibattito sulla legalità di Giulia Minoli e Emanuela Giordano attraversa l’Italia raccontando storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata. Un testo vivo, che si rinnova e si nutre delle tante vicende e persone che a ogni passaggio ne arricchiscono i contenuti e la drammaturgia. Dopo lo spettacolo, sul palco del Politeama salirà il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, per un dibattito che si preannuncia ricco di contenuti.

A concludere il calendario venerdì 21 aprile sarà Mohican, l’ultima opera di Carlo Tedeschi, noto autore e regista italiano, che ha firmato in 40 anni di carriera, 25 spettacoli teatrali, riscuotendo ampio consenso di pubblico in Italia e all’estero. Uno spettacolo, a cura della Compagnia ragazzi del lago con in scena più di 40 artisti, ispirata alla storia vera, di circa 120 anni fa, tra Inghilterra e Stati Uniti, un racconto d’amore, di sopraffazione, di lotta e di ricerca della verità, alla scoperta della spiritualità degli Indiani d’America, ma anche un grande omaggio alla figura femminile.

Il programma è co-finanziato con risorse Psc Piano di sviluppo e coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’avviso “Programmi di distribuzione teatrale” della Regione Calabria – Dipartimento istruzione formazione e pari opportunità – Settore cultura. Per informazioni e prevendite è possibile consultare il portale www.politeamacatanzaro.net oppure contattare il botteghino del teatro al numero 0961-501818. (rcz)

REGGIO – Sabato in scena “Antigone. Il sogno della Farfalla”

Sabato 1° aprile, al Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, alle 19, in scena lo spettacolo Antigone. Il sogno della Farfalla.

Lo spettacolo – una produzione di Officine Jonike Arti – scritto da Donatella Venuti, per la regia di Americo Melchionda, scenografia Melis-Lazzaro, è interpretato da Maria Milasi e dallo stesso Americo Melchionda.

Tratto da “La tomba di Antigone”, sorprendente romanzo filosofico-poetico-teatrale della filosofa spagnola Maria Zambrano – in esilio per 45 anni durante la dittatura franchista – “Antigone – Il sogno della Farfalla” dà voce a tutte quelle donne che lottano contro le Leggi Prevaricatrici generate dall’abuso del potere, dalla violenza della guerra e dall’annichilimento del concetto stesso di “Umanità”.

Da sempre l’eroina sofoclea è stata il simbolo del conflitto tra legge degli uomini e legge degli dèi, tra diritto positivo e diritto naturale. La Zambrano, però, restituisce la sua estrema complessità a un personaggio femminile solitamente letto solo in chiave politica e giuridica e che nella riscrittura della drammaturga Donatella Venuti trova diverse e coinvolgenti sfumature legate a una dimensione psicologica ed esistenziale.

Antigone indossa un logorato abito da sposa, ingurgita compulsivamente le pillole che bloccano l’enzima PKMZeta della memoria: vuole dimenticare! Ma le ombre dei personaggi della sua storia tornano a trovarla, sovrapponendosi sotto forma di allucinazioni: il padre e la madre, i due fratelli, la nutrice, l’Arpia – Ragno nella testa. 

L’azione si sviluppa in uno spazio intermedio, fra la vita e la morte, illuminato da una luce irreale, in cui si ritrova rinchiusa per ordine di Creonte, una prigione del pensiero dove può decidere se ritrattare e pentirsi o affrontare i suoi fantasmi con la fermezza che la contraddistingue.

Dopo aver fatto tappa nel mese di marzo a Milano e in altre città italiane, “Antigone. Il sogno della Farfalla” prosegue la sua tournée in Calabria e, per i forti contenuti etico-politici trattati, anche con rappresentazioni riservate agli studenti degli istituti superiori.

La compagnia Officine Jonike Arti è attualmente riconosciuta dalla Regione Calabria come Impresa di Produzione Teatrale e questo spettacolo è co-finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 – Avviso pubblico per il finanziamento di programmi di Produzione Teatrale della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.

Diretta da Maria Milasi, la compagnia nasce nel 2008 a Reggio Calabria dall’unione e dalla collaborazione di attori, registi e operatori culturali che hanno sviluppato percorsi di ricerca e innovazione, e ha ideato la rassegna internazionale Globo Teatro Festival. 

Nel loro repertorio propongono grandi classici – attraverso chiavi di lettura diversificate e commistioni di differenti mezzi espressivi -, e drammaturgie contemporanee, declinati soprattutto su temi etici e civili. Attualmente, sono in scena anche con “L’uomo è forte”, tratto dal romanzo omonimo di Corrado Alvaro; “PPP. Amore e Lotta”, di Katia Colica, per la regia di Matteo Tarasco, sulla figura di Pier Paolo Pasolini. (rrc)

POLISTENA (RC) – Venerdì in scena “La buona educazione”

In scena, venerdì 31 marzo, all’Auditorium Comunale di Polistena, alle 21, lo spettacolo di Serena Balivo in La buona educazione.

Lo spettacolo, con ideazione, drammaturgia e regia di Mariano Damacco, rientra nell’ambito della rassegna Il teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’arti sceniche.

La buona educazione mette in scena la storia di una donna che deve prendersi cura di un giovane essere umano, ultimo erede della sua stirpe. Deve ospitarlo nella sua vita, nella sua casa, nella sua mente, deve educarlo, progettare il suo futuro, deve contribuire all’edificazione di un giovane Uomo. Serena Balivo, Premio Ubu 2017 nella categoria nuova attrice / performer, dà vita sulla scena a questa donna, accoglie gli spettatori nel teatro della sua mente e condivide con loro la strada che percorre per cercare di assolvere al suo compito. Sarà all’altezza?

Il testocon la drammaturgia e la regia di Mariano Dammacco, e lo spazio scenico ideato dallo stesso regista insieme alla scenografa Stella Monesi, muove i suoi passi da alcune domande: quali sono i valori, i contenuti, le idee che oggi vengono trasmesse da un essere umano all’altro? Quali sono gli attori di questa trasmissione di contenuti? A cosa servono questi contenuti, questi valori, queste idee? A cosa ci preparano?

La buona educazioneè una produzione di Piccola Compagnia Dammacco, nata nel 2009 dall’incontro tra Mariano Dammacco, attore, autore, regista e pedagogo teatrale di esperienza ventennale e alcuni giovani artisti che hanno aderito alla sua poetica e alla sua prassi di lavoro. La compagnia porta avanti il proprio lavoro perseguendo un’idea di teatro etico, un teatro che sia d’arte e d’autore e, al tempo stesso popolare, ovvero accessibile a tutti per contenuti e linguaggi, svolgendo la propria ricerca contenutistica e formale incentrandola sul lavoro dell’attore e sulla composizione di drammaturgie originali. (rrc)

Il Festival reggino Facce da Bronzi è approdato a Milano

Proseguono le selezioni del Festival nazionale del cabaret “Facce da Bronzi”, giunto alla nona edizione. Nella tappa milanese dello scorso venerdì 24 marzo presso l’Accademia09 di Milano, sono stati ammessi in finale i comici milanesi: Loris Fabiani alias Lunanzio nei panni di un irriverente menestrello dalla rima nosense, Elena Di Cioccio con il suo esilarante monologo sugli amici a quattro zampe e Giulia Azzaro con i suoi luoghi comuni sull’amore e la tecnologia.

La serata condotta dall’autore di Zelig Alessio Tagliento, nonché direttore artistico del festival, ha visto anche la partecipazione dei bravissimi comici: il torinese Guglielmo Barbieri in arte Nemo, la londinese Louise Mumford Holly, Irene Sampietro da Bergamo e del comico padovano Beniamino Rosa.

La terza ed ultima selezione presentata dal comico di Colorado Giovanni D’angella e con ospite speciale il comico napoletano Salvatore Gisonna (Made in sud), si terrà il 28 aprile alle 21, al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme all’interno della rassegna “Vacantiandu”.

Gli otto comici finalisti si esibiranno il 29 aprile presso il teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria in una serata condotta dal noto comico di Zelig Vincenzo Albano e con la presenza di un ospite speciale che sarà svelato nei prossimi giorni. In tale occasione una giuria tecnica formata da personaggi dello spettacolo assegnerà il premio “Facce da bronzi” dedicato quest’anno alla memoria dell’attore romano Gigi Proietti, volto noto del teatro e della tv nazionale. Inoltre, come per le ultime edizioni verrà assegnato l’importante premio “Miglior testo – Giacomo Battaglia” dedicato al noto comico del Bagaglino scomparso nel 2019. Il festival è ideato e prodotto dall’associazione “Calabria dietro le quinte – Aps” con la direzione artistica dell’autore di Zelig Alessio Tagliento, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria e cofinanziato dalla Regione Calabria nell’ambito dell’avviso “Eventi culturali 2021” Pac 2014-2020 – azione 6.8.3.

Preziose le collaborazioni con altri festival comici nazionali, dopo il gemellaggio con il festival “Faenza cabaret – premio Alberto Sordi” si aggiunge il festival del cabaret “Blue marine” di Salerno che si terrà nel mese di giugno. Una doppia opportunità per i partecipanti al festival “Facce da bronzi” che oltre a vincere il premio artistico avranno la possibilità di accedere direttamente alla finale dei due festival comici gemellati. Fino al 7 aprile sono ancora aperte le iscrizioni per la terza selezione; per partecipare alla nona edizione del festival è necessario iscriversi consultando il sito internet:  www.festivalfaccedabronzi.it o la pagina Facebook Calabria dietro le quinte. (rrc)

CATANZARO – Lo spettacolo “Cantando sulle ossa”

In scena domani, a Catanzaro, alle 18.30, al Teatro Giangurgolo, lo spettacolo “Cantando sulle ossa”, una produzione del Collettivo ConimieiOcchi e liberamente tratta dalle fiabe di “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés.

L’opera è frutto di un teatro ‘povero’ fatto da corpo/voce/immaginazione, con quasi nulla in scena se non un cumulo di ossa e il potere della creatività. I suoni ancestrali di semplici strumenti, le voci, i rumori e le intromissioni sonore creano il canto delle donne, che viaggia verso la scena a sostegno delle performers nel narrato emotivo ed immaginativo. Il pubblico è invitato ad accomodarsi in un cerchio rituale e a lasciarsi trasportare dalla narrazione delle fiabe popolari, veicolo di trasformazione intima e testimonianza di umanità.

Il testo da cui l’opera è liberamente ispirata fu pubblicato nel 1992, ed è il frutto di due decenni di ricerche sulle fiabe e i miti delle diverse tradizioni culturali per indicare alle donne la via del viaggio interiore, alla ricerca della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.

L’evento è stato organizzato i collaborazione con Rotary Club Catanzaro, Circolo del Bridge Catanzaro , Centro di Women’s Studies “Milly Villa” – Università della Calabria, Sportello pari opportunità Unical, Kollettivo Kontrora. (rcz)

Al Teatro Comunale di Catanzaro si chiude una settimana ricca di eventi

È con la replica dello spettacolo La spada nella roccia, in programma alle 18.30, che si chiude la settimana ricca di spettacoli al Teatro Comunale di Catanzaro.

La bella domenica di Catanzaro – il 19 marzo – che festeggia il ritorno della squadra di calcio in serie B è coincisa con il nuovo appuntamento con il cartellone del Teatro Incanto per Domenica d’Incanto.

“La Spada nella Roccia” ha saputo coinvolgere i più piccoli non solo con la suggestiva coreografia dagli accattivanti colori capaci di stimolare la fantasia: la bravura dello stralunato mago Merlino (Francesco Passafaro) e del saggio e colto gufo Anacleto (una straordinaria Francesca Guerra) hanno saputo mescolare divertimento e riflessione.

Merlino dice a Semola (bravissimo Paolo Spagnolo): «Tutti sbattono la testa di qua e di là, perché sono tutti muscoli e niente cervello: tu vuoi essere tutto muscoli e niente cervello?».

Messaggi positivi che valorizzano le proprie capacità e la forza di volontà rispetto all’apparenza, capaci di stimolare la sana discussione e coltivare i dubbi che aiutano a crescere. Perché il ruolo del teatro è anche questo. Elisa Condello in versione Maga Magò tra i personaggi più applauditi, ma una nota di apprezzamento va a tutto il cast, attori del Teatro Incanto e allievi e allieve del TeatroLab: Michele Muzzi, Domenico Vavalà, Roberto Malta, Anna Palmese, Marinella Bruno, Blanca Fiorita, Antonia Marino, Daniela Filippis, Rosetta Gallo, Alessia Brogneri, Andrea Chirillo, Giuseppe Raffaele, Domenico Scarpino, Francesca Militano, Damiana Grande, Alice Saturnino, Eleonora Piro, Greta Bronzi, Claudia Dolce, Emanuela Plino. Le voci sono di Viviana Condello e Michele Grillone (Audio e Luci: Kalisfera); scenografia Marta Anania, Marzia Passafaro, Roberto Malta, Tommaso Sacco; grafica Alessandro Passafaro).

Un palcoscenico, quello dedicato al grande maestro Nino Gemelli che i Giallorossi, la squadra del patron Floriano Noto, hanno avuto modo di calcare in diverse occasioni. «Ecco perché ci piace rilanciare la considerazione espressa in altre fortunate coincidenze per attori e registi e anche politici che dopo essere passati dalle nostre parti hanno centrato obiettivi importanti: il Comunale porta bene», ha avuto modo di dire il direttore artistico Francesco Passafaro al termine dello spettacolo.

Martedì 21 marzo, invece, è stata la volta dello spettacolo scritto e diretto da Francesco Passafaro, dedicato a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone: un gradito ritorno andato in scena in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

A oltre 30 anni dalla scomparsa dei due magistrati, si sente ancora più forte la necessità di prendere esempio da due uomini come tanti altri che hanno cambiato, in meglio, il destino del loro paese: Francesco Passafaro, Michele Grillone e Francesca Guerra hanno saputo portarci indietro nel tempo, in una dimensione sospesa, dove i due magistrati che stanno preparando il maxi-processo di Palermo, che porterà alla condanna di centinaia di sospettati per associazione a delinquere. Un viaggio nella storia e nella passione civile di due grandi uomini che volevano solo fare il proprio dovere di cittadini e di magistrati, e non essere “eroi”. Sul palco anche Elisa Condello e Roberto Malta, gli attori che assieme a Stefano Perricelli, si sono alternati sul palco per dare corpo e voce a questa intensa storia. Tra i presenti, martedì sera, anche il sindaco Nicola Fiorita e il professor Valerio Donato(rcz)

A Roccella e Palmi lo spettacolo “Il Vantone”

È una doppia tappa calabrese, quella dello spettacolo Il Vantone, trasposizione romanesca del Miles gloriosus di Plauto, nella traduzione di Pier Paolo Pasolini. Domani, sabato 25 marzo, lo spettacolo andrà in scena, alle 21, all’Auditorium Comunale di Roccella Jonica, mentre domenica sarà ospitata, sempre alle 21, al Teatro Comunale “Manfroce” di Palmi.

Con la regia del noto Nicasio Anzelmo, l’opera è prodotta dal Centro Teatrale Meridionale, diretto da Domenico Pantano, qui in veste anche di attore protagonista. 

Concepito nel 100° anniversario della nascita, lo spettacolo vuole essere un omaggio al grande intellettuale Pasolini, che ha trasferito la classica commedia plautina nella periferia di Roma anni ’60, utilizzando il dialetto romanesco e dando vita a una rappresentazione assolutamente divertente, che fa anche riflettere. 

«La scelta di portare in scena una rielaborazione pasoliniana del 1963 di un testo plautino è già di per sé una scelta coraggiosa per vari motivi – sottolinea il regista Anzelmo–. Fra questi motivi sicuramente ci sono il fascino della scrittura del poeta e l’idea che lo stesso autore fa trasparire in fase di ambientazione e uso della lingua».

«L’uso del dialetto romanesco consente a Pasolini di ricreare le atmosfere popolari tanto care a Plauto, – afferma ancora il regista – recuperando quella spontaneità tipicamente plebea, la sola capace di pulsare di vita propria a testimonianza di una vitalità perduta nell’esercizio del teatro colto in voga in quegli anni».

L’allestimento firmato da Nicasio Anzelmo indaga ancora più approfonditamente quell’umanità colorata e variegata cara a Plauto, come a Pasolini, pur senza abbandonare la natura farsesca e ridanciana che si sviluppa attorno a Pirgopolinice e Palestrione (padrone e servo) anche se mutata in una pungente commedia sociale. 

Giovanni Zappalorto ha composto la partitura musicale su testi già scritti da Pasolini; sono tutte musiche originali costruite apposta per il Vantone del CTM e non sono solo canzoni ma anche duetti, terzetti; c’è molta musica nello spettacolo, e tante coreografie e movimenti scenici, quasi dei piccoli balletti.

«C’è un’azione continua, battute a raffica, mai nessuno che stia fermo – sottolinea il direttore artistico e attore Domenico Pantano – se qualcuno declama gli altri attorno fanno qualcosa, un ritmo motorio molto alto che contribuisce alla riuscita. D’altronde quello che volevamo ottenere era proprio uno spettacolo che durasse nel tempo, che potesse andare in scena per svariate stagioni, rispettando anche l’accordo di titolarità concordato con gli eredi di Pasolini, titolarità che ha necessitato un enorme impegno produttivo».

Il cast vede nel ruolo protagonista di Pirgopolinice lo stesso Domenico Pantano, in scena con gli attori Nicolò Giacalone (Palestrione), Giovanni Di Lonardo (Sceledro), Paolo Ricchi (Periplecomero), Fatima Romina Ali (Filocomasia), Giacomo Mattia (Pleusicle e Carione), Anna Lisa Amodio (Acroteleuzio), Claudia Salvatore (Milfidippa).

Le scene e i costumi portano la firma importante di Angela Gallaro Goracci, le musiche sono di Giovanni Zappalorto, movimenti coreografici di Barbara Cacciato, aiuto alla regia Matteo Munari.

Due appuntamenti imperdibili in Calabria con un teatro ricercato e popolare allo stesso tempo, capace di creare uno scambio divertente con il pubblico di tutte le età. (rrc)

POLISTENA (RC) – Peppe Barra in “Non c’è niente da ridere”

In scena domani sera, alle 21, all’Auditorium Comunale di Polistena, Peppe Barra in Non c’è niente da ridere, per la stagione teatrale Il teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche.

Lo spettacolo è scritto da Beppe Barra insieme a Lamberto Lambertini (che cura anche la regia). Musica a cura di Giuseppe Di Colandrea (clarinetto), Agostino Oliviero (violino e mandolino), Antonio Ottaviano (pianoforte).

«Vi fa molto ridere questa mia poesia? – dice l’Attore al pubblico che si sbellica –. Ci ho messo cinque anni per scriverla!». Qui sta la chiave di questo spettacolo, da qui il titolo: “Non c’è niente da ridere”. Uno spettacolo al contrario che incuriosisce, sorprende e diverte, fin dalla prima scena. Anche la scenografia raffigura un teatro visto dal punto di vista degli attori, con il sipario, le quinte, da dentro, con i palchetti accesi come fondale e le luci della ribalta accese contro di noi.

In questo spazio irreale si avvicendano un Attore e un’Attrice (Peppe Barra e Lalla Esposito). Macchiette, canzoni, monologhi del vecchio Varietà e surreali parodie del teatro classico napoletano, rappresentano le situazioni drammatiche della coppia teatrale, fino all’inatteso finale pulcinellesco, di comica e malinconica poesia. L’Attore veste i panni di Pulcinella morto che scende in terra per vedere che fine ha fatto la sua Colombina, che invece ritrova furiosa perché si credeva abbandonata. Piano piano, sull’onda dei ricordi, sommersi dalla nostalgia di un’epoca perduta, che non tornerà mai più, tre bisticci, dolci parole d’amore e duetti, si abbracciano per andarsene insieme in Paradiso.

Uno spettacolo dal ritmo incalzante, per i continui cambi di scena, di luce, di costume, di linguaggio, uno spettacolo d’Attore, come si diceva un tempo, sostenuto e arricchito dalle musiche dal vivo. Peppe Barra e Lamberto Lambertini, di nuovo insieme, vogliono offrire al pubblico uno spettacolo che, con lo stesso spirito di quel Teatro che insieme con l’indimenticata Concetta Barra, riuscì, per dodici anni, in Italia e nel mondo, a coniugare l’applauso del pubblico con l’esultanza della critica, la risata con la commozione, la leggerezza con la cultura, la raffinatezza con la volgarità. Oggi più che mai, dopo tanti mesi oscuri e difficili, il pubblico desidera essere trascinato fuori dal tempo e dalla realtà, perché il vero teatro, si sa, è sempre più bello della vita vera, perché sul palcoscenico persino la morte è per finta. (rrc)

SAN FILI (CS) – Sabato lo spettacolo “Malamerica”

Sabato 25 marzo, a San Fili, alle 20.30 al Teatro “F. Gambaro”, andrà in scena lo spettacolo Malamerica di Vincenza Costantino, interpretata dagli attori Mariasilvia Greco ed Ernesto Orrico su musiche originali eseguite dal vivo dal musicista Massimo Garritano.

Lo spettacolo, una nuova produzione della Compagnia Teatro Rossosimona, guidata da Lindo Nudo, sarà replicato domenica 26, alle 18.30. Diretto da Ernesto Orrico, lo spettacolo si avvale della collaborazione di Rita Zangari (costumi), Jacopo Caruso e Raffaele Iantorno (luci e audio), Giovanna Chiara Pasini (aiuto regia), Lindo Nudo (direzione di produzione).

La pièce è inserita nella seconda parte della rassegna “Tutti a teatro – Viaggio nei generi teatrali” realizzata con la direzione artistica di Lindo Nudo in condivisione con l’amministrazione comunale di San Fili e con il sindaco Linda Cribari. Sei spettacoli, dal 25 marzo al 10 giugno, accompagneranno gli spettatori nel mondo del teatro contemporaneo, con proposte diversificate che spaziano dalla commedia al teatro canzone e al teatro di figura. La prima parte della rassegna “Tutti a teatro” si è invece svolta nel periodo da ottobre a dicembre 2022 sempre al teatro comunale di San Fili.

La trama: nella boarding house di una New York immaginaria transitano tante figure con le loro storie. Ad attenderle c’è Meri che, con curiosità e disillusione, ne amministra per un po’ le esistenze, ne ascolta i sogni, ne condivide i fallimenti. Ogni dialogo è un pretesto per un monologo, per una canzone o per una nuova narrazione, e sarà Joe a prestare il suo corpo/voce ai tanti fantasmi di unemigrazione andata male. Meri invece, sulla soglia della sua isola sospesa, sceglierà se e quando partecipare al gioco, perchè lei ne ha viste tante, ne ha sentite tante, e i ricordi a volte possono prendere il sopravvento, o confondersi con il desiderio di futuro.

“Malamerica” apre uno squarcio su un patrimonio di storie che rivelano somiglianze e sovrapposizioni con quelle contemporanee, di chi parte in comodi aerei con robusti trolley, o dei migranti del sud del mondo che affrontano viaggi spaventosi per raggiungere le coste dell’Europa. (rcs)