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Catonateatro

‘Catonateatro non si tocca’: l’appello di Davi, Marcianò e Minicuci per Polis Cultura

Un appello, che era già stato lanciato precedentemente da Klaus Davi, e che è stato ribadito anche da Antonino Minicuci e da Angela Marcianò: «CatonaTeatro non si tocca».

La Gazzetta del Sud, infatti, nel mese di agosto aveva riportato dichiarazioni allarmanti da parte di Lillo Chilà, direttore del Festival che, chiusa la 35esima edizione, ha paventato una probabile chiusura dell’importantissimo evento, per il mancato arrivo dei fondi che dovevano venire dall’Amministrazione comunale.

Anche Angela Marcianò, candidata a sindaco, ha ribadito che CatonaTeatro è «un’istituzione che non possiamo permetterci il lusso di perdere».

Lillo Chilà e Angela Marcianò

«Conosco personalmente Lillo Chilà – ha aggiunto la Marcianò – e riconosco soprattutto gli sforzi fisici ed economici profusi in questi decenni per mantenere sempre ad alti livelli Catona Teatro, la sua “creatura” diventata nel frattempo punto di riferimento nel panorama culturale di tutta la Provincia di Reggio Calabria».

«Nei giorni scorsi – ha proseguito – ho voluto incontrarlo, insieme alla mia squadra, non soltanto per esprimere la nostra semplice vicinanza, piuttosto per farlo sentire parte integrante del nostro programma politico rispetto al problema (che ogni anno puntuale si ripresenta) dei fondi pubblici destinati all’arte ed alla cultura. Noi non elargiamo promesse, noi parliamo di concretezza e piani di rilancio».

Klaus Davi

«Teniamo a sottolineare – ha dichiarato il candidato a sindaco di Reggio Klaus Davi – che, da parte mia e di tutti i candidati della lista che rappresento, emerge un deciso no alla chiusura di un così importante evento, che rappresenta ormai da decenni una pietra miliare della cultura reggina». Davi è stato il primo a raccogliere lo sfogo di Lillo Chilà sul rischio chiusura e a chiedere la mobilitazione della città per salvaguardare un evento che è ormai parte importante della storia culturale di Reggio.

Nei giorni scorsi, è stato Minicuci ad incontrare il patron di CatonaTeatro, Chilà, per farsi spiegare, in maniera dettagliata, le difficoltà che CatonaTeatro sta vivendo. 

«La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande. Ho pensato immediatamente  – ha dichiarato Minicuci – a questo celebre aforisma una volta terminato il cordiale incontro con Lillo Chilà, patron di CatonaTeatro. Ascoltando le sue parole, la rabbia e lo sconforto, ho capito una volta di più perchè Reggio Calabria necessita di un cambiamento radicale a trecentosessanta gradi».

«Non si può affossare la cultura – ha aggiunto – mettendo in seria difficoltà chi da quasi mezzo secolo si spende con passione e sudore per offrire ai reggini un servizio essenziale. Sì, perché la cultura è un bene primario: come l’acqua, l’aria, il tetto che abbiamo sopra la testa nelle nostre case. Non si può vivere senza abbeverarsi dal pozzo inesausto della cultura. La coscienza, che sia individuale o collettiva, ha assoluto bisogno di continui stimoli culturali per formarsi ed espandersi».

«CatonaTatro – ha proseguito il candidato a sindaco Minicuci – è una splendida realtà che da decenni porta in riva allo Stretto il meglio del panorama culturale nazionale e internazionale. È un patrimonio da preservare, custodire con cura al pari di tutte le altre realtà culturali presenti in città. L’attuale amministrazione invece, con le solite prese in giro secondo quanto dettomi da Chilà, sta rischiando seriamente di far chiudere i battenti ad una realtà forgiata e fatta crescere nel migliore dei modi nel corso degli anni».

Nino Minicuci e Lillo Chilà

«Il programma che abbiamo stilato per rilanciare Reggio Calabria  – ha spiegato Minicuci – vede la cultura e l’arte in genere al centro delle nostre idee. Perché significa sviluppo non solo sociale ma anche economico e turistico. Per queste ragioni sono numerosi i progetti che abbiamo in mente per dare un impulso importante al settore artistico-culturale del nostro territorio».

«Catonateatro, assieme a tutte le espressioni culturali di Reggio Calabria – ha continuato – con il centrodestra al governo cittadino saranno salvaguardate e valorizzate. Seppur di proprietà privata, con noi uno dei principali e storici templi  artistici della città, il Teatro Siracusa, non sarebbe mai diventato una paninoteca».

Lillo Chilà, al termine dell’incontro, ha ribadito l’amarezza per la situazione che CatonaTeatro sta attraversando.

«Falcomatà ci ha affossato – ha dichiarato Chilà –. Ha fatto delle promesse sul cartellone del 2019 che non sono state mantenute. È una vergogna, questa amministrazione ha compromesso 35 anni di attività dell Polis Cultura. Ancora una volta, certifichiamo il mancato riconoscimento da parte degli Enti della nostra attività».

«Abbiamo sempre lottato per la cultura – ha concluso il patron di CatonaTeatro – ma da due anni non prendiamo alcun contributo e, adesso, siamo con l’acqua alla gola. Viviamo con i prestiti delle banche, i nostri amministratori non possono spendere i soldi destinati alla cultura per altro». (rrm)