SARÀ UNA DELLE DIECI PISTE CICLABILI PIÚ IMPORTANTI D'ITALIA, ALLA SCOPERTA DELLA CALABRIA MERAVIGLIOSA;
Ciclovia Magna Grecia

CICLOVIA MAGNA GRECIA, PRONTA AL VIA
IN BICI DALLA BASILICATA FINO IN SICILIA

Torna in primo piano il grande progetto della ciclovia della Magna Grecia. La Regione è intenzionata a riprendere – secondo quanto ha dichiarato l’assessore alle Infrastrututre e ai trasporti Domenica Catalfamo – il progetto e realizzare la Ciclovia. Si tratta di oltre mille chilometri da percorrere in bicicletta, un itinerario che partirà dalla Basilicata, entrerà in Calabria dal lato Tirrenico, a Maratea, scenderà fino a Reggio Calabria per poi prendere due strade diverse: una risalirà la Calabria dal versante ionico fino a Metaponto; l’altra riprenderà da Messina e si spingerà fino a Pozzallo, toccando Catania, Siracusa e Pachino per valorizzare i beni archeologici e culturali del Sud.

Era il 2017 quando Mario Oliverio, ai tempi presidente della Regione Calabria, dichiarava che «realizzeremo la più grande ciclovia d’Europa», riferendosi alla Ciclovia della Magna Grecia, «una pista ciclabile che parte da Metaponto, gira la Calabria e ritorna sulla costa tirrenica fino a Maratea», che era stata proposta dalla sua Giunta.

Oliverio e Delrio hanno firmato il protocollo per la ciclovia della Magna GreciaNon è passato molto tempo e la proposta è poi “volata” a Roma, concludendosi con la firma di un protocollo d’intesa tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Beni Culturali, guidato ai tempi da Graziano Delrio, la Regione Calabria, la Regione Basilicata e la Regione Sicilia per la progettazione e la realizzazione della ciclovia turistica della “Magna Grecia”,  una delle dieci ciclovie nazionali pianificate e finanziate dal Ministero dei Trasporti, la più grande d’Europa. Che si  estende dalla Basilicata alla Sicilia lungo tutta la Calabria: da Rocca Imperiale a Reggio Calabria, sul versante ionico e, da lì, sul Tirreno, andando fino a Tortora. Si realizzerà prevalentemente sulle strade di servizio, a traffico basso o nullo, che corrono, partendo da Metaponto, sviluppandosi in asse con la SS106, ove possibile, in parallelo, sino alla Città di Reggio Calabria. Risalirà poi sulla dorsale tirrenica, in asse con la SS18, ove possibile in parallelo, giungendo in Basilicata nella città di Maratea, interessando, in particolare, il tratto uno della rete Bicitalia e collegandosi a Reggio anche al tratto undici della stessa Rete “Ciclovia degli Appennini”, proseguendo quindi in Sicilia.

Dalla firma di quel protocollo, si è dovuto aspettare il 2019 per il via libera definitivo dal Ministero delle Infrastrutture, consentendo, così, l’entrata della Ciclovia  nell’elenco delle dieci piste ciclabili che dovrebbero unire tutta l’Italia del pedale, con risorse assegnate dal Mit che ammontavano, complessivamente, a oltre 270 milioni.

Non importa che Oliverio disse che «la Ciclovia della Magna Grecia rappresenta un altro importante tassello che si inserisce in un mosaico che corrisponde, pienamente, ad una visione dello sviluppo della nostra terra, ad un’idea di Calabria innovativa, attrattiva ed ecosostenibile che può e deve puntare sulla valorizzazione dei suoi 800 dei suoi 800 chilometri di costa, dei suoi parchi naturali e del suo immenso patrimonio culturale, unico al mondo che non è e non sarà mai delocalizzabile», perché, dopo, non se ne è parlato più. Si dovrà aspettare il 2020, con una Giunta che non è più guidata da Oliverio, ma bensì da Jole Santelli, per tornare a parlare di questo progetto ambizioso.

«La ciclovia della Magna Grecia – ha dichiarato l’assessore Catalfamo – non è solo un’importante infrastruttura ma è anche una strada che mira a valorizzare tutta la costa calabrese dal Tirreno allo Ionio, e può diventare un tratto identificativo di tutta la Calabria con un indotto annuo enorme», e che servirà – sempre secondo la Catalfamo – «a raggiungere e promuovere i diversi parchi archeologici, che sono eredità della grandezza di un grande passato». (rrc)