I segretario reggente del Cisl Magna Graecia, Tonino Russo e Giuseppe Lavia, segretario della Cisl Cosenza, hanno espresso apprezzamento e condivisione per la proposta di attivazione del nuovo corso di laurea interateneo in “Medicina e Ingegneria” tra l’Università della Calabria e l’Università Magna Graecia”.
«Un progetto – hanno detto – all’avanguardia, una proposta di formazione innovativa che guarda al futuro e che ci auguriamo possa diventare presto realtà. Una proposta interclasse e interateneo con 60 posti aggiuntivi, un metodo esemplare di collaborazione fra due atenei che costruiscono un’importante sinergia in una regione in cui sembra impossibile fare rete per costruire eccellenza ed innovazione».
«Quello che è successo, in particolare sul versante sanità – hanno aggiunto – nelle ultime settimane, ha offerto un’immagine devastante di una regione avvitata su sé stessa. La Calabria è altro, è intelligenze, competenze, eccellenze e vanta un sistema universitario che rappresenta un punto di forza da cui ripartire. Quando due importanti Università, una prestigiosa Scuola di Medicina e Chirurgia come quella della Università Magna Graecia e due Dipartimenti di eccellenza dell’Unical, Farmacia e Ingegneria informatica e modellistica, riescono a fare rete, si getta un seme di speranza per la Calabria e si scrive una bella pagina».
«Nel corso della consultazione con le parti sociali e gli Ordini avvenuta oggi in modalità videoconferenza – hanno proseguito Russo e Lavia – abbiamo espresso apprezzamento per il lavoro dei Magnifici Rettori, prof. Giovambattista De Sarro e prof. Nicola Leone, e dei Dipartimenti interessati. Sono tante le ragioni per cui auspichiamo che il corso di laurea magistrale in 6 anni in “Medicina e Ingegneria” possa essere attivato in tempi brevi. C’è bisogno, infatti, di medici e di figure professionali che abbiano competenze multidisciplinari, in una sanità regionale in cui di medici ne mancano 1410 e in cui, a causa del blocco del turn over imposto dal Commissariamento, manca, rispetto al 2010, un medico su quattro».
«Quello proposto – hanno proseguito – è un percorso formativo unico per il Mezzogiorno, che ha in Italia un solo precedente, il progetto Medtec che coinvolge Politecnico di Milano e Humanitas. È, dunque, lo ribadiamo, un progetto innovativo, che coniuga le aree di apprendimento mediche e cliniche con le competenze relative all’innovazione tecnologica, alla medicina di precisione, alla robotica, alla telemedicina e che, secondo la Cisl, potrà essere utile per realizzare, anche attraverso le nuove tecnologie, una sanità che arrivi sul territorio, consentendo a giovani universitari di costruire nella nostra terra il proprio futuro». (rrm)