Il consigliere regionale di FI, Michele Comito, è intervenuto in merito alla proposta di legge sull’incompatibilità consigliere-assessore, spiegando che «si tratta di una proposta basata su solide fondamenta costituzionali e che contribuisce a rendere ancora più efficace ed indipendente il ruolo del Consiglio regionale rispetto all’attività amministrativa della Giunta, il tutto senza alcun aggravio di spesa per il bilancio dell’ente».
«Un atto – ha spiegato – col quale si intende ripristinare anche nei numeri la corretta rappresentanza all’interno del Consiglio regionale, così per come venuta fuori dalla volontà popolare. Stupisce, francamente – aggiunge Comito – leggere dichiarazioni che non possiamo che definire strumentali, specie in considerazione del fatto che la legge in questione non prevede alcuna variazione di carattere finanziario, dato che negli anni scorsi (2015, amministrazione Oliverio) si era già provveduto alla modifica dello statuto. Cosa che i detrattori dell’odierna legge avrebbero potuto tranquillamente notare se si fossero informati un po’ meglio leggendo gli atti passati e presenti. Tra l’altro, questa legge è stata adottata da diverse Regioni italiane a conferma della bontà della ratio che ne soggiace».
«Parlare di casta e poltrone – ha proseguito – è un’argomentazione populistica e fuorviante, e stupisce che provenga da parte di chi ha un ruolo e una responsabilità verso la collettività. L’unico e primario interesse per noi resta quello di fare in modo che venga rispettato il volere del cittadino elettore, che ha votato per vedere in Consiglio 30 consiglieri». (rrc)