SI ELEGGONO PRESIDENTE, VICE PRESIDENTE E SEGRETARIO DEGLI ORGANISMI FONDAMENTALI DELL'ASSEMBLEA;
Consiglio regionale della Calabria

Consiglio regionale, domani le Commissioni.
Impazza il toto-nomi, non c’è ancora l’accordo

Rinviata più volte la composizione delle commissioni consiliari, domani finalmente il Consiglio regionale dovrà eleggere i presidenti e i componenti. Com’è noto alle cinque commissioni permanenti se n’è aggiunta, dopo la seduta del 26 maggio, una sesta, nonostante le vivaci proteste dell’opposizione. Il Consiglio convocato per domani dal presidente Mimmo Tallini ha all’ordine del giorno la composizione delle commissioni e la nomina dei rispettivi presidenti: è bene ricordare che la funzione delle Commissioni è vitale per l’attività consiliare e soprattutto legislativa. per intenderci, uno scivolone come quello della norma sui contributi pensionistici dei consiglieri votata in tutta fretta e immediatamente cancellata non sarebbe potuto accadere se vi fosse stato il vaglio preliminare della commissione competente.

In attesa del Consiglio di domani, impazza il toto-nomi, anche perché la composizione delle commissioni “serve” anche a distribuire incarichi a chi è rimasto fuori da assessorati e scalpita, come avviene a cose fatte dopo ogni elezione, per avere visibilità e “potere”: si tratta di scegliere per ogni commissione presidente, vicepresidente e segretario. Secondo i rumours di Palazzo Campanella (a proposito, anche la riunione di domani, venerdì, sarà a porte chiuse) a Fratelli d’Italia e Lega andrebbero due presidenze, mentre gli altri partiti della coalizione dovranno dividersi le rimanenti tre poltrone, considerando che la Commissione speciale di vigilanza, per prassi spetterebbe alla minoranza. Certo, la tensione tra la coalizione vincente del 26 gennaio è palpabile e non stupirebbe se gli accordi di ieri sera, domani saranno stravolti secondo logiche di difficile interpretazione.

Dalle voci raccolte, alla I Commissione (Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale) dovrebbe andare come presidente Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia), alla II (Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero) Filippo Pietropaolo (Fratelli d’Italia), alla III (Sanità, Attività sociali, culturali e formative) Domenico Giannetta (Forza Italia), alla IV (Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente) il leghista Pietro Raso, alla V (Riforme) Baldo Esposito (Casa della Libertà) e alla VI, la nuova commissione che si dovrà occupare, tra l’altro, di agricoltura e turismo, il leghista Pietro Molinaro. Per la Commissione Antimafia (contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa) si fa il nome di Pierluigi Caputo, in quota alla lista Santelli Presidente. Per la Commissione speciale di vigilanza il nome più quotato è quello del pd Carlo Guccione. In questa prima traccia resta fuori dai giochi l’Udc e non è detto che non ci siano conseguenze “politiche” ai diffusi malumori registrati in questo senso.

In Consiglio è peraltro entrata in funzione la Giunta per le elezioni, presieduta da Giuseppe Neri, che deve pronunciarsi sui numerosi ricorsi pendenti, quasi tutti presentati al Tar. Sono contestate le elezioni di Francesco Pitaro (contro di lui il ricordo di Domenico Consoli di Vibo), di Lugi Tassone (su ricorso di Raffaele Mammoliti), di Graziano di Natale (contro l’elezione di quest’ultimo – che fa parte della Giunta per le elezioni – c’è il ricorso del sindaco di Trebisacce Franco Mundo per un’errata trascrizione di voti a suo sfavore) e di Giacomo Pietro Crinò (su ricorso di Giuseppe Mattiani). Sono inoltre da valutare le cause di eventuale ineleggibilità per i consiglieri Pietro Molinaro e Luca Morrone, mentre rimane aperta la posizione di Domenico Creazzo, attualmente in custodia cautelare, già sospeso dal Consiglio alla prima seduta con la surroga di Raffaele Sainato.

In Consiglio sarà anche presentata, a chiusura dei lavori che cominceranno a mezzogiorno, la mozione n. 21/11  a firma del presidente Tallini “In  merito  alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina” che impegna la Giunta regionale a spingere sul Governo perché sia ripreso e avviato il progetto della colossale opera che dovrebbe unire le due sponde. (rrm)