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consiglio regionale calabria

Coordinamento Acli Terra e Forum Agricoltura chiedono legge condivisa su agricoltura sociale

La Calabria ha bisogno di una legge condivisa sull’agricoltura sociale. È questo l’appello che il Coordinamento di Acli TerraForum Agricoltura Sociale hanno rivolto, chiedendo di essere ascoltati in Sesta Commissione e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo e dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

«L’Agricoltura Sociale, in Calabria, ha bisogno di una cornice normativa che ci metta al passo con le altre regioni e che, soprattutto, cominci a creare un linguaggio condiviso e che tenga conto della multidisciplinarietà e della ricaduta socio-economica che questa rappresenta», scrivono Acli Terra e Forum Agricoltura, ricordando come «da tempo questo coordinamento lavora mettendo a sistema una proficua riflessione, un utile dibattito e un corretto confronto sulla necessità di produrre una Legge sull’Agricoltura Sociale in Calabria, che faccia riferimento alla letteratura scientifica, a ricerche e indagini condotte a livello europeo, nazionale e regionale, così come d’altra parte era emerso in un primo incontro regionale, rimasto ad oggi  l’ultimo,nonostante le richieste di essere auditi per portare avanti un lavoro comune e che tenga conto delle istanze di tutte le realtà che da anni lavorano in agricoltura sociale».

«Quello che chiediamo alla politica regionale è di co-progettare. Da parte nostra – hanno spiegato – siamo in grado di mettere al servizio della regione le conoscenze, i dati da noi raccolti, le nostre competenze e di quanti, cittadini e famiglie, camminano con noi in un percorso di welfare fatto di valorizzazione delle risorse agro-alimentari e di servizi ai più fragili, perché è questa la mission primaria dell’ Agricoltura Sociale, insieme all’interconnessione tra eco-sostenibilità e etica di responsabilità verso le comunità e l’ambiente».

«Chiediamo  inoltre, di portare all’ interno della discussione la voce delle aziende agricole, del terzo settore, degli enti di ricerca e degli enti pubblici, intermedi e locali – hanno concluso – che in questi anni si sono e si stanno occupando di questa innovativa pratica capace di dare risposte utili al settore delle politiche agricole, ambientali e al welfare calabrese». (rcz)