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Bandiere Blu, Oliva polemica con il Comune

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Bandiere Blu, Oliva polemica con il Comune

«Mentre la Calabria, con l’ingresso quest’anno di Catanzaro Lido e di Rocca Imperiale, festeggia da giorni ben 19 Bandiere Blu assegnate dalla Foundation for environmental education (Fee), ong internazionale per l’educazione alla sostenibilità, sulla base della pulizia delle acque, la gestione dei rifiuti, le aree verdi e le piste ciclabili, i servizi sulle spiagge e nel Comune, le strutture alberghiere e altro, gli amministratori locali rimediano per Corigliano-Rossano e per le sue attese turistiche una ennesima sonora bocciatura. Purtroppo niente annunciata Bandiera Blu – commenta Adele Olivo, consigliere comunale ed assessore provinciale di Cosenza – per la terza città della Calabria che vi si era candidata forse senza la necessaria consapevolezza e senza impegno; zero riconoscimenti per i suoi oltre 30 km di costa ma anche per tutte le altre, diverse e più importanti caratteristiche (33 indicatori internazionali) che rilevano e misurano la qualità complessiva di una destinazione turistica, ben oltre la sola qualità delle acqua del mare; speranze ed attese di tutti, soprattutto degli operatori turistici e commerciali e della rete imprenditoriale, miseramente crollate».

La Olivo coglie, quindi, l’occasione per complimentarsi con tutte e 19 le Bandiere Blu calabresi, in particolare con gli amministratori comunali dell’Alto Jonio cosentino di Trebisacce, da 10 anni Bandiera Blu, di Villapiana (da 5), Roseto Capo Spulico (da 7) e con la new entry Rocca Imperiale. «Bravi – scandisce l’amministratrice – Sindaco e assessore al turismo di Corigliano-Rossano, come hanno invece preparato la Città rispetto a questa delicatissima candidatura che avrebbe richiesto, così come accaduto per tutte le 19 destinazioni che possono oggi fregiarsi di questo prestigioso riconoscimento internazionale, importanti e lunghe fasi preparatorie e interventi strategici soprattutto sui servizi? Cosa hanno fatto, visto che non se ne sa nulla? Soprattutto, l’amministrazione comunale si è mai confrontata in merito a questo obiettivo strategico per il posizionamento turistico con l’importante rete degli operatori di settore della Città? Sono mai stati convocati, interrogati, ascoltati e coinvolti in qualsiasi modo? E se sì, dove, come, quando e cosa è stato condiviso? Ed ancora, come è stata strutturata la candidatura della città? Quali criteri selettivi sono stati preferiti e seguiti? Cosa è stato fatto in vista, durante e dopo la candidatura l’anno scorso? Quali investimenti specifici sono stati messi campo? Quali scelte di contenuto e quali strategie sono state predisposte in merito? Confermandosi l’allergia per la trasparenza amministrativa, vizio grave che continua a distinguere l’operato auto-referenziale di Flavio Stasi le cui attività restano ignote persino alla sua stessa maggioranza consiliare chiamata soltanto a ratificare in consiglio comunale o a fare il tifo sui social, nessuno ha avuto ed ha contezza di cosa sia realmente accaduto anche rispetto a questo capitolo importantissimo e che per adesso, nel solito mistero istituzionale, va registrato purtroppo come un’ennesima occasione sprecata per lo sviluppo della città».

«Sono prevalse ancora una volta – dice la Olivo – l’impreparazione e la presunzione di quanti, del tutto ignari su cosa significhi pianificare, costruire ed investire sul posizionamento turistico strategico di una destinazione, invece che consultarsi ad esempio con esperti accreditati o anche soltanto con realtà calabresi che da anni sono ormai destinatarie di quell’ambito riconoscimento, hanno scelto altre strade. Si è infatti preferito, infatti, sprecare centinaia e centinaia di migliaia di euro per soli eventi di intrattenimento sociale a beneficio dei residenti (oltre 1,3 milioni di euro dall’estate all’epifania), spreco che sarà incrementato da qui alle prossime elezioni spacciandolo ancora per promozione turistica; e magari inventando – così come accaduto ad esempio per l’ultima passeggiata dell’assessore al turismo alla Bit di Milano – presunti incontri con buyer internazionali interessati ad un inesistente pacchetto turistico, pacchetto in realtà mai costruito con gli attori cittadini e territoriali del turismo, che restano di fatto abbandonati a se stessi e senza bussola pubblica. Altro che Bandiera Blu!». (rcs)