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Nella sede del WWF incontro sulle antenne 5G

CORIGLIANO ROSSANO – Nella sede del WWF incontro sulle antenne 5G

Nei giorni scorsi, nella sede del WWF di Corigliano Rossano, si, è svolto un incontro per discutere delle antenne 5G, tra il WWF, il Circolo Legambiente Corigliano Rossano, il sindaco Flavio Stasi, l’assessore all’Ambiente, Damiano Viteritti e la presidente della Commissione Ambiente, Liliana Zangaro.

Un incontro resosi necessario su un argomento che, negli ultimi giorni, da infiammando gli animi dei cittadini, in particolare dei residenti nel quartiere Petra e C.da Oliveto Longo nell’area urbana di Rossano.

«L’atteggiamento rimane prudente – si legge in una nota – la digitalizzazione è fondamentale. E se da un lato, infatti, sul 5G da tempo circolano fake news, è pur vero che eventuali effetti accrescono la preoccupazione tra la cittadinanza, che va adeguatamente informata e sensibilizzata. Giuseppe Campana ed Evelina Viola hanno inoltrato all’Ente un’ istanza di accesso agli atti per verificare se siano stati rilasciati permessi a costruire e/o autorizzazioni per eventuali vincoli paesaggistici e ambientali per l’installazione delle antenne di che trattasi e di tutte le antenne 5G sul territorio comunale».
«Come da dna associativo – viene rimarcato nella nota del WWF Corigliano Rossano e Legambiente – il nostro compito deve essere quello di fornire ai cittadini ed amministrazioni informazioni scientifiche corrette e proposte tecnicamente e giuridicamente percorribili. La legge n. 36/2001 ossia la Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, stabilisce all’art.8 quali sono le competenze in materia di regioni, province e comuni. In particolare, al comma 6, dello stesso articolo, prevede che “i comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”».
«Questo significa – si legge – che ai comuni chiediamo la piena attuazione dell’art. 8 comma 6 della legge n. 36/2001, ossia la stesura di un regolamento e/o di un piano di installazione comunale che abbiano come finalità quella di minimizzare l’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici, applicando così il principio di precauzione. Un’ordinanza sindacale che. escluda categoricamente l’installazione di antenne 5G sul territorio comunale, basandosi solo sul richiamo del principio di precauzione, è un atto velleitario e giuridicamente vulnerabile, che ha buone possibilità di venire annullato dal Giudice amministrativo».
«Nella stesura dei piani comunali di installazione le Arpa regionali – continua la nota – danno un contributo importante, ossia quello di monitorare i livelli di esposizione della popolazione e fornire indicazioni utili sul livello di campo elettrico di fondo presente nei comuni. A tal proposito si ricorda che il Dpcm n. 199/2003 prevede come limite di campo elettrico 6 V/m per le alte frequenze (ossia quelle comprese fra 100 kHz e 300 Ghz), molto più basso di quello previsto dagli altri Paesi europei. È importante sottolineare che la diffusione di notizie, preoccupazioni, che sfociano in estremismi, non sono condivisibili, se non adeguatamente supportati da indagini e ricerche scientifiche». (rcs)