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Palazzo Provincia di Cosenza

COSENZA – Alla Provincia si celebra la Giornata nazionale della Legalità

Domani mattina, alle 11, davanti alla sede della Provincia di Cosenza, si celebra la Giornata Nazionale della Legalità, organizzata dal presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ’Ndrangheta, Antonio De Caprio, e dal presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci.

In occasione del ventinovesimo anniversario della Strage di Capaci, verrà esposto un drappo bianco sulla facciata del Palazzo della Provincia. All’evento, poi, parteciperanno tutti i sindaci del territorio provinciale.

«La pandemia, in questi lunghi mesi, ci ha vietato di organizzare celebrazioni ed eventi. Domenica, nel rispetto delle norme anti Covid, vivremo insieme – ha dichiarato il presidente Iacucci – un momento di memoria collettiva per ricordare l’esempio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. La pandemia e la drammatica crisi economico-sociale che ha prodotto, sono un’occasione d’oro per le Mafie. Il timore che possano approfittare delle sofferenze dei cittadini e delle difficoltà di coloro che, con fatica, riescono a riprendere le proprie attività è elevato e bisogna impedire che la criminalità possa prendere il sopravvento ed espandere la loro presenza nell’economia legale».

«Sono passati 29 anni – dichiara il presidente della commissione anti ‘Ndrangheta, Antonio De Caprio –. Il tempo è come se si fosse fermato a quel pomeriggio del 23 maggio 1992. Un’immagine, quella della strage di Capaci, impressa nella memoria di ognuno. Una memoria che non svanisce. I mesi, i giorni, le ore, i minuti passano veloci e, a volte, corrono talmente forti che non riusciamo a capire quello che accade intorno a noi. Ma quando ci soffermiamo un attimo a riflettere, vediamo che le nostre gambe percorrono una strada costellata dalle idee del giudice, Giovanni Falcone».

«Il suo coraggio, il suo insegnamento sono il nostro faro quotidiano – ha concluso –. Il suo essere un uomo come pochi, con una dignità e un senso dello Stato che lo hanno distinto dai più, deve sostenere il nostro cammino di rappresentanti delle istituzioni, vogliosi di legalità e onestà». (rcs)