Oggi, a Cosenza, chiude la la rassegna d’arte contemporanea Infiniti spazi, proposta e curata da Luigi Polillo ospitata all’interno del Chiostro di San Domenico e patrocinata dal Comune di Cosenza.
La rassegna «si inquadra nell’attenta politica di valorizzazione del patrimonio artistico attraverso la promozione costante di eventi e attività socioculturali, al fine di promuovere sempre più lo sviluppo socioeconomico del nostro territorio; l’organizzazione di diversi eventi culturali, dunque, sensibilizza costantemente la comunità».
L’ esposizione ha posto l’accento su alcune opere di artisti tra i più rappresentativi del nostro territorio: Delia Dattilo, che incentra la sua ricerca sulle antiche tradizioni e su un orientamento storicistico teso a cogliere gli stravolgimenti dell’umanità; Orazio Garofalo, depositario di una poetica digitale grazie alla quale l’opera d’arte viene creata sullo schermo; Salvatore Pepe, con le sue visioni enigmatiche percorse da un minimalismo puro, legato alle vere radici dell’astrazione geometrica; Pino Pingitore, demiurgo di un’astrazione fluida con la quale si stabilisce un contatto diretto con l’anima, tra armonia e dissonanza di colori.
Del gruppo di artisti in rassegna fanno parte anche Antonio Saladino, le cui opere scultoree rimandano costantemente alle origini del mondo greco, Vincenzo Trapasso, che realizza una vera e propria sublimazione della materia e Agostino Tulumello, che trasferisce nel nostro tempo la sua pittura segnica.
«Le opere esposte – ha sottolineato il curatore Luigi Polillo – esplicitano la ricerca linguistica di ogni artista, una narrazione visiva in cui, per un istante, il rumore del mondo viene assopito dal silenzio e il fruitore prende coscienza del proprio essere percorrendo inevitabilmente “Infiniti spazi”». (rcs)
In copertina, Luigi Polillo insieme a Pino Pingitore, Teodolinda Coltellaro, Delia Dattilo, Antonio Saladino e Vincenzo Trapasso.