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COSENZA – Giubilei: «Il futuro dell’Europa passa dai Conservatori»

«Il futuro dell’Europa passa attraverso il futuro dei Conservatori, perché recuperare l’identità significa avere una dimensione che si richiami ai popoli».

Lo ha detto a Cosenza, inaugurando il circolo di Nazione Futura, Francesco Giubilei, presidente dell’associazione, che è il primo think thank di destra italiano.

«Ringrazio Vincenzo Campanella e tutti i giovani che hanno organizzato il circolo e vedendo l’amico Spartaco Pupo – ha detto ironicamente Giubilei – mi sarei aspettato oggi l’ennesima contestazione da parte dei gruppi di sinistra».

«Siamo circondati dalla woke culture – ha aggiunto Giubilei – che vuole cancellare la nostra identità, in nome di una intolleranza ideologica e senza senso che si veste di tolleranza».

«L’intolleranza ha addirittura colpito Trump quando era Presidente degli Stati Uniti – ha proseguito Giubilei. La destra in Italia non può ancora essere legittimata culturalmente dell’establishment – ha detto Giubilei – perché i totem sono invalicabili: se si prova a dire che c’è un problema immigrazione si viene tacciati per razzisti».

«Essere conservatori significa interpretare i valori dei corpi intermedi – ha detto Giubilei – della famiglia, di un’identità cristiana che è stata fondante per l’Europa».

«Mi aspetto una campagna elettorale in cui si parlerà dell’internazionalizzazione nera e di un fascismo che esiste solo nella testa di una sinistra minoritaria. Il futuro dell’Europa – ha concluso Giubilei – si lega a una percezione identitaria e non a una burocrazia che uccide le nostre vocazioni economiche».

Vincenzo Campanella, introducendo i lavori, ha parlato della necessità di dare spazio alla cultura. «Abbiamo dato vita a Nazione Futura anche a Cosenza, ha detto Campanella, per dare alla politica l’impulso di uno slancio culturale nuovo».

Sergio Strazzulli, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, ha messo in evidenza come il partito di Giorgia Meloni sia quello in grado di rappresentare l’identità dei conservatori.

Mattia Longo, dirigente di Gioventù Nazionale, ha messo in evidenza il concetto di identità da coltivare, mentre Antonio Bruno, coordinatore di Rende, ha parlato di coinvolgere il territorio per dare alla destra uno spazio adeguato.

Luciana De Francesco, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha elogiato «Giubilei per avere dato alla destra il primo think thank».

«Come partito in Europa – ha aggiunto De Francesco – stiamo conducendo, anche grazie ad europarlamentari calabresi come Denis Nesci, una battaglia per rendere il Continente un luogo politico e non un agglomerato burocratico».

Molto apprezzato l’intervento del docente universitario Spartaco Pupo. «Sono un uomo di destra – ha detto Pupo – ma la destra coltiva poco il substrato culturale. E Giovanni Gentile ci ricorda che senza cultura la politica non ha un futuro».

«L’Europa non esiste e ha tradito De Gasperi, Adenauer e i padri fondatori – ha proseguito Pupo – dimenticando i popoli e proseguendo su una strada senza senso. I popoli non credono a questa Europa perché vorrebbero l’identità e non un cosmopolitismo che contempli identità universali che non esistono».

Pasquale Ferraro, direttore generale di Nazione Futura, ha parlato di «realizzare con concretezza i fatti. Citando Gramsci dico che anche noi di destra dobbiamo utilizzare la pragmatica, perché qualsiasi idea politica non realizzata è inutile».

«Il nostro progetto – ha aggiunto Ferraro – è inclusivo e guarda a tutte le generazioni».

«Montanelli – ha detto Ferraro – disse che gli inglesi, i francesi, i tedeschi sarebbero entrati in Europa con la loro identità mentre noi saremmo entrati da europei. Non possiamo paragonare l’Europa agli Stati Uniti – ha aggiunto Ferraro – e gli Stati Uniti d’Europa sono una cosa totalmente irrazionale». (rcs)