Questa mattina, a Cosenza, alle 10.00, alla Galleria Nazionale, la 15esima Giornata del Contemporaneo.
La Giornata, indetta da AMACI, rientra nell’ambito del progetto Ceilings a cura di Simona Caramia e promosso e organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e cofinanziato dalla Regione Calabria.
Nel corso dell’evento saranno presentate le prime due edizioni del progetto, che hanno visto fino ad ora coinvolti sei musei del Polo: il Museo e Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide di Sibari, il Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia, il Museo e Parco Archeologico di Monasterace – Antica Kaulon, il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri, il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna.
Intervengono Faustino Nigrelli, responsabile della Galleria nazionale di Cosenza, Vittorio Politano, direttore dell’Accademia, Simona Caramia, curatrice del progetto, Maria Saveria Ruga, curatrice della sezione Forum, gli artisti Caterina Arcuri, Michele Giangrande, Giuseppe Negro, Zeroottouno per la sezione Musei in Rete; Tania Bellini, Giuseppe Ferrise, Tommaso Palaia e Ilenia Pasqua per la sezione Utopie.
Nel corso della giornata, inoltre, verranno proiettati i Contrappunti visivi , ovvero i documentari degli interventi artistici realizzati, per la regia di Giovanni Carpanzano e la fotografia di Demetrio Caracciolo, e un estratto – in loop – dell’opera teatrale Medea Voci, con la regia di Giovanni Carpanzano, la scenografia di Iole Cilento, le opere video di Elisabetta Di Sopra.
Infine, in anteprima, la presentazione dell’immagine guida della III edizione di Ceilings, ovvero un’opera realizzata da Giuseppe Calderone, che vuole sottolineare l’importanza della cultura nella formazione delle generazioni future.
«In un’era contrassegnata da immagini di ogni genere – ha dichiarato Giuseppe Calderone –, dove il mondo digitale crea una nuova realtà visibile, dove l’effimero si contamina col vivere autentico, l’essere umano ha la necessità di trovare approdo in un’esistenza culturalmente concreta, poiché il nostro sguardo è continuamente in bilico tra natura reale e tecnologica» .(rcs)