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S'inaugura la mostra "I sogni attraversano il mare"

CROTONE – S’inaugura la mostra “I sogni attraversano il mare”

Domani pomeriggio, a Crotone, alle 16, al Museo di Pitagora, sarà inaugurata la mostra I sogni attraversano il mare realizzata da Il Crotonese in occasione dell’anniversario della strage di migranti avvenuta a Steccato di Cutro a causa del naufragio dell’imbarcazione Summer Love.

L’esposizione, inserita nelle manifestazioni organizzate dalla Rete 26 febbraio per ricordare la Strage di Steccato di Cutro, resterà aperta fino al 26 pomeriggio. Successivamente sarà trasferita, a cura del Consorzio Jobel, nella sala mostre del Museo archeologico di Capocolonna.

Saranno esposte 94 immagini, un numero che rievoca le vittime di quel drammatico evento, scattate dal direttore de il Crotonese, Giuseppe Pipita, che è stato il primo giornalista ad arrivare sulla spiaggia del naufragio. Sono fotografie che raccontano quanto accaduto dal 26 febbraio tra Cutro e Crotone.

Una mostra che parte dai momenti drammatici del naufragio e descrive quanto accaduto successivamente: dalla camera ardente del Palamilone, alla visita del presidente Mattarella, dal Consiglio dei ministri a Cutro, alla protesta dei peluche, alle iniziative dei cittadini per chiedere verità e giustizia. Ogni immagine è accompagnata da una breve citazione tratta da testimonianze dei sopravvissuti, da articoli pubblicati in quei giorni, da brani di scrittori, poeti e cantanti che servono a ampliare il significato delle immagini.

«Il titolo della mostra, ‘ I sogni attraversano il mare’ – ha spiegato Giuseppe Pipita – è provocatorio: vuole sottolineare che donne, bambini e uomini sono scappati dai regimi totalitari verso l’Europa per cercare di realizzare i propri sogni: sogni di una vita libera, dignitosa. Sulla spiaggia di Steccato di Cutro, sulla spiaggia di un Paese europeo, però, hanno attraversato il mare solo i loro sogni perché le politiche dei paesi europei continuano a sbarrare le strade a chi è in cerca di diritti. A chi sognava di correre con quelle scarpette rimaste tra i flutti del mare». (rkr)