Con una puntigliosa lettera aperta al segretario dem Entico Letta, i Democratici e progressisti calabresi chiedono di fermare il commissariamento del partito in Calabria: occorre saper interpretare l’ansia di rinnovamento e permettere una verifica attenta sulle forze della coalizione di centro-sinistra, in vista delle prossime elezioni regionali.
«Un rinnovato PD calabrese – scrivono a Letta – è la premessa per salvare la Calabria. Il protrarsi del commissariamento del P.D. calabrese non è la terapia giusta per affrontare i malanni di cui soffre il partito e la politica nella nostra regione.
Proprio nel momento in cui la sfida delle forze democratiche è ancor più impegnativa, per contrastare il modello mafioso di mediazione del consenso e d’inquinamento della campagna elettorale, chiediamo il segnale di svolta immediato per incoraggiare tante forze sane che non vogliono che la Regione continui a essere governata da una destra arrogante, superficiale e pasticciona. Insistere nel protrarre una siffatta impostazione potrebbe risultare esiziale per il P.D. e per il centro sinistra calabrese, come già si è registrato dalla sconfitta elettorale del P.D. e del centro sinistra calabrese nell’elezioni amministrative in tutti i capoluoghi – con eccezione di Reggio Calabria – e nei grandi centri urbani.
Le originarie ragioni del commissariamento del partito in Calabria avrebbero dovuto indurre a prendere atto delle difficoltà politico-elettorali e dello stato preoccupante della nostra organizzazione: dalle condizioni del diradamento della presenza organizzata sul territorio, al frammentato rapporto con l’elettorale di riferimento, all’indebolimento del consenso elettorale, come accertato in occasione delle ultime elezioni politiche del 2018, confermato nelle tornate amministrative e nella recente competizione del 2020,
Da anni chiediamo inascoltati che si correggano le scelte politiche sin qui compiute che non sapendo comprendere in profondità le ragioni della precedente eclatante sconfitta elettorale regionale, non sono state in grado di proporre una sintesi politica tale da superare lo scontro interno tra le correnti, concausa non trascurabile del cocente insuccesso elettorale.
Il PD col rinvio continuo dei Congressi si è ridotto a eternare procedure obsolete di selezione della propria classe dirigente con un mero sostituismo tra persone che ha accresciuto il distacco dalla società più dinamica protraendo una miope autoreferenzialità.
Oggi più che mai, solo una coraggiosa linea di rinnovamento può rilanciare una credibile radicale sfida riformista in questa Calabria ancora tanto fragile.
La classifica Eurostat recentemente pubblicata (dati 2019 del valore pro-capite per le Regioni e le Province autonome ) denuncia enormi squilibri tra il nord e il sud del Paese. Infatti, la Provincia di Bolzano ha un reddito pro-capite più alto pari al 155% della media europea, la Lombardia 127%, Trento 125%, l’Emilia Romagna 118% mentre la Sicilia 58% e la Calabria, ultima, con 56%.
Gli investimenti pubblici in sanità sono una vergogna civile. Infatti, dal 2000 al 2017, sono stati trasferiti, con forti squilibri, i fondi statali alle regioni: un cittadino emiliano-romagnolo percepisce pro-capite 84,4 euro, un cittadino campano circa 20 euro, un cittadino calabrese appena 15,9 (fonte Corte dei Conti, relazione fabbisogno pubblico 2019).
Lo stato di crisi sociale in Calabria è gravissimo e i dati sull’occupazione giovanile hanno raggiunti livelli insopportabili, così come quelli della disoccupazione femminile, mentre la crisi dei pochi settori produttivi presenti – dall’industria, all’agricoltura, al turismo – hanno determinato la crescita di nuove forme di disuguaglianza e livelli di povertà umilianti per una società civile. Ma la Calabria non è un deserto. La Svimez di recente ha pubblicato una ricerca specifica con la quale evidenzia tutte le potenzialità positive, dalle strutture universitarie alla rete del volontariato al sistema della logistica, dei porti degli aeroporti, ai giacimenti di beni culturali ed archeologici.
La gravissima situazione economico-sociale della Calabria richiede l’urgenza di un confronto approfondito – con tutti i rappresentanti del mondo del lavoro ( Sindacati, Terzo settore) e dei giovani in cerca di prima occupazione, con le rappresentanze più vive della società civile (Conferenza Episcopale; Movimento delle Sardine; Associazioni del volontariato e dell’ambientalismo) per delineare un progetto di crescita civile, culturale ed economica.
Perciò chiediamo a te Segretario nazionale del PD :
- Il superamento immediato del Commissariamento è un concreto atto di credibilità per rinnovare la nostra organizzazione e recuperare il rapporto fiduciario dell’elettorato calabrese.
- La verifica urgente della tenuta dell’alleanza politica e della proposta di candidato a Presidente per scongiurare una bruciante sconfitta che releghi il PD all’opposizione.
Solo così il P.D. calabrese – forte dell’esercitate responsabilità di governo nazionale – può svolgere una funzione politicamente rilevante , da contrapporre all’inconcludente gestione che accompagna l’esperienza del centrodestra alla guida della Regione.
Si tratta di proseguire nello sforzo, precedentemente avviato, della programmazione delle risorse economiche, specie in quei settori dove nell’ultimo decennio è andato dilatandosi l’impiego di mezzi finanziari, puntando soprattutto ad eliminare gli sprechi ed a qualificare la spesa pubblica.
Tra questi, certamente, quello sanitario, per rispondere alla domanda di vaccinazione per il COVID-19, qualificando innanzi tutto i servizi di prossimità al cittadino, così come le prestazioni specialistiche, mediante uno straordinario sforzo umano e professionale proteso a contenere l’esodo dei calabresi verso centri sanitari di altre regioni.
Il P.D. calabrese adesso deve saper interpretare l’ansia di cambiamento che si percepisce soprattutto tra i giovani e le donne, valorizzando l’effettiva parità di genere nel rinnovamento politico e culturale delle classi dirigenti e della rappresentanza istituzionale nazionale e regionale per affrontare al meglio le sfide presenti e future della nostra terra, attraverso la coraggiosa apertura alle energie vitali della società che anche in Calabria sperano nel cambiamento della politica.
Un partito inclusivo delle esperienze positive del passato e aperto con coraggio al nuovo che avanza, dotandosi adesso di autentici organismi collegiali, autorevoli e partecipati, per rafforzare l’area del centrosinistra e aprirsi alle tantissime esperienze civiche valide presenti in Calabria.
Chiediamo a te Segretario conclude la lettera aperta – di dare impulso a una coraggiosa e immediata svolta politica ed organizzativa, capace tanto di restituire forte credibilità, ai gruppi dirigenti e all’azione politica del P.D. calabrese – con un’incessante azione di radicamento e strutturazione sul territorio». (rp)