Il deputato di Coraggio Italia, Felice Maurizio D’Ettore, ha interrogato il ministro allo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, chiedendo quali iniziative, grazie al Pnrr ed al Fondo per la Crescita Sostenibile, il Governo intende adottare per promuovere una normativa diretta a disciplinare il rapporto tra Intelligenza Artificiale (AI) ed imprese per garantire l’affidabilità dei sistemi».
«Il nostro Governo – ha aggiunto D’Ettore – ha adottato, a dicembre 2021, il Programma strategico per l’intelligenza artificiale 2022-2024, definendo le ventiquattro politiche da implementare nei prossimi tre anni al fine di potenziare il sistema di AI. Il PNRR per la ricerca applicata prevede il Fondo per la crescita sostenibile (73 milioni di euro), destinato a finanziare progetti sulle dinamiche dell’AI e della block-chain e il Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di AI (15 milioni di euro) oltre al cofinanziamento nazionale degli European Digital Innovation Hub».
Relativamente alle modalità di gestione del rapporto tra AI e le imprese D’Ettore si è chiesto «se sia accettabile che un robot segga all’interno di un CDA come è accaduto con la nomina, da parte della Deep Knowledge Ventures di Hong Kong, società d’investimento in capitale di rischio interessata alle biotecnologie, di un programma di intelligenza artificiale come consigliere, con diritto di voto. Nel campo sanitario alcuni pacemaker funzionano senza l’azione del medico e il 50% delle transazioni finanziarie viene svolto tramite algoritmi utilizzati da coloro che le controllano (Banca d’Italia e Consob); Nel settore della giustizia, tramite le tecnologie di intelligenza artificiale, il corpus giurisprudenziale e normativo sarà “trattato” con algoritmi che potranno prevedere gli esiti di un giudizio, estrarre le argomentazioni giuridiche e semplificare la redazione delle massime giurisprudenziali».
L’esponente di Coraggio Italia ha anche evidenziato come sia «sempre più rilevante valutare l’eventuale responsabilità civile dei sistemi di AI per stabilire, qualora un funzionario adotti una decisione sulla base di un algoritmo, chi ne risponda poiché quest’ultimo “deve limitarsi a fornire un elemento per la decisione umana, ma non può prenderne il posto”».
«La Commissione UE – ha proseguito – ha proposto un regolamento sull’intelligenza artificiale che classifica i prodotti che utilizzano completamente o parzialmente il software AI circa il rischio di impatto negativo su diritti fondamentali. È fondamentale considerare la possibilità che l’impiego del potere tecnologico violi diritti e libertà costituzionalmente garantiti»
Quindi ha concluso: «Il diritto d’impresa dovrà affrontare il problema del rapporto con l’AI sia per fornire un quadro giuridico diretto a disciplinarlo per consentire alle imprese nazionali di mantenere un alto grado di competizione nel settore digitale».
Dal canto suo il ministro Giorgetti, ringraziando l’on. D’Ettore per la richiesta in tema di AI, ha dichiarato che il Governo sta partecipando attivamente agli organismi internazionali, europei soprattutto, per addivenire a una regolamentazione armonizzata e compiuta della materia in scia con quanto auspicato da Coraggio Italia, anche ai fini della competitività delle aziende italiane.
Giorgetti, inoltre, ha confermato una serie di investimenti nel settore in grado di rafforzare il ruolo dell’Italia nell’ambito della produzione dei componenti elettronici con un occhio particolarmente attento alla riduzione dei rischi derivanti dai sistemi artificiali. (rp)