Faib Calabria, in una lettera aperta rivolta ai parlamentari calabresi e ai consiglieri regionali, ha chiesto di convocare un tavolo di filiera per i gestori dei carburanti, «oggetto di ingiustificati attacchi» a causa del caro carburanti. Obiettivo del tavolo, quello di «trovare le giuste soluzioni e ridare slancio a un settore strategico per lo sviluppo del Paese».
«Sembra quasi – si legge nella lettera – si cerchi un capro espiatorio screditando una categoria che è invece vittima incolpevole di questi aumenti che subisce, non avendo alcuna voce in capitolo sulla determinazione dei prezzi finali che vengono decisi dalle compagnie petrolifere. È bene chiarire una volta per tutte che i gestori guadagnano un fisso di pochi centesimi al litro sempre uguale al di là del prezzo di vendita».
«Per tale motivo – si legge – la categoria è penalizzata dagli aumenti di prezzo non una ma due volte. La prima perché a fronte di un rincaro dei carburanti i litri venduti diminuiscono e di conseguenza anche i fatturati. La seconda perché, ad esempio, su 50 euro erogati mentre diminuisce il guadagno perché i litri sono di meno, rimangono gli stessi costi per i pagamenti con la moneta elettronica erodendo così il margine ai minimi termini. Tutto questo senza calcolare le bollette alle stelle che hanno innalzato le spese di gestione a livelli insostenibili». (rrc)