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Falbo (Camera di Commercio): Regione si unisca per il progetto del Vivarium di Cassiodoro

Falbo (Camera di Commercio): Regione si unisca per il progetto del Vivarium di Cassiodoro

«Un appello particolare lo rivolgiamo alla Regione Calabria per unirsi a questa partnership che mira a creare un forte attrattore culturale identitario sul nostro territorio». È diretto alle istituzioni l’appello lanciato dal presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, affinché il progetto di valorizzazione dei luoghi cassiodorei diventi «un modello vincente di sviluppo».

Si è svolto, infatti, nei giorni scorsi, un nuovo incontro promosso nella sede camerale con il segretario generale del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, monsignor Carlo Dell’Osso, nel corso del quale è stato illustrato lo stato di avanzamento del progetto.

In una prima fase si è proceduto alla mappatura del territorio dell’area compresa tra Squillace e Stalettì, dov’è fiorita l’attività culturale dell’illustre letterato, con l’obiettivo di portare alla luce il Vivarium. A partire da questa estate saranno, invece, avviate le operazioni di scavo alla ricerca del monastero e di altri reperti di sicuro interesse archeologico.

«Il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana ha avviato già l’anno scorso un progetto di ricerca scientifica e archeologica sulle tracce di Vivarium, ovvero il monastero fondato nel VI secolo da Cassiodoro» ha spiegato monsignor Carlo Dell’Osso nel corso dell’incontro.

«Un monastero che divenne centro culturale ma anche un centro di spiritualità e di ricerca per la cultura del tempo. Una cultura non solo teologica ma anche laica benché mai avulsa da una certa spiritualità. Il pontificio istituto l’anno scorso ha iniziato i lavori che continueranno anche quest’anno con veri e propri scavi archeologici. L’idea è quella – ha aggiunto – di riscoprire Cassiodoro e la sua opera e rimettere al centro dell’attenzione internazionale l’area di Squillace».

Durante il confronto è stata prospettata la possibilità di positive ricadute in termini turistici ed economici, in conseguenza delle scoperte archeologiche rinvenute all’interno dell’area. Un parco che potrebbe diventare un attrattore identitario e luogo di culto generando un indotto di servizi e attività commerciali.

«In tal senso, stiamo cercando delle collaborazioni da parte degli imprenditori e degli istituti bancari che possano contribuire alla realizzazione di questo progetto», ha concluso il segretario generale del pontificio istituto.

Al tavolo di confronto, oltre al direttore scientifico del progetto Domenico Benoci che ha illustrato lo stato di avanzamento delle attività, ha partecipato anche il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara: «Quella che ci è stata illustrata oggi da monsignor Dell’Osso credo che sia una iniziativa di grande suggestione e di rilevanza strategica sotto il profilo turistico. Portare a conclusione questi scavi e valorizzare la figura di Cassiodoro potrebbe rappresentare un grande attrattore turistico con grandi potenzialità sotto il profilo socioeconomico. È un progetto che andrà approfondito e sostenuto poiché rientra nell’ambito di quei marcatori identitari che possono fare la differenza per la nostra regione».

In rappresentanza del direttore della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, ha partecipato all’incontro anche Tiziana Mariabuono, capo divisione della segreteria. «Ho ascoltato l’esposizione del progetto che rappresenta senza dubbio una grande opportunità per la nostra regione sotto il profilo delle positive ricadute in termini economici e sociali. Speriamo di poter aderire fattivamente secondo i criteri stabiliti dal nostro istituto».

«Oggi abbiamo avuto un altro incontro con il pontificio istituto di archeologia cristiana per fare il punto sulla campagna di scavi nei luoghi Cassiodorei» ha concluso il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. «Si tratta per noi di un progetto importante perché ci apre alla possibilità di rendere ancora più attrattivi i nostri territori e di mettere al centro la nostra identità storica». (rcz)