NOBILISSIMA INIZIATIVA PER FORMARE LA COSCIENZA DEI GIOVANI CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE;
Il questore Maurizio Vallone e l'avv. Giovanna Cusumano

Da Reggio la campagna contro il femminicidio che coinvolge le scuole e alimenta la memoria

di SANTO STRATI – È un’iniziativa che per ora coinvolge solo gli istituti scolastici di Reggio e provincia, ma dovrà, ci auguriamo, coinvolgere presto tutta la Regione. È il progetto di diffondere attraverso la scuola la cultura contro la violenza di genere, contro il femminicidio, salvaguardando la memoria storica delle vittime e creando coscienza civile nei ragazzi.

È l’obiettivo che si pone l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere che, proprio oggi, ha sottoscritto il primo impegno con l’Ufficio Scolastico della Calabria perché sia attuato un percorso didattico-formativo che impegni la scuola per la formazione di una coscienza collettiva nella cultura del rispetto reciproco fra i sessi.

L’idea parte dalla Stanza della Memoria e dell’Impegno per le vittime di femminicidio in Calabria, un locale di Palazzo Campanella che custodisce il ricordo di misfatti ingiustificabili e orrendi, in una sorta di spoon river con cartelli nominativi alle pareti di una cinquantina di donne uccise in Calabria. È una stanza con una suggestione unica, visitata dalle scolaresche che si recano a Palazzo Campanella, che offre molti spunti di riflessione, che spinge all’indignazione nel mesto ricordo di efferati delitti di donne uccise perché in quanto tali, e che aiuta, certamente, a formare i ragazzi su ciò che non è tollerabile e va combattuto con fermezza. La Stanza è stata voluta dall’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, presieduto dal Mario Nasone e il progetto è coordinato dall’avv. Giovanna Cusumano e dalla dirigente scolastica Clelia Bruzzi.

Incontro a Palazzo Campanella sulla violenza di genere

Da questa stanza – intitolata a Mary Cirillo, una delle tante vittime di femminicidio in Calabria – parte il progetto di coinvolgere i ragazzi delle scuole, sollecitando l’adozione – a scelta – di una vittima di femminicidio cui intitolare un’aula, un laboratorio, un angolo della scuola. Una targa ricorderà chi era quella donna e la crudeltà che è stata esercitata contro di lei: un ricordo che porterà a comprendere perché va respinta ogni forma di violenza, anche la più lieve, che va denunciato ogni sopruso, va fermato chi non rispetta la moglie, la madre, la sorella, la fidanzata, l’amica. I ragazzi che vedranno la targa, che leggeranno il racconto di un brutale assassinio non potranno non riflettere sul senso del rispetto che è alla base del vivere civile, tra uomo e donna, parlandone tra di loro, e, soprattutto, discutendone con gli insegnanti. «È un’idea rivoluzionaria» – ha detto Vincenzo Chindamo, il fratello di Maria, madre di tre figli, scomparsa senza lasciare tracce e sicuramente vittima di una mano assassina ancora ignota.

È un progetto che ha trovato piena adesione nel nuovo questore di Reggio, Maurizio Vallone, che ha sottolineato, nel suo intervento, come siano diminuiti i reati di strada e come anche i femminicidi sono in calo, grazie anche al grande impegno delle forze dell’ordine e alla diffusione della cultura di rifiuto della violenza. Occorre denunciare stalker, padri, mariti, fratelli violenti, senza avere paura: è una battaglia lunga, ma la forza della dissuasione, con gli strumenti giuridici disponibili, e la voglia di dire no da parte delle vittime potrà ancor di più circoscrivere e limitare la violenza. È un impegno che il questore porterà avanti anche con un progetto ancora più ambizioso: a-ndrangheta (dove l’a equivale alla negazione) che coinvolga tutti gli istituti scolastici. La conoscenza e la cultura sono l’arma più potente per reprimere la violenza, la stupidità, la rozzezza di individui che non  hanno coscienza sociale: occorre preparare i giovani e formarli educandoli al rispetto e al rifiuto di ogni sopruso e vigliacca violenza.

Nelle interviste video che seguono parlano il responsabile dell’Osservatorio Mario Nasone, il questore Vallone e l’avv. Cusumano. Tre interventi che chiariscono l’obiettivo di questa campagna e che rendono urgente la sua adozione a livello regionale. Molte scuole del Reggino hanno già dato la propria disponibilità, occorre, però, coinvolgere le scuole di tutta la regione: i ragazzi procedono nel percorso scolastico, dando il cambio ogni anno a nuovi studenti, le targhe delle vittime di femminicidio saranno lì a offrire il testimone di qualcosa che non deve più accadere. La violenza è terribile, quella di genere è ancor più intollerabile, soprattutto se avviene tra le mura domestiche: lo si deve far capire già dai banchi di scuola. (s)

Il questore di Reggio Maurizio Vallone e l’avv. Giovanna Cusumano

Mario Nasone, responsabile Osservatorio sulla violenza di genere della Regione Calabria