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Sanità nel Vibonese, Lo Schiavo (Dema): Servono risposte straordinarie

Fondi alluvione di Vibo, la proposta di Lo Schiavo per usare i fondi del Psc

Il consigliere regionale di De Magistris PresidenteAntonio Lo Schiavo, ha avanzato la proposta di utilizzare i fondi Psc pari a 7 milioni di euro per co-finanziare la delocalizzazione dei depositi costieri che insistono nell’area portuale di Vibo Marina.

«Ho presentato, come annunciato nei giorni scorsi – ha ricordato – un’interrogazione urgente indirizzata al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per chiedere conto dell’utilizzo dei fondi destinati al territorio vibonese a seguito dell’alluvione del 3 luglio 2006. Una parte di essi, pari a oltre 11 milioni di euro, erano destinati all’attuazione del “Piano direttorio per il completamento di interventi necessari al superamento delle criticità” (come sancito dalla delibera di Giunta regionale n. 495 del novembre 2018), ma di tali fondi, a distanza di 16 anni da quei tragici eventi, non vi è alcuna traccia».

«Così come – ha aggiunto – non vi è traccia dei 7 milioni di euro, a valere sul Piano di sviluppo e coesione, destinati originariamente al ristoro delle imprese turistiche vibonesi danneggiate da quel violento evento atmosferico. Somma che, nel corso dell’ultimo Consiglio regionale, è stata stornata dalla maggioranza di centrodestra per altri ancora non meglio precisati scopi».

«Nell’interrogazione – ha spiegato Lo Schiavo – ho dunque chiesto: “Quali sono le ragioni della mancata attuazione del ‘Piano direttorio’ approvato con Dgr n. 495 del 6 novembre 2018; se gli oltre 11 milioni di euro destinati all’attuazione degli interventi Dgr n. 495 del 6 novembre 2018 sono stati effettivamente iscritti a bilancio e, in caso affermativo, in quali capitoli”. Ho inoltre chiesto: “Come si intendono impegnare i fondi Psc pari a 7 milioni di euro destinati al risarcimento delle imprese turistiche; se non si ritenga opportuno impegnare dette risorse per finanziare interventi di delocalizzazione dei depositi costieri, attualmente insediati nell’area del porto di Vibo Marina”. Relativamente a quest’ultimo punto, in particolare, ritengo che si tratti di risorse che non possiamo permettere vengano scippate al territorio vibonese al quale originariamente sono state destinate».

«A mio avviso – ha concluso – sarebbe doveroso utilizzarle come forma di ristoro al territorio colpito dall’alluvione del 3 luglio 2006 e, pertanto, alla risoluzione delle emergenze ambientali e paesaggistiche di quei luoghi». (rvv)