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Fp Cgil contraria a trasformazione di Calabria Verde in ente economico

In una lettera indirizzata al direttore generale dell’Azienda Calabria Verde, Giuseppe Oliva, la Segretaria Generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari e il Segretario Fp Cgil Calabria, Ferdinando Schipano, hanno espresso la propria contrarietà alla modifica della natura giuridica di Calabria Verde in ente economico.

Una modifica, per i sindacalisti, «dannosa non soltanto per i dipendenti dell’azienda, comparto forestazione e funzioni locali, in quanto gli stessi sarebbero trasferiti in un contesto aziendale passibile di ulteriore trasformazione che non potrebbe garantire gli stessi diritti contrattuali e li esporrebbe al rischio di perdita del posto di lavoro in caso di fallimento aziendale, esponendo, altresì, l’Ente ad un dispendio di risorse economiche a fronte delle certe azioni giudiziarie che saranno promosse dai lavoratori affiancati dalla FP Cgil Calabria».

«Inoltre – hanno sottolineato – la trasformazione sarebbe pericolosa nell’ottica dei servizi erogati alla collettività, in quanto certamente collocherebbe in secondo piano la valorizzazione e la salvaguardia dei boschi e dell’ambiente, ed esporrebbe ai rischi connessi al dissesto idrogeologico e a tanto altro, dovendo prioritariamente assicurare l’equilibrio di bilancio».

«L’Ente Pubblico non economico, atteso il servizio pubblico alla collettività che questi lavoratori erogano – hanno proseguito Baldari e Schipano – rappresenta una garanzia anche in termini di trasparenza, garantendo delle procedure amministrative attuate in osservanza delle norme che, in un territorio come la Calabria ed in un settore quale quello della forestazione, dovrebbero essere ben attenzionate dal governo regionale».

Per questo «non può che destare perplessità la decisione di snaturare l’azienda dopo il graduale processo di risanamento e la ormai prossima risoluzione delle problematiche finanziarie che hanno attanagliato l’azienda per diversi anni».

«È bene ricordare –hanno detto ancora – che le difficoltà finanziarie dell’azienda sono scaturite dal mancato trasferimento del Trattamento di Fine Rapporto maturato dagli operai forestali presso il precedente ente, Afor, nonché dal mancato finanziamento dell’attività lavorativa, svolta da parte degli stessi, per via di un improprio decreto della Regione Calabria con il quale ha chiesto la restituzione delle somme dovute».

«Riteniamo che la fine del commissariamento e la positiva gestione aziendale in essere avrebbero dovuto indurre i vertici regionali ad una maggiore prudenza – hanno rilevato – ricercando un confronto aziendale, con l’obiettivo di creare le basi per garantire una rinnovata e produttiva forestazione adeguata ai tempi».

«Contrariamente a quanto immaginabile – hanno detto ancora i sindacalisti –, per motivazioni a noi oscure, si avvia l’iter per una modifica alla legge istitutiva di Calabria Verde trasformando la sua natura giuridica. Ci auguriamo che il prossimo Consiglio regionale non riservi brutte sorprese, e che, nel silenzio generale, non si attui l’infelice obiettivo, sostenendo una Legge omnibus che andrebbe ad introdurre modifiche alla legge 25/2013».

«Poco convincenti, certamente, a nostro avviso – hanno aggiunto – sono le ragioni addotte secondo le quali i fondi Fas assegnati al settore forestazione, grazie alla Legge 197/2022, non possano facilmente impiegarsi, anche alla luce delle modifiche introdotte al DDL di bilancio 2023, art.1 c. 697. Le risorse disponibili, a quanto pare, anche grazie all’interessamento del presidente Occhiuto, dovrebbero essere disponibili sia per il 2025 che per l’annualità 2026, o dovremmo forse – chiedono i due sindacalisti – dare ascolto a quei componenti della giunta regionale che ritengono le risorse non utilizzabili smentendo quanto fatto dal presidente? Si vuole forse destinare impropriamente queste risorse ad altri usi?». (rcz)