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Terme Luigiane

Nuova manifestazione dei lavoratori delle Terme Luigiane per la riapertura delle terme

di FRANCO BARTUCCI – I lavoratori delle Terme Luigiane, nel ritornare a vivere l’esperienza di una nuova manifestazione di protesta finalizzata alla riapertura delle Terme, in programma per domani mattina, sabato 10 luglio, ricordano al presidente Spirlì di non tradire le parole scritte nel comunicato stampa diffuso lo scorso 16 giugno, in occasione dell’occupazione che gli stessi lavoratori  fecero presso la cittadella regionale.

«Pur compenetrandomi nelle preoccupazioni e nelle ansie dei dipendenti – si legge – e pur riconoscendo il loro sacrosanto diritto al lavoro, così come, allo stesso modo, riconosco il diritto alle terapie per tutti coloro i quali, negli anni, si sono affidati alle cure delle Terme Luigiane, non posso che prendere atto delle incolmabili distanze tra le parti interessate al contenzioso relativo alla concessione e all’uso delle acque. Sono dispiaciuto di non riuscire a incontrare le rappresentanze dei lavoratori delle Terme, in una giornata già fitta di impegni istituzionali dai quali non posso esimermi. Continuo ad assicurare, tuttavia, la mia piena disponibilità alla mediazione. A tal proposito, non posso che sperare nel buonsenso di chi, in questo momento così difficile, deve decidere a cosa rinunciare e cosa far nascere. Il bene della Calabria, il bene dei calabresi lo costruiscono i costruttori; chi costruttore non è, diventa un fabbricatore di quel male che le nostre genti, purtroppo, conoscono da troppo tempo. Ecco perché, nel caso in cui dovessero perdurare, senza giustificazione, queste distanze, in qualità di presidente della Giunta regionale coinvolgerò gli assessori in una decisione netta e definitiva, a tutela dell’interesse generale». 

«Il bene dei calabresi lo costruiscono i costruttori. Chi costruttore non è diventa un fabbricatore di quel male che le nostre genti ben conoscono». «Si ricordi queste parole presidente Spirlì»,  lo dicono, con forza, i lavoratori, concentrati a preparare la manifestazione di domani voluta dal sindacato provinciale Cisl di categoria, il cui appuntamento di concentramento è previsto per le ore 9,00, all’incrocio del supermercato “Vivo”, in direzione degli stabilimenti termali. 

Alla manifestazione sono stati invitati a partecipare: autorità, sindaci del comprensorio, il consiglio regionale, i segretari/commissari dei partiti calabresi, i candidati a presidente delle prossime elezioni regionali, le associazioni, i lidi, la Pro Loco, l’assessore attività produttive Fausto Orsomarso, come lo stesso presidente ff Spirlì.

«Le Terme Luigiane – ha dichiarato Gerardo Calabria, segretario provinciale Cisl – devono riaprire. Troppi posti di lavoro persi, ricadute sull’indotto, sulle prestazioni sanitarie e quindi sullo stato di salute dei calabresi sono a rischio e molto pesanti nell’andamento della via sociale e civile dei cittadini calabresi. I lavoratori non vogliono tavoli, incontri, ammortizzatori sociali o altro visto che il lavoro non l’hanno perso per crisi, ma per l’incuria della politica. Chiedono alla Regione, essendo proprietaria delle sorgenti, la riapertura immediata».

Una riapertura chiesta anche dalla presidente provinciale delle Acli di Cosenza, Caterina De Rose, attraverso un suo comunicato: «Oltre alla situazione dannosa per le famiglie che hanno perso il lavoro, viene inferta una profonda ferita all’intero territorio, sia da un punto di vista sanitario che economico. Le Terme Luigiane sono uno dei parchi più importanti d’Europa, per le sue acque benefiche. Prima della pandemia registravano una notevole presenza di turisti- pazienti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero.  La chiusura ha causato un impoverimento di tutta la zona. Una perdita immane per l’indotto di ristoratori  catene alberghiere».

«Voglio esortare – conclude il comunicato della presidente provinciale dell’Acli di Cosenza, Caterina De Rose – a nome delle Acli tutti gli attori coinvolti in questa vicenda a rivalutare e rivedere la situazione per salvare un posto che rappresenta molto per la nostra Regione. Come anche a non tradire l’articolo 32 della nostra Costituzione che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”».

Non è più tempo di mediazione, ma di immediati interventi di ripristino della funzionalità degli stabilimenti termali dando le dovute disposizioni per il ripristino della condotta delle acque termali all’induttore di canalizzazione delle acque di proprietà della Sateca. (rcs)