;
La sede della Regione Calabria

Il consigliere provinciale Cuzzocrea: Creare Osservatorio regionale sul diritto del lavoro dei disabili

Istituire, nella Regione Calabria, un Osservatorio permanente sul diritto del lavoro dei disabili. È questa la proposta avanzata dal consigliere provinciale di Cosenza e candidato al consiglio regionale della Calabria 2021, Andrea Cuzzocrea,  spiegando che si «tratta di una idea, non tanto innovativa quanto concreta, che renderebbe la Calabria più attenta alle reali esigenze dei disabili, si offrirebbe a diverse figure la possibilità di lavorare con una importante realizzazione personale, e migliorerebbe la sensibilità della collettività nei confronti del mondo dei diversamente abili».

Cuzzocrea, infatti, ha riferito che «nella nostra regione e, forse, in tutto il Paese, manca un’azione di monitoraggio della legge 68/1999 sulle “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” che regola in linea teorica l’accesso al lavoro delle categorie più svantaggiate. Questa legge prevede che le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 15 e 30 assumano almeno un disabile; l’obbligo sale a due quote riservate nelle aziende che impiegano tra 36 e 50 dipendenti; infine il 7% dei dipendenti totali deve essere riservato ai disabili se l’azienda è di dimensioni più grandi cioè oltre 50 impiegati».

In questo Osservatorio Permanente, di cui fanno parte consulenti del lavoro, sociologi, giuristi e operatori del Terzo settore, l’obiettivo è «il monitoraggio, ma non solo. In particolare potrebbe reperire, raccogliere e analizzare dati sull’occupazione delle categorie protette; ideare e realizzare indagini e ricerche sociali; organizzare momenti di dibattito scientifico sui temi del lavoro, dell’occupabilità e della disabilità; proporre ed attuare il controllo sui corsi di formazione».

«Inserirei, inoltre – ha spiegato – un elemento premiale nella valutazione in tutti i bandi regionali delle aziende che rispettano la legge sulle norme per il diritto al lavoro dei disabili. Solo con il lavoro vero e riconosciuto, con l’autonomia e con opportunità di crescita professionale, si può garantire diritti e pari opportunità davvero a tutti». (rcz)