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Parlamento

Il Decreto Calabria è legge

Il Decreto Calabria è legge. La Camera dei Deputati, nella seduta di ieri ha dato il via libera definitivo al decreto legge che contiene le disposizioni della partecipazione di personale militare al potenziamento di iniziative della Nato e le misure per il servizio sanitario della regione Calabria nonché di commissioni presso l’Aifa.

Con il via libera della Camera, è prevista la proroga di sei mesi del Commissariamento della sanità calabrese; l’erogazione alla Calabria di un contributo di 60 mln per gli anni 2021, 2022 e 2023.

Altro effetto del Decreto, è la facoltà, da parte del Commissario ad acta, di nominare i direttori generali degli Enti del Servizio e di avvalersi della collaborazione dell’Agenzia delle Entrate. 

I deputati del Movimento 5 Stelle, Anna Laura Orrico Vittoria Baldino e Riccardo Tucci, hanno dichiarato che «ggi questa maggioranza, la stessa che dai banchi dell’opposizione gridava allo stop al commissariamento della sanità per la Calabria e si rifiutava di votare per il decreto approvato, in data odierna, alla Camera, ha respinto le nostre proposte emendative, mettendo in atto un vero e proprio paradosso».

«Ciò che precipuamente chiedevamo – hanno spiegato – attraverso i nostri interventi emendativi era una maggiore trasparenza sia sull’operato del presidente Occhiuto che avrebbe dovuto relazionare alle Camere circa lo stato di avanzamento dei lavori, che sulla discrezionalità in capo al presidente di Regione nell’individuazione dei direttori generali, amministrativi e sanitari che andrebbero invece scelti attraverso selezioni pubbliche». 

«È paradossale – hanno proseguito di deputati pentastellati – he chi rivendica l’importanza della meritocrazia faccia poi orecchie da mercante quando lo stesso parametro deve essere usato per l’individuazione di chi dirige le Aziende sanitarie calabresi, alcune delle quali commissariate con una commissione d’accesso antimafia». 

«Cosa c’era di tanto irricevibile – hanno chiesto – nelle nostre proposte di portare alla luce e alla conoscenza dei cittadini calabresi l’operato compiuto dal commissario ad acta, oppure nel voler recidere il legame tra le nomine dei dirigenti della sanità e la politica che ad oggi hanno portato ad un evidente fallimento contraddistinto da un commissariamento ultradecennale». 

«La sanità calabrese – hanno ribadito – ha bisogno di trasparenza ed efficienza, tuttavia, a questa maggioranza sembra non interessare e preferisce respingere al mittente delle proposte opportune, necessarie e costruttive senza le quali continueremo a non avere contezza di quanto compiuto dal commissario ad acta né – concludono i deputati – a risanare un servizio sanitario regionale colabrodo che viola da decenni il diritto alla salute dei cittadini calabresi».

Il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, ha reso noto di aver presentato un odg – che è stato approvato – con cui il Governo si impegna a sostenere il commissario ad acta e presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto «con collaborazione e leale cooperazione a tutti i livelli istituzionali, tavolo Adduce incluso».

«La sanità calabrese – ha ricordato il deputato – è stata vittima di un approccio ostruzionistico e autoreferenziale che ha caratterizzato per troppi anni l’operato delle strutture ministeriali, con risultati fallimentari e drammatici sotto gli occhi di tutti». 

«Per risollevarla dalla crisi – ha evidenziato – è fondamentale che, nei mesi a venire, la volontà del Presidente della Regione, che ha giustamente chiesto e ottenuto l’incarico di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, sia sostenuto realmente e non solamente sulla carta come accaduto in passato, anche agevolando assunzioni di medici e migliorie».

La Calabria merita i servizi migliori e la Lega sarà sempre in prima linea per questo», ha concluso. (rrm)