di MARCO DI MARZIO – L’ultima versione del santuario di Hera Lacinia di Capo Colonna, e poi Kroton, Sibari e Locri. Il fascino della Calabria al tempo dei greci rivive nel lavoro 3D di Marco Mellace. Infatti, grazie all’opera di colui divenuto una celebrità internazionale nel campo delle riproduzioni multimediali per scopi didattici e formativi con il soprannome di “Flipped Prof”, nella vita docente di sostegno all’Iss Luca Paciolo di Bracciano, è ora possibile approfondire con lo sguardo, ed attraverso l’ammirazione per la cura nei dettagli, uno dei lati più suggestivi di un territorio così come si presentava, al cospetto di abitanti e visitatori, al massimo del suo splendore vissuto al tempo della “Magna Grecia”.
Un risultato nel quale si conferma l’immensità del patrimonio artistico e storico dell’Italia, consolidato in ogni angolo della penisola, e che spinge chi scrivere a conoscere meglio quanto elaborato da Mellace contattandolo telefonicamente per una breve intervista illustrativa.
Caro Marco, nel ringraziarti per lo spazio concesso, ti chiediamo innanzitutto come si presentava la Calabria al tempo della dominazione dei greci?
Si presentava come uno de posti più belli al mondo, meraviglioso, straordinario, unico e quando si dice … “Perché Dio creò la Calabria?” … io mi sento di dire “Perché gli dèi l’hanno inventata”.
Tuo ultimo lavoro il santuario di Hera Lacinia di Capo Colonna, puoi descriverci di cosa si tratta?
Si tratta di un’area detta “panellenica”, che per gli antichi greci significava un luogo importante non solo per una città ma per tutto il popolo greco. Esempi di luoghi panellenici sono il santuario di Apollo a Delfi oppure Olimpia. In epoca classica questo luogo comprendeva almeno 4 edifici importanti: il Katagogion, una struttura alberghiera; l’Estiatorion, un ristorante a cielo aperto; un piccolo tempio privo di colonne; il santuario di Hera Lacinia, il fiore all’occhiello del sito.
Cosa comprende la ricostruzione 3D di Kroton?
È una ricostruzione realizzata 2 anni fa che serve alle persone per avere un’idea dello splendore della città. Successivamente sono state aggiunte delle ottimizzazioni. Sul mio canale YouTube “Flipped Prof” è possibile vederla in diversi contenuti multimediali, alcuni dei quali contenenti anche dei confronti tra la terra dove è nato l’insediamento urbano, prima dell’arrivo dei futuri crotoniani, e l’area dove poi si è sviluppata dopo la sua fondazione avvenuta intorno al 708 a.C.
Quella di Sibari invece?
Qui il discorso è più approssimativo, poiché la ricostruzione rappresenta la prima Sibari, cioè quella che secondo molti fu fino a quel momento la più grande ed importante città della Magna Grecia, esistita fino al 500 a.C. circa, quando venne distrutta, secondo alcuni dai crotoniani, secondo altri da un violento nubifragio.
E Locri?
Locri è la ricostruzione più recente e dunque la più curata delle tre citate, che ricordiamo essere tutte delle prime versioni. In questo caso si tratta dell’intera città così come doveva apparire al tempo dei greci e durante la sua fase storica più importante. Tante sono le peculiarità in essa contenute, come l’aspetto originale del santuario di Marasà, uno dei rarissimi esempi di edificio ionico presenti al tempo della Magna Grecia.
Dove è possibile vedere queste riproduzioni multimediali?
Come già anticipato, all’interno del mio canale YouTube “Flipped Prof”, dove basta cercarle digitando la parola chiave riconducibile a Hera Lacinia, Kroton, Sibari e Locri. Usciranno tantissimi video che trattano di questa meravigliosa realtà rappresentata dalla Calabria greca, sotto forma di contenuti visivi, tour virtuali e documentari 3D. Ma non solo, Sibari e Locri è possibile vederle anche sulla piattaforma Imago Muse.
Oltre che per scopi di natura conoscitiva, questi tuoi lavori 3D dove possono trovare spazio?
Certamente possono trovare spunto per la realizzazione di serie televisive, come già accaduto per alcune, anche per l’importanza dei personaggi storici che hanno vissuto in queste città, come Pitagora, Milone e Faillo, considerato da Gianluca Facente, relatore per il G.A.C. (Gruppo Archeologico Crotoniate), il primo eroe d’occidente in quanto organizzatore di una spedizione militare diretta a soccorrere i greci della madrepatria impegnati nelle guerre persiane.
Sono in programma ulteriori uscite riguardanti la Calabria al tempo della Magna Grecia?
Assolutamente si. Sto preparando il documentario 3D dal titolo “Storia e Immagini di Hera Lacinia”, all’interno del quale spiegherò nel dettaglio l’area del santuario e degli edifici circostanti. Così come fatto per Capo Colonna ho in progetto di realizzare una nuova ricostruzione di Kroton e poi una prima versione di Caulonia, nella quale era presente un tempio meraviglioso, e della colonia greca di Skyllation, l’equivalente odierna di Squillace.
E più in generale, quali sono i tuoi lavori di prossima uscita?
Per quanto riguarda il 2D sto creando un contenuto per i miei alunni nel quale spiego in maniera semplice cos’è la poesia narrativa. Invece, per il 3D è in dirittura d’arrivo l’antica Tarquinia etrusca.
Caro Marco, nel ringraziarti di nuovo per l’intervista, ti chiediamo in conclusione a chi vorresti dedicare questo lavoro multimediale dedicato alla Calabria greca?
A tutti i cittadini della Calabria e alla loro meravigliosa regione, che merita veramente tantissima considerazione poiché piena di storia, di tradizioni, di luoghi unici al mondo. Ed oggi ricordiamoci che il suo territorio è l’area geografica all’interno della quale si trova la maggiore concentrazione di DNA degli antichi greci. Quindi è il posto nella quale la memoria dell’antica Grecia vive più che mai. (mdm)