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Salvatore De Biase

Il già presidente del Consiglio comunale De Biase a Occhiuto: Lamezia sia al centro della sanità calabrese

Salvatore De Biase, già presidente del Consiglio comunale di Lamezia, ha rivolto un appello al neo presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, affinché «Lamezia Terme venga posta al centro del sistema sanitario calabrese».

«Presidente Occhiuto – ha dichiarato De Biase – la Calabria e tanti come me, credono ed hanno creduto nella sua esperienza, nella sua volontà di voler cambiare il destino della nostra terra. La Calabria finora non è stata importante né per Roma né, purtroppo, per i tanti calabresi che, forse, si sono arresi all’amaro destino degli ultimi».

«La invito – ha proseguito De Biase – a leggere il dolore dei calabresi con uno spaccato della poesia del poeta Sambiasino Franco Costabile Migranti: “Siamo i marciapiedi più affollati. Siamo i treni più lunghi. Siamo le braccia, le unghie d’Europa, il sudore diesel. Siamo il disonore, la vergogna dei governi. L’odore di cipolla che rinnova le viscere d’Europa. Siamo un’altra volta la fantasia gli dei. Milioni di macchine escono targate Magna Grecia. Noi siamo le giacche appese nelle baracche nei pollai d’Europa. Addio, terra. Salutiamoci, è ora”. Insomma sempre la stessa amarezza!».

E, rivolgendosi ad Occhiuto, De Biase prosegue nella sua analisi: «Presidente, cambierà la sanità? Fino ad oggi abbiamo registrato un diritto negato e una emigrazione sanitaria obbligata e costosa. Le regioni del nord si arricchiscono anche sulle nostre patologie. È ora di cambiare!».

«Un appello particolare – ha proseguito – lo rivolgo per l’Asp di Catanzaro, che richiama essenzialmente la sanità Lametina, nata con 600 posti letto e ridotta alla sopravvivenza. Pensi che la Direzione dell’Asp si trova in fitto a Catanzaro e le cure essenzialmente si praticano a Lamezia, dove tra l’altro gli immobili per ospitare tutti gli uffici, sono di proprietà e vuoti. I locali in uso a Catanzaro sono in fitto e costano quasi 1 milione di euro all’anno. Perché accade tutto questo?».

De Biase continua a focalizzare l’attenzione sull’ospedale di Lamezia Terme e aggiunge: «Senza tralasciare i tanti reparti chiusi, tecnologie obsolete, acquisti di attrezzatura necessaria rinviate sempre ad un domani, personale che manca, appelli politici, sindacali, di associazioni inascoltate e tanto altro ancora. A questo punto il mio auspicio, e anche quello di tutti i cittadini lametini, è che con Lei sarà la volta buona per cambiare il destino della generosa e centralissima Lamezia! No si può, infatti, si disconoscere, specialmente in tema di sanità, la centralità del territorio lametino, che oltre ad avere un bacino d’utenza di circa 150 mila persole potrebbe essere posto al servizio della Regione».

«Dal punto di vista della logistica e dei trasporti – ha spiegato – è quello più facilmente raggiungibile. Senza dimenticare che l’ospedale Giovanni Paolo II gode di una struttura unica in Calabria non solo per collocazione ma anche per enormi spazi, sia interni che esterni. Perché i cittadini lametini e calabresi non dovrebbero beneficiare dei servizi che potrebbe fornire questa struttura?».

«Tantissimi calabresi e lametini abbiamo creduto e crediamo in lei, per questo –ha sottolineato – Le rappresentiamo un’emergenza che non può essere rinviata per la struttura sanitaria del Giovanni Paolo II di Lamezia. Gli operatori (sanitari e amministrativi) da anni gridano inascoltati le difficoltà giornaliere in cui sono costretti ad operare. Una struttura come quella di Lamezia, che affronta e cura circa 40.000 entrate in pronto soccorso, presenta numerose criticità: non beneficia di una Tac perché guasta, con tutte le conseguenze per le diagnosi e i dolorosi e costosi trasferimenti di pazienti in altre strutture».

«La nuova Tac acquistata a Marzo 2021, ancora non funziona – ha spiegato – poiché i necessari lavori per renderla operativa, non sono stati ancora completati; la struttura dell’Obi, che vantava 1.500 prestazioni, con l’avvento del Covid è stata chiusa con tutte le difficoltà che ne sono scaturite; lo screening, servizio indispensabile per la prevenzione, non può inviare lettere ai vari cittadini interessati; il servizio di Mammografia non esegue gli esami per mancanza di radiologi; i concorsi fermi; addirittura buona parte dei cosiddetti eroi, che hanno affrontato l’emergenza Covid, e relative vaccinazioni, ancora non hanno ricevuto le dovute indennità».

«Gli ambulatori – ha spiegato ancora – che affrontano le varie patologie di routine, operano a prenotazioni ridotte o alcuni hanno interrotto la loro attività, con il trasferimento di pazienti fuori Lamezia , se non presso privati».

«Presidente Occhiuto – ha concluso – la invitiamo a venire a Lamezia a rendersi conto di persona delle potenzialità e delle criticità del nostro ospedale.  Il fatto che Lei il giorno dopo della sua elezione si sia recato a Roma dal ministro Speranza, “ci fa ben sperare”; crediamo  in un cambiamento di rotta. Lamezia lo merita e la Calabria attende un cambio di passo. Presidente Occhiuto, buon lavoro per la “ salute della Calabria». (rcz)