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Porto di Gioia Tauro

Il M5S: Il raddoppio inceneritore di Gioia Tauro non è la soluzione per l’emergenza rifiuti

I parlamentari del Movimento 5 Stelle, Auddino, D’Ippolito, Ferrara, Orrico, Tucci, Misiti, Parentela, Melicchio, Barbuto, hanno espresso il loro totale disaccordo «sulla decisione della Regione Calabria di raddoppiare la capacità del termovalorizzatore di Gioia Tauro, confermata dalla recente pubblicazione di un avviso pubblico esplorativo finalizzato ad acquisire proposte di finanza di progetto».

«In altre parole – hanno spiegato – il termovalorizzatore di Gioia Tauro resterebbe l’unico su tutto il territorio regionale, qui verrebbero bruciati i rifiuti di tutta la Calabria che passerebbero dagli attuali 140 mila ad oltre 270 mila tonnellate. Tutto questo a discapito dell’ambiente e della salute dei cittadini della Piana. Aumentare la capacità dell’inceneritore di Gioia Tauro non è assolutamente la strada giusta per risolvere il problema rifiuti in Calabria».

«Nel nuovo Piano regionale dei rifiuti allegato alla delibera della giunta regionale del 21 marzo scorso – hanno proseguito i parlamentari – ci sono alcune linee guida che ci trovano pienamente d’accordo: si parla di aumento della raccolta differenziata, ancora troppo modesta in moltissimi comuni calabresi, oltre che della realizzazione di nuovi impianti di trattamento e di riciclaggio; si parla dell’introduzione del compostaggio domestico e di comunità e di adottare sistemi di tariffazione solo sui rifiuti prodotti secondo il principio “più ricicli meno paghi”».

«Bisogna dare atto al Presidente della Regione Calabria Occhiuto – hanno concluso – che le indicazioni suddette sono altamente condivisibili e che, se realizzate, possono rappresentare un punto di svolta per l’uscita dall’emergenza rifiuti in Calabria. Tuttavia, ci preoccupa la dichiarata intenzione da parte del presidente Occhiuto di puntare su un ampliamento della termovalorizzazione dei rifiuti a Gioia Tauro. I rifiuti sono una risorsa, farli sparire tramite inceneritore non aiuta l’economia, non giova all’ambiente e aumenta le patologie e le spese sanitarie». (rrc)