Spigolosa intervista del bravo Antonello Caporale oggi sul Fatto Quotidiano al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Il Governatore parla dell’infelice e abnorme esperienza del “confino”, ma anche dei mali endemici della regione.
«Siamo così abituati alle brutte notizie dalla Calabria – osserva il giornalista – che non ci facciamo più caso». Risponde Oliverio: «Perché è una Regione denigrata, vilipesa, tenuta sotto il tacco. Io mi batto per rendere la pariglia. Non mi fermerò, mi opporrò con tutte le forze, spingerò perché le cose belle saltino fuori». Il futuro è nero – incalza Caporale. Replica Oliverio: «Non direi. C’è tanta gente che vuole rimboccarsi le maniche, le nuove leve devono poter esprimere le migliori energie. Largo ai giovani».
Ricordando le esperienze passate (Sindaco di San Giovanni inFiore, tre volte deputato, due volte presidente della provincia di Cosenza) il giornalista chiosa: «Attaccatissimo alla poltrona». La replica di Oliverio: «La mia vita politica tutta dedicata ai problemi della gente. È il popolo la mia stella polare. I suoi bisogni, le sue speranze»
Non manca l’affondo su “ospedali colabrodo”: «Perché – risponde Oliverio – i commissari sono ancora qui? La verità è che la Calabria soffre dello stereotipo negativo della regione che spreca, della regione viziosa». «Terra del malaffare, con una classe dirigente inquinata e corrotta» dice Caporale a Oliverio che replica: «Sì, tutto l’armamentario della propaganda anti-calabrese». (rrm)
