È già una piccola vittoria, per i deputati del Movimento 5 Stelle, Francesco Sapia, Bianca Laura Granato, Giuseppe d’Ippolito e Paolo Parentela che Mario Oliverio, già presidente della Regione Calabria, «abbia riscoperto troppo tardi la necessità del confronto e della lotta politica per il riscatto del Mezzogiorno e dunque della Calabria in chiave mediterranea».
«Peccato che – hanno dichiarato Sapia, Granato, d’Ippolito e Parentela – per quanto sollecitato all’infinito, da presidente della Regione Calabria Oliverio non abbia mai voluto discutere con il Movimento 5 Stelle e con la società civile di sanità, legalità, riforma degli enti e degli uffici regionali, rinnovamento della classe dirigente, ciclo dei rifiuti, costo del lavoro, occupazione, sviluppo delle imprese, infrastrutture e tutela dell’ambiente».
«Annotiamo che Oliverio – hanno aggiunto i parlamentari – ha rimarcato la chiara intenzione, alla sua rispettabile età, di non volersi più candidare e di dedicarsi alla politica restando al di fuori del palazzo. Nel suo discorso sul Sud, egli non ha però calcato l’accento sul grande dramma dell’emigrazione, che coinvolge giovani, intere famiglie, malati, artisti, intellettuali, docenti, artigiani e professionisti. Crediamo che il riscatto del Mezzogiorno debba partire dall’impegno disinteressato e dal ricambio della classe dirigente, dalla tassazione agevolata proposta dall’imprenditore Nino De Masi e da noi rilanciata».
«Pensiamo che, al di là delle appartenenze e delle differenze – hanno proseguito Sapia, Granato, d’Ippolito e Parentela – si debba convergere sul coinvolgimento reale dei giovani, sullo svecchiamento della classe politica e sull’impegno di preservare i partiti e l’amministrazione pubblica da personaggi votati agli affari privati, alle clientele e al baratto con la criminalità».
«Con Oliverio – concludono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – condividiamo l’urgenza di riportare al centro dell’agenda politica il tema dello sviluppo economico, culturale e sociale del Mezzogiorno, rispetto a cui sono già un segnale i contributi per Resto al Sud previsti nel decreto Rilancio. Per questoraccogliamo la sfida, detto in senso positivo, sul terreno delle proposte per il futuro, che vanno articolate sulla base di confronti aperti e nella consapevolezza che è essenziale concentrarsi sulla destinazione delle enormi risorse che in Italia verranno distribuite per l’emergenza Covid. La Calabria non può essere tagliata fuori né tenuta ai margini, ma è altrettanto vero che nel merito servono competenze e capacità politiche e, in primo luogo, volti nuovi con grande autonomia, piena libertà e coscienza imperturbabile del bene comune». (rp)