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IL SUCCESSO E LA LEZIONE MAGNO-GRECA DEL PROF. VECCHIONI

20 agosto – Ogni concerto di Roberto Vecchioni è in realtà un recital di versi accompagnati dalla musica. richiede l’atmosfera ovattata dei teatri, per concentrare l’attenzione, rapire in modo straordinario e unico il pubblico. Così, poteva sembrare un azzardo proporre il suo concerto-recital a piazza Duomo, a Reggio, unica tappa calabrese. L’idea è venuta al “consumato” promoter lametino Ruggero Pegna e la scommessa – s’è visto ieri sera – è stata vinta totalmente.
È stato uno spettacolo delizioso, pur in un megapalco da rockettari scatenati, che ha avvolto ugualmente Vecchioni in un unico abbraccio col suo pubblico venuto da ogni parte della Calabria e dalla vicina Sicilia. Uno spettacolo, come tutti quelli di Vecchioni, travolgente sul piano emotivo, ricchissimo da quello musicale con un gruppo di artisti che hanno danno una grande prova di piena maturità e grande impegno, con la guida del grande Lucio Fabbri, che si è alternato al pianoforte, al suo magico violino e al mandolino
E, in apertura, l’ex prof. Roberto Vecchioni ha voluto impartire una mini lezione ai suoi appassionati amici calabresi, prima di mettersi a cantare: «La Calabria è storicamente terra di cultura… Il primo luogo in cui si incontravano le più grandi culture del Mediterraneo e non solo!… Qui nacquero città come Crotone, Locri, Reggio, con i loro mercati, templi, teatri… Questa terra è la terra più antica dove si è fatta cultura, mentre a Roma ancora pascolavano le pecore! In Calabria è nata la poesia, oltre alla filosofia…». Un invito a conoscere e far conoscere la propria terra, ad apprezzare e approfondire le proprie radici, diffonderne il valore e il significato. Capire la fortuna di essere nati in un luogo dove già 2700 anni fa si respirava il senso della conoscenza e della cultura. Miglior esordio non poteva scegliere Vecchioni, che della Calabria è sinceramente e appassionatamente innamorato (grazie anche al suo manager Danilo Mancuso che – guarda caso – è di Lamezia e vive a Milano e gli ha fatto conoscere questa terra). E il pubblico, già adorante, si è immediatamente elettrizzato, con un entusiasmo da stadio, ma con l’attenzione che le canzoni del professore (insegnava latino al liceo) e cantautore sanno meritare.


Insomma, Roberto Vecchioni ha stregato Reggio ed una splendida Piazza Duomo stracolma, trasformata in un insolito immenso teatro all’aperto, regalando emozioni, grande musica d’autore, storie di amore, note di cultura e piccole, apprezzatissime, perle di vita quotidiana. Uno straordinario successo, una serata da incorniciare, grazie anche alla sua band di eccezionali musicisti: Ruggero Pazzaglia, alla batteria, Massimo Germini, alle chitarre, Antonio Petruzzelli, a basso e alla direzione, come già detto,  il grande Lucio “Violino” Fabbri.


Un concerto speciale, con la sequenza di grandi successi di una discografia ineguagliabile: un successo dietro l’altro, scorrono ricordi e gran parte della storia della musica d’autore italiana, da  “Stranamore” a “El bandolero stanco”, poi “La mia ragazza”, “Sogna ragazzo sogna”, “Luci a San Siro”, l’intramontabile “Samarcanda”, fino al vibrante “Chiamami ancora amore”. Brani intervallati da da monologhi intensi ed emozionanti, divertenti aneddoti e curiose prese di posizione che hanno ulteriormente arricchito il concerto premiato con il “Riccio d’Argento” della trentaduesima “Fatti di Musica”. Il premio, ideato da Ruggero Pegna e realizzato dal celebre orafo crotonese Gerardo Sacco, è diventato oramai un vero oscar della musica d’autore da vivo, un riconoscimento agognato da tanti, inseguito da molti.

Roberto Vecchioni, il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà e Ruggero Pegna

A consegnare il premio nella sezione denominata “Miti della Musica d’Autore”, sono saliti sull’enorme palcoscenico il promoter Ruggero Pegna, il sindaco Giuseppe Falcomatà e il manager dell’artista, il già citato Danilo Mancuso, emozionato quanto evidentemente orgoglioso del successo calabrese di Vecchioni. Due ore abbondanti di musica e parole, chiuse poi con il firmacopie, a bordo del palco del libro “La vita che si ama. Storie di felicità” che ha dato l’ispirazione a un tour fortunato e straordinario, che anche in Calabria («in una regione ‘difficile’ come la mia comunque bellissima Calabria» ha detto Ruggero Pegna emozionato ma felice) ha lasciato un segno indelebile.


Si è  chiuso così il “Reggio Live Fest 2018”, un progetto artistico, musicale e culturale variegato, che ha presentato, nella prima parte dedicata ad artisti internazionali, i live memorabili della sezione “Pianoman” all’Arena dello Stretto, con i formidabili pianisti Peter Cincotti, Matthew Lee e l’ungherese Peter Bence, nella sua unica data italiana e, poi, lo spettacolare megaconcerto dei Negrita ancora in Piazza Duomo. Un gemellaggio – quello tra Fatti di Musica e Alziamo il Sipario – che proseguirà i prossimi 30 novembre e 1 dicembre con la maestosa Opera Musicale “La Divina Commedia” di Marco Frisina al PalaCalafiore e, a seguire, nei giorni 7 e 8  dicembre con il musical originale Flashdance al Teatro Cilea.
Pegna, il sindaco Falcomatà e il dirigente dell’Assessorato alla Cultura Umberto Giordano hanno espresso, a fine serata, grande soddisfazione per la riuscita di un progetto complesso, che ogni anno lancia nuove sfide artistiche ma anche di fruizione, promozione e valorizzazione di spazi importanti e beni culturali della Città, dall’Arena in riva allo Stretto a Piazza Castello, fino alla riqualificata Piazza Duomo di questa edizione, trasformata in un insolito quanto apprezzato teatro all’aperto. (mcg)

Nella foto di copertina, Roberto Vecchioni tra il promoter Ruggero Pegna e il suo manager Danilo Mancuso, entrambi calabresi di Lamezia)