di MARIACHIARA MONACO – Una vita all’insegna dei tuffi, l’orgoglio di rappresentare l’Italia nel mondo, la tensione prima di una gara, che scompare una volta sulla piattaforma o sul trampolino, il suo legame con Cosenza, piscina dalla quale è iniziato tutto.
Il tuffatore azzurro, Giovanni Tocci ripercorre la sua carriera, raccontandosi in un nuovo episodio di Italia Team Stories, la marcia di avvicinamento alle Olimpiadi di Parigi 2024, su Italia team tv, piattaforma Ott del Coni.
Un viaggio, il suo, che inizia ammirando i grandi campioni in televisione, soffrendo e gioendo insieme a loro, con il sogno di poter essere un giorno lì, e provare le stesse emozioni.
Perché Giovanni in fondo ci ha sempre creduto, anche se la sua città natale si è sempre nutrita di calcio, mettendo gli altri sport in penombra.
Ma con il tempo le carte in tavola sono cambiate, i suoi primi passi a livello giovanile sono da incorniciare (in bacheca possiede quattro ori europei), fino agli Europei di Eindhoven, dove comincia a farsi notare anche tra i grandi.
Ecco che, la sua gente inizia a conoscerlo, ad apprezzarlo e ad ammirarlo, fino a riempire gli spalti della piscina comunale dove spesso si allena, quando non è in giro per il mondo.
Come uno scalatore, il campione arriva a calcare i palcoscenici sportivi più importanti, partecipando nel 2010, alle Olimpiadi Giovanili di Singapore, per poi toccare il cielo con un dito a Rio nel 2016 e a Tokyo nel 2020.
Un legame unico, quello che lega il tuffatore cosentino ai cinque cerchi, l’Olimpo per qualsiasi sportivo: «Alla base c’è il sogno che avevo da bambino, ma anche molta consapevolezza. È importante godersi ogni istante e soprattutto divertirsi».
Ma Giovanni sarà sempre un enfant prodige, nonostante gli anni che passano, e nonostante la miriade di esperienze sportive e non, accumulate.
Perché è vero, sul trampolino si sale da soli, ma dietro c’è un gruppo straordinario di persone che sono legate non solo dalla passione per questo sport fantastico, ma anche da un’amicizia molto solida. Poi se nel gruppo, c’è una pluricampionessa come Tania Cagnotto, allora è un’altra bellissima storia: «Tania rappresenta una leggenda per questo sport, l’ammiravo sempre in TV durante le gare, non pensavo minimamente di poterla conoscere un giorno, o addirittura esserle amico. Dispensa dei consigli veramente molto preziosi a tutto il gruppo», afferma Tocci.
Fra pochi mesi inizieranno le Olimpiadi sotto la Tour Eiffel, la terza edizione per il campione, il quale non si nasconde: «Sogno una medaglia, perché negli anni ho acquisito molta esperienza, e poi perché è bello sognare».
Vietato sognare, allora. (mm)