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burattini pazzi

In Calabria… con i burattini pazzi di Giampiero De Santis

Quella dei Burattini pazzi è una idea originale made in Calabria di Giampiero De Santis che, dal 2018, aiutato spesso dalle sue figlie di 9 e 3 anni, crea e dà nuova vita a vecchie scatole di latta e altri oggetti.

Il progetto si chiama burattini pazzi” o “mad_puppet“, e con questo l’artista ha “confezionato” più di 50 esemplari pezzi unici, firmati e datati con la tecnica dell’upcycling e proprio con lo scopo di ridare nuova vita, appunto, agli oggetti “di casa” dismessi. Ma non è finita qui: tante idee in cantiere, tra cui l’arrivo dei burattini denominati “scarto matto” e la creazione di grafiche d’autore in multipli. Insomma, un cantiere a “forma di arte” e in continua evoluzione.

Tutto è nato per gioco nel 2018, quando il papà dei burattini e delle bimbe voleva trovare un gioco nuovo da fare e propria da una lattina vuota nacque il primo esemplare dei burattini pazzi: il Sig. Dotto… il numero 1 della collezione.

«Da quello, poi – si legge in una nota – la curiosità, la ricerca, la voglia di abbracciare, nel suo piccolo mondo, l’arte, di rendere importanti quelle creazioni attraverso ricerche sempre più attente e attraverso la ricerca di materiali destinati ormai alla fine della loro esistenza. Garage del nonno, garage di amici, scrutare nelle vetrine e nei cassetti dei comò, chiedere agli amici, ricercare i pezzi di assemblaggio adatti e tante altre storie hanno dato la possibilità, all’artista catanzarese, di creare sempre più burattini (pazzi) andando a ridare vita anche a quello che di quotidiano consumiamo e poi, una volta finito, viene scartato nella raccolta domestica differenziata».

Da qui l’idea di creare burattini di latta, con scatole di latta vecchie e introvabili, vasetti di vetro come quello della famosa crema spalmabile, scatole particolari eccetera creando, appunto una famiglia, oggi, composta da più di 50 creazioni. Burattini “pazzi”, li definisce e li ha chiamati l’autore.

Pazzi perché ognuno di loro ci racconta una storia di vita (ogni burattino è accompagnato da una breve e simpatica storia) simpatica e a volte al di fuori del normale. L’autore incontra il burattino creato e insieme si raccontano momenti di vita. A volte nella storia vengono inserite, riviste, le storie di quella scatola di latta (se ad esempio è di una grande azienda) ma sempre si racconta il tutto in via ironica anche per rendere il “messaggio” leggero e piacevole da leggere magari in una pausa caffè. E poi alcune storie si intrecciano, nella vita, nell’amore, sul lavoro…nella famiglia dei burattini pazzi ci sono tanti personaggi che si incontrano e si ritrovano come ad esempio un vecchio IPhone dismesso (Mr Carmelino), incontra dopo anni la sua vecchia scatola (Miss Carmela)…cioè, in definita, tutto un pazzo mondo.

Il riciclo: una storia pazza si ma anche una storia di riciclo. Come detto tutte le creazioni dell’artista sono nate da un gioco, un gioco alla fine di riciclo, riuso e riutilizzo allo scopo di regalare un qualcosa alle sue figlie nei momenti di relax a casa si, dando anche con il suo un piccolo contributo ai milioni di rifiuti prodotti e che oggi stanno “producendo fastidio” alla nostra terra. Per la realizzazione delle sue piccole opere Giampiero, oltre all’utilizzo di vecchie scatole di latta, di solito formano i corpi centrali ha poi recuperato e recupera, lungo le passeggiate, nei garage, nelle vecchie cassette degli attrezzi, altri materiali “utili” ai fini dell’assemblaggio e per creare il corpo definitivo del “nuovo” umanoide o meglio del suo nuovo burattino. Viti, bulloni, dadi, vecchie lampadine ad escandescenza pezzi di acciaio, rame, vetro…un insieme di materiale rigorosamente recuperato e riadattato.

La sua passione è rimasta “dentro le mura di casa” fino al dicembre 2019 quando ha poi deciso di creare una pagina Facebook (https://www.facebook.com/burattinipazzi) e una pagina Instagram (https://www.instagram.com/i_mad_puppet/) al fine di far conoscere i suoi lavori agli amici, ai conoscenti e agli appassionati. Lo stesso artista ha creato anche delle case per questi burattini pazzi, delle scatole di cartone ecologico, stampate con una grafica tutta sua, con inchiostri a base di acqua il tutto ad impatto ambientale praticamente pari a zero. Una azienda ha realizzato nel tempo tutta l’idea espressa dall’autore. Oggi anche le “casette” realizzate per i burattini sono realtà. Insomma un continuo sfornare idee e un continuo “amore” per i suoi burattini pazzi che nascono in casa dell’autore in un piccolissimo spazio…giusto lo spazio, appunto, per togliere fuori la cassetta degli attrezzi, armarsi di pazienza e assemblare il tutto.

L’autore, oltre all’amore dell’arte, ha anche, sempre da autodidatta coltivato la passione della grafica e del disegno (ha collaborato con la sua passione della grafica con piccole realtà locali producendo diverse grafiche) ha anche la passione della storia, storia economica e industriale che gli ha permesso di finire gli studi nel 2010 discutendo una tesi in Storia dell’Industria e discutendo un lavoro di ricerca sulle antiche Ferriere di Mongiana in attività, almeno fino all’Unità d’Italia, nella piccola cittadina di Mongiana nell’attuale provincia calabrese di Vibo Valentia).

Oggi, l’autore, continua la sua produzione e creazione in casa e, oltre ad alcune mostre dove sta partecipando con alcune sue opere (alcune sospese a causa dei recenti DPCM per il Covid-19), ha partecipato e vinto alcuni contest on line dove amici e semplici curiosi hanno “approvato” a pieni voti le realizzazioni dell’artista catanzarese facendogli conquistare alcuni riconoscimenti “artistici” e permettendogli di “esportare” il piccolo modello calabrese di riciclo anche al di fuori della sua terra.

I burattini pazzi sono felici di rivivere una nuova vita… e hanno un messaggio per noi: “Sono felice di rivivere con te… ora mettimi nella posizione giusta”. (rrm)