Il vicepresidente nazionale di Fenailp, Roberto Incoronato, ha denunciato come la proposta avanzata di realizzare dei presidi acquatici del corpo dei Vigili del Fuoco per tutelare la sicurezza in mare, è stata ignorata.
L’idea, infatti, era quella di creare dei presidi acquatici attraverso l’ausilio di moto d’acqua e di personale addestrato per tale scopo, a supporto della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza dislocati con particolare attenzione nel tratto della Costa degli Dei, un «punto nevralgico e, allo stesso tempo, critico dell’intera costa calabrese – ha spiegato Incoronato –: nevralgico in merito alla particolare predilezione goduta da questo tratto di costa, come meta principale del turismo balneare estivo, sia nazionale che internazionale, e critico, come conseguenza sia di un afflusso di tali proporzioni, sia per le caratteristiche intrinseche della sua morfologia».
«Ciononostante, l’assessore al turismo, Fausto Orsomarso, dopo ripetuti incontri con le autorità promotrici di tale iniziativa e con il sottoscritto, – ha spiegato il vicepresidente – che da tali autorità è stato interpellato, non ha ritenuto degna di considerazione tale proposta, tanto da non assumere nemmeno una posizione ufficiale in merito alla questione: l’ha fatta, semplicemente, cadere nell’oblio».
«Forse i calabresi – si è chiesto – come fruitori abituali, e i turisti, come fruitori occasionali, non hanno diritto di sentirsi al sicuro quando godono delle meraviglie che la nostra costa, che ricordiamo, per ampiezza è seconda solo a quella delle isole del nostro bel Paese, offre?».
«Da cittadino, in primo luogo, da calabrese in secondo luogo – ha proseguito – e da vicepresidente nazionale al turismo della Fenailp (Federazione Nazionale Autonoma imprenditori e Liberi Professionisti), come ruolo istituzionale, mi rivolgo a tale proposito, al Presidente Occhiuto, e alla sua sensibilità, che ha dimostrato in più occasioni, sollevando tale annosa questione, con l’amarezza di chi vede ciò che nelle altre regioni italiane è ormai una prassi, divenire una chimera, a causa dell’immobilismo della politica e dell’amministrazione regionale».
«Anche solo 15 giorni di presidio all’anno – ha aggiunto – quelli in cui si concentra il maggior afflusso di fruitori, risulterebbero un piccolo passo verso la normalizzazione e un simbolo di buon governo: certo le passerelle pubblicitarie e i gadget risultano molto popolari, specie con l’avvicinarsi delle elezioni, ma ciò non fa altro che precipitarci indietro di duemila anni, quando il motto era “panem et circenses».
«Ma i calabresi, i turisti e gli imprenditori – ha spiegato – non meritano un tale trattamento e, nonostante il comune di Ricadi abbia messo a disposizione le sue ben risicate risorse, attraverso un distaccamento dei vigili de fuoco che opera in modo esemplare, con tutti i suoi uomini in organico, che si sono adoperati a sopperire, fin dal 2021 alle negligenze di chi sembra solo interessato ai riflettori, e il sottoscritto, in qualità di imprenditore che opera nel settore abbia messo a disposizione, a titolo gratuito, la propria attività come punto di sosta e di partenza dei mezzi di soccorso, urge una soluzione strutturale che ridia dignità ed efficienza a tale ambito: la sicurezza in generale, e quella in mare nella fattispecie, non è un optional ma un diritto da garantire con azioni concrete, impegno e passione, per una buona e sana politica che tuteli il prossimo e i nostri figli, e non il proprio tornaconto elettorale». (rcz)