IL CONSIGLIO DEI MINISTRI SI RIUNISCE OGGI NELLA CITTÀ DELLO STRETTO, MA È SOLO PROPAGANDA POLITICA;
Giuseppe Conte

Inutile passerella-show del Governo a Reggio, firmerà solo il decreto Sanità per la Calabria

di SANTO STRATI – Fino a ieri mattina sembrava scontato che sarebbe stata Gioia Tauro ad ospitare il Consiglio dei Ministri convocato oggi in Calabria. Un’occasione per mettere ulteriormente al centro dell’attenzione le potenzialità del Porto e l’imminente avvio della ZES (Zona Economica Speciale), invece è stata scelta Reggio (in Prefettura, ore 13) e di provvedimenti per la Calabria, nell’ordine del giorno, c’è solo la firma del decreto di riordino della Sanità. Un decreto che di fatto “commissaria” ancora una volta la Sanità in Calabria e non risolve un problema che s’ingigantisce sempre di più a totale danno della popolazione calabrese. A questo proposito, il sen. azzurro Marco Siclari ribadisce la mancanza di volontà politica per trovare le soluzioni adeguate al problema Sanità. «Le soluzioni per risolvere il problema – ha dichiarato Siclari a Calabria.Live – ci sono e basterebbe semplicemente volerle applicare. Ne parlerò sabato mattina a Reggio, in una sala del Consiglio regionale. Dalle dichiarazioni del ministro Grillo mi sembra che non vi sia alcuna intenzione di portare sul tavolo del Consiglio dei Ministri quelle che sono le vere soluzioni. Dice che il problema della sanità in Calabria è un’emergenza nazionale, ma come soluzione offre un ulteriore commissariamento in una regione che da 12 anni è commissariata. Questo conferma quello che dico da dodici mesi e cioè che lo strumento commissariale non funziona».

Insomma, quella di oggi – visto che non si parla di progetti per la crescita e lo sviluppo del Mezzogiorno, non si parla del Porto di Gioia, non si parla di cantieri da aprire in Calabria – rischia di diventare (ma lo è già, inutile prendersi in giro) una inutile passerlla show con soli fini di propaganda politica. Uno spot per il Governo (e sappiamo tutti quanto ne abbia bisogno) che fa il “beau geste” di scendere al Sud per gettare fumo negli occhi e far bella figura, visto l’approssimarsi delle scadenze elettorali europee. Avrebbe avuto senso la convocazione di un Consiglio dei Ministri straordinario in Calabria (non importa dove, a questo punto) se in agenda avesse avuto una serie di iniziative che permettano almeno di intravvedere l’impegno dell’Esecutivo per il rilancio, la crescita e lo sviluppo di una terra che ha le risorse ma non le possibilità di sfruttarle, di utilizzarle al meglio.

Quotidiano del Sud L'Altravoce dell'Italia

Eppure, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato una lettera – pubblicata oggi dal Quotidiano del Sud / L’Altravoce dell’Italia diretto da Roberto Napoletano – in cui sostiene che il Sud merita di più. Conte – sollecitato a più riprese dalle vigorose inchieste pubblicate in questi giorni proprio dal quotidiano di Napoletano – presenta la riunione del Consiglio dei Ministri di oggi come la conferma di un impegno per lo sviluppo. «È un’iniziativa – si legge nella lettera di Conte – che vuole testimoniare la vicinanza di questo Governo a questa splendida regione sovente dimenticata, su cui persistono situazioni complesse, alle quali intendiamo porre rimedio con concretezza, in una prospettiva di riscatto per tutto il Meridione». «Miriamo – sostiene Conte – a liberare le migliori energie di questo territorio in modo da favorire lo sviluppo sociale e creare migliori opportunità per tutti i cittadini».

Conte fa riferimento esplicito al Reddito di Cittadinanza e Quota 100: «in Calabria – fa notare – sono 56.871 le domande presentate per il RdC e 4.631 per quota 100». E sottolinea che «Con la stessa attenzione abbiamo lavorato per ridurre il divario infrastrutturale tra Nord e Sud, e tra zone urbane e aree interne del Paese, valorizzando in particolare gli investimenti pubblici degli enti locali che hanno subito pesanti tagli durante gli anni dell’austerity… Ai Comuni calabresi saranno destinati oltre 23 milioni di euro per finanziare queste opere utili tanto per l’ambiente, quanto per l’economia locale e la sicurezza pubblica». Inoltre, il Presidente Conte ammette lo “scippo” indicato dal quotidiano di Napoletano: «Al Sud dovremmo destinare il 6% in più delle risorse attualmente erogate al fine di ottenere una perequazione dei livelli di spesa pubblica pro-capite e una maggiore uniformità nella qualità dei servizi».

Il problema, purtroppo, è che persiste, immutabile, il criterio dell’assistenzialismo nei progetti per il Sud. I calabresi non vogliono elemosine: il cosiddetto reddito di cittadinanza che equivale a certificazione della povertà, non produce occupazione né la favorisce. Dove sono i posti di lavoro da offrire ai percettori del RdC? Mancano le opportunità per i giovani e per le imprese e prevale su tutto una mostruosa burocrazia, a livello regionale e degli enti locali, oltre che del Governo centrale, che deprime e scoraggia qualsiasi iniziativa che potrebbe creare occupazione.

Il direttore del Quotidiano del Sud / L’Altravoce dell’Italia nell’editoriale di oggi stigmatizza la distanza che corre tra le parole e i fatti. «Siamo contenti – scrive Roberto Napoletano – che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte abbia raccolto l’appello-denuncia del nostro giornale sullo scippo al Sud, riceve il 6% in meno di spesa pubblica rispetto alla popolazione, e abbia preso l’impegno “a tenere conto di questi squilibri nell’ambito dell’autonomia differenziata”». Il direttore Napoletano indica al Governo tre punti essenziali: credito d’imposta, investimenti e Zes. «Il Mezzogiorno – scrive – ha bisogno di questo non di altro, ma prima ancora ne ha bisogno l’Italia. La classe dirigente del Sud deve uscire dal familismo e aprirsi al suo capitale umano che oggi regala al mondo, fuori da schemi nepotistici non più tollerabili. La classe dirigente del Nord deve uscire dalla logica miope del proprio tornaconto, immunizzarsi dall’illusione della frammentazione, e capire una volta per tutte che la scorciatoia della secessione dei ricchi a spese dei poveri può dare qualche vantaggio nel breve periodo, ma li consegna per sempre al destino di una piccola colonia franco-tedesca. peggio, non potrebbe accadere».

Ultima nota dolente, riguarda lo sgarbo istituzionale che il Governo ha compiuto nei confronti della Regione. Il Presidente Mario Oliverio non è stato invitato. Ulteriore conferma che non si tratta di una rione del Consiglio dei Ministri per la Calabria o sulla Calabria. Molto più modestamente “in Calabria”. Secondo Oliverio «Oggi non c’è alcun provvedimento che interessi la questione economica e sociale della regione, non ci sono provvedimenti per il lavoro, in modo particolare per il lavoro ai giovani, non ci sono provvedimenti per il sostegno alle imprese e allo sviluppo, non ci sono provvedimenti per le infrastrutture o per l’accelerazione di quanto già era stato programmato».

Il Presidente Oliverio è secco nel giudizio sul Consiglio dei Ministri di oggi: «La Calabria ha bisogno di provvedimenti concreti e non di parole, perché le parole rischiano di produrre ulteriore sfiducia. Io sono stato invitato ieri sera tardi soltanto a una conferenza stampa, tra l’altro non dal Governo ma dalla Prefettura, dove sarebbe stata annunciata l’ulteriore usurpazione delle funzioni, delle residue funzioni della Regione in materia di Sanità. La Sanità è governata dal potere centrale, dal Governo, da dieci anni circa, producendo fallimenti e il decreto che oggi si assume è un decreto che rafforza il fallimento. Tra l’altro, mi aspetto che in questo decreto ci sia quantomeno lo sblocco delle assunzioni nella Sanità. Mi auguro almeno questo».

Ad accogliere l’esecutivo c’è comunque il bel sole di Reggio… (s)