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La "calabresità", una risorsa da valorizzare

La “calabresità”, una risorsa da valorizzare

Non è molto frequente, specie in estate, avere molta gente alla presentazione di libri. Ma a Squillace sono arrivati in tanti, giovedì 6 settembre, per partecipare alla presentazione del libro scritto da Santo Strati dal titolo Calabria, Italia, tenuta all’interno del Castello normanno.

L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione squillacese Progetto Impegno Sociale (Priso) la quale ha costruito un confronto a più voci con l’autore grazie alla di Filippo Mancuso, presidente del consiglio regionale della Calabria e di Salvatore Mongiardo, filosofo e fondatore della Nuova Scuola Pitagorica in Crotone.  

Dopo i saluti del sindaco di Squillace, Enzo Zofrea il quale si è soffermato sull’urgenza di trattenere i giovani nel nostro territorio, ha preso la parola il moderatore Franco Caccia, sociologo e direttore della Priso, il quale ha sottolineato il valore etico del libro, scritto dal direttore Strati, a cui va il merito di aver realizzato una narrazione positiva della Calabria, senza tuttavia fare sconti su ritardi e responsabilità che pure pesano sul ritardato sviluppo della nostra regione. 

Nel suo intervento Salvatore Mongiardo ha inteso sottolineare il ruolo della comunicazione autentica della Calabria, un territorio oggetto nei secoli di invasioni, dominazioni ed aggressioni di oltre 20 popoli diversi. Nonostante questo passato, i calabresi non hanno mai fatto guerra a nessuno e proprio in sintonia con queste caratteristiche, dalla Calabria è partito da alcuni anni un movimento, di cui lo stesso Mongiardo è attivo promotore, che si propone la distruzione delle armi. Segno concreto di come da questo territorio possono ancora nascere proposte all’avanguardia per il bene dell’umanità. Il presidente Filippo Mancuso ha condiviso la scelta operata dall’autore del libro di dare voce e visibilità a storie, tradizioni e personaggi della Calabria positiva.  Lo stesso consiglio regionale si è fatto di recente promotore della pubblicazione di alcune importanti libri, presentati anche al salone del libro di Torino.

In particolare con il libro Terzo regno la regione ha inteso rendere note le opere dei giganti: Pitagora, Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Telesio e Campanella. Analoga pubblicazione è stata dedicata ai principali scrittori calabresi: Corrado Alvaro, Saverio Strati, Saverio Montalto, Francesco Perri e Mario La Cava. «Condividiamo quindi – ha precisato Mancuso – l’impegno del direttore Santo Strati, di agire sulla comunicazione delle cose e dei personaggi positivi della Calabria».

Nel suo intervento il direttore Santo Strati ha voluto sottolineare le tante potenzialità di sviluppo possibile disponibili in Calabria ma che non vengono sfruttate per diversi motivi fra cui la scarsa visione dei politici calabresi, la farraginosità della burocrazia a cui va aggiunta l’ostilità diffusa fra i calabresi per invidia e gelosia.     Nonostante queste diverse criticità, Strati si è dichiarato ottimista ed ha indicato anche una via da percorrere: valorizzare l’apporto dei calabresi che vivono fuori e che, nella maggior parte dei casi, hanno raggiunto posizioni di eccellenza in diversi campi.

Il legame di queste persone, ha puntualizzato Strati è indissolubile perché come recita un detto popolare «è facile togliere un calabrese alla Calabria, impossibile togliere la Calabria ad un calabrese». E poi seguito un ricco ed articolato dibattito con proposte di grande interesse e prospettiva. A conclusione dell’evento il presidente dell’associazione Pr.I.So., sig. Domenico Talotta ha donato a Santo Strati una creazione artistica realizzata dall’orafo squillacese Luigi Mungo, raffigurante il castello di Squillace, con la seguente motivazione: «a Santo Strati, al suo costante, competente ed appassionato impegno per la promozione della Calabria nel mondo». (fc)