di GIOVANNI LAMANNA – La gestione dei rifiuti è un nodo politico importante per il miglioramento dell’economia regionale.
La gestione dei rifiuti solidi urbani (Rsu) rappresenta una delle attività più complesse e difficili da organizzare e a causa delle difficoltà, numerose amministrazioni pubbliche sono andate in crisi, non dopo aver generato vere e proprie “patologie organizzative”.
I “rifiuti” costituiscono un rischio, economico, sociale, ambientale, sanitario e di conseguenza la “prevenzione del rischio” rappresenta la linea guida fondamentale per ogni scelta gestionale.
Se consideriamo i rifiuti come “ rischio” agiremo, prima di tutto con la finalità di ridurne la produzione.
L’Europa, all’interno del processo di implementazione della Green Economy stabilisce, come indicatore di base, il raggiungimento di obiettivi “percentuali” crescenti di Raccolta Differenziata, fino 65% entro il 2030, ma anche uno smaltimento in discarica non oltre il 10% ed un riciclaggio effettivo del 55%. Sono previste sanzioni, concordate tra gli stati membri dell’Unione, se gli obiettivi non saranno raggiunti.
Altri indicatori sono importanti e vanno considerati, a prescindere dalle direttive comunitarie: Purezza dei materiali. Se i materiali recuperati non sono sufficientemente puri, da poter essere commercializzati o realmente riciclati, viene vanificata la raccolta differenziata che diventa un costo ed uno spreco di risorse oltre che un rischio economico per le comunità. Costo standard. Indica il costo globale del servizio come somma di tutti i suoi componenti, suddiviso per ogni singolo abitante e determina il valore finale della Tari. Ricadute economiche sui territori. Quali vantaggi ne derivano in termini di crescita del Pil regionale. I dati del settore, rilevati dalle esperienze reali, ci dicono che la raccolta differenziata incide per 1,5/2% di punti di Pil e questo a maggior ragione per una piccola economia come quella calabrese.
Guardiamo alcuni dati riportati dell’osservatorio Prezzi&Tariffe
Nel 2022 e 2023, Catanzaro ha i costi medi della Tari più bassi di ogni altra provincia calabrese, sostanzialmente sovrapponibili ai costi medi delle regione Marche che si aggirano sulle 250 euro e corrispondono ai costi medi più bassi in Italia. La tabella seguente, in questo caso dati Istat, riporta alcuni dati storici.
Si tratta di dati relativi al 2011 dove Catanzaro era fra le peggiori d’Italia, sotto il 15% e con un costo totale per la raccolta differenziata di 14 Milioni di euro (dichiarazione pubblica fatta dall’allora sindaco Sergio Abramo durante un convegno a cui ero presente) e nessuno dei capoluoghi di provincia calabrese superava il 15% di differenziata. Catanzaro era addirittura in calo rispetto all’anno precedente.
L’appalto con “contratto a costo standard” deciso dall’amministrazione comunale e aggiudicato dalla Sieco porterà in breve tempo Catanzaro oltre il 65% di raccolta differenziata.
Il “contratto a costo standard” consiste nello stabilire a priori un costo fisso del servizio per che comprenda la somma di tutti i costi, compresi quelli di conferimento in discarica, di norma a carico del comune.
Tutti i costi passano a carico della ditta appaltatrice generando un interesse della ditta ad operare bene e raggiungere alte percentuali di raccolta e riducendo, in questo modo, la spesa relativa al conferimento in discarica. Aumentando le percentuali di raccolta la ditta riduce le spese realizzando un “margine di impresa” tanto più consistente quanto più abbatte il conferimento in discarica. Direi “l’uovo di Colombo”, che nel contesto sarebbe stato consigliato all’amministrazione.
La Sieco, su quella base contrattuale, ha potuto svolgere un ottimo lavoro ed anche l’attuale amministrazione sta investendo nell’innovazione per migliorare ulteriormente il servizio.
Dal documento Stato, rifiuti, Calabria 2024 piuttosto corposo e ben fatto, in cui vengono analizzati i principali aspetti della differenziata in Calabria ho estratto alcuni dati per arrivare a delle conclusioni logiche da condividere con i cittadini calabresi. Vengono qui commentati i dati relativi alle percentuali di raccolta degli anni 2022 e 2023, in tutte le nostre province. Si nota che Catanzaro arriva a toccare punte del 68% di Rccolta differenziata, mentre il Crotonese, rimane in coda con il 20% e Reggio Calabria è su dati negativi comparabili.
Emerge un dato sconcertante: nella nostra regione “a costi maggiori corrisponde un servizio peggiore”. L’amministrazione regionale, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, ha deciso, con legge 10/2022 la centralizzazione della gestione dei servizi di acqua e rifiuti istituendo Arrical (Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria), una authority alla quale i comuni trasferiscono questi servizi.
Abbiamo il massimo rispetto delle scelte della Regione e ci auguriamo che tutto funzionerà al meglio, ma l’esperienza precedente delle Ato, fallite forse per incompetenza o forse perché zavorrate da costi della dirigenza sproporzionati e senza relazione con il raggiungimento di risultati concreti, non ci rassicura. Un’organizzazione centralizzata non basta a garantire che le cose miglioreranno, viste le patologie organizzative che si sono succedute negli anni.
Quello che interessa in questo momento è il messaggio politico da parte di Italia Del Meridione, in quanto forza politica che intende rispondere ai bisogni dei cittadini calabresi in maniera positiva e concreta senza demagogia o ipocrisia e parlando di temi reali.
Elementi chiave per Idm sono: Costo standard. Dobbiamo partire dal costo medio di Catanzaro e fare in modo che il costo delle bollette si adegui a quel valore in tutta la regione, non il contrario. Flussi di cassa. Leggo questo termine tecnico e, da profano, capisco che significa garantire che ci siano risorse economiche stabili, provenienti dal pagamento delle utenze da parte dei cittadini ma, vista la condizione sociale devastata della nostra regione, non sarà cosi semplice ottenerli. Tuttavia, se desideriamo stabilità economica, evitiamo almeno che la gente paghi bollette esose a fronte di servizi pessimi. Dirigenza. la dirigenza dovrà essere in grado di raggiungere obiettivi misurabili e relativi al raggiungimento di obiettivi di budget trasparenti. Una sproporzione nei costi della dirigenza, sarebbe una zavorra inaccettabile sulle spalle dei calabresi.
E, ancora: Qualità del lavoro: è un elemento di cui non si parla mai. I lavoratori del settore,”operatori ecologici”, dovrebbero ricevere maggior attenzione e formazione, allo scopo di svolgere bene il ruolo di front-office (dialogo, informazione) verso i cittadini. La valorizzazione delle persone porta sempre un beneficio nel contesto sociale. I Comuni, avranno un ruolo in Arrical, ci auguriamo, a tutela dei cittadini. Il re/mat, che significa semplicemente Recupero Materiali verrà raggiunto con la partecipazione attiva dei cittadini e quindi pensiamo ad istituire un “sistema premiante” per gli utenti che collaborano in modo consapevole. La vendita del materiale dovrà essere finalizzata ad un ulteriore abbattimento dei costi standard e realizzare un introito economico a garanzia della regolarità dei “flussi di cassa”. Prima di arrivare ad attivare l’agenzia delle entrate, i costi dei servizi erogati, dovranno essere congrui e i dati rispecchiare la buona qualità del servizio. Infine, dovremmo iniziare a pensare ad un polo industriale del riciclo, in Calabria, per creare lavoro qui, nella nostra regione. Ritengo che il “messaggio politico” sia sufficientemente chiaro.
“Italia del Meridione” vigilerà sull’evoluzione di questa nuova “centralizzazione”, soprattutto sugli aumenti delle bollette di cui non si parla mai nei convegni. Invitiamo le associazioni dei cittadini, la rappresentanza politica di ogni orientamento e le amministrazioni a fare la stessa cosa.
Desideriamo portare la Raccolta differenziata regionale ad essere fra le prime in Italia per la qualità del servizio ed obiettivi raggiunti e non vogliamo sprecare questa possibilità. Osare ed agire per ribaltare l’immagine zeppa di pregiudizi su di noi calabresi. Quante volte abbiamo ascoltato la frase “la Calabria è bellissima ma sporca”.
Va intrapreso un percorso ed operata una scelta politica, a favore della salubrità dell’ambiente in cui si svolge vita umana e quella degli gli altri esseri viventi, che dipendono, per la propria sopravvivenza, anche dalle nostre scelte.
La Calabria è bellissima. (glm)
[Giovanni Lamanna è responsabile Ambiente della Direzione regionale Calabria di Italia del Meridione]