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La Calabria impreparata piange ancora una volta i morti da maltempo

5 agosto – È un film, purtroppo, già visto. L’ondata di maltempo che ha investito in questi ultimi giorni la Calabria ha trovato ancora una volta impreparata la regione a fronteggiare situazioni di grande pericolo e di morte. Non è possibile che un nubifragio provochi la morte di una mamma coi suoi due bambini, che i torrenti diventino paurose onde d’acqua che travolgono tutto e tutti. È la solita infausta storia della mancata prevenzione sul territorio, massacrato da abusivismo selvaggio, noncuranza, colpevole disattenzione. Secondo i dati del CNR in Calabria negli ultimi sedici anni, dal 2001 al 2017, inondazioni e frane hanno provocato 14 morti (sette per frane, sette per inondazioni), una sessantina di feriti, oltre 4500 sfollati e senza tetto. A questi dati occorre, purtroppo, aggiungere i dieci morti del torrente Raganello, nel Parco del Pollino dello scorso 22 agosto, e le tre vittime di oggi a Lamezia. La protezione idrogeologica richiede investimenti e risorse, competenza e provvedimenti a lungo respiro, non interventi a rammendo di fiumi che tracimano, di torrenti che si trasformano in bombe d’acqua incontrollabili, di argini che cedono.
Il presidente Oliverio avanzerà la richiesta dello stato di emergenza. Oliverio da due giorni sta seguendo direttamente l’evolversi della situazione e si mantiene in contatto permanente con la Protezione Civile regionale, le Prefetture, Calabria Verde e tutti i soggetti interessati ai soccorsi.


«Siamo di fronte – ha detto il Presidente Oliverio – ad una situazione di assoluta emergenza dal Reggino al Crotonese, dalle Serre al Catanzarese, dal Cosentino al lametino e in tutta la zona dello Jonio e del Tirreno a causa delle piogge incessanti, che spesso sono diventate vere e proprie bombe d’acqua che si sono abbattute in queste ore su tutta la regione, accompagnate da venti impetuosi e dal mare forte, con danni enormi già rilevati ed in corso di accertamento sia alle abitazioni, sia alle aziende agricole che ad altre strutture produttive. Molti torrenti sono esondati provocando allagamenti e danni alla viabilità. Diverse persone sono state costrette addirittura a salire sui tetti per trovare un riparo sicuro. Anche la circolazione ferroviaria ha subito forti danni e rallentamenti. Tutti gli uomini e i mezzi della Protezione Civile e di Calabria Verde, comunque, sono impegnati, senza soluzione di continuità, nelle operazioni di primo soccorso».
Il sen. Magorno ha espresso in un tweet «Dolore per quanto successo in Calabria, seguo con attenzione e preoccupazione le vicende legate all’ondata di maltempo. Il governo intervenga subito per gestire l’emergenza e aiutare concretamente la popolazione», mentre l’on. Domenico Furgiuele (vedi articolo alla sezione Calabria parlamento) ha richiesto una immediata task force per far fronte all’emergenza. (rrc)