La consigliera regionale Pasqualina Straface risponde alle dichiarazioni del sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, suggerendogli di «confrontarsi maggiormente con i rappresentanti istituzionali del territorio, senza utilizzare il linguaggio dell’offesa e della contrapposizione a tutti i costi».
«Non crediamo che la questione Tribunale sia minoritaria rispetto ad altre – ha evidenziato – e abbiamo esortato il Sindaco a fare quanto necessario, dopo che anche la Regione si è resa disponibile a contribuire alla risistemazione dell’immobile di via Santo Stefano, pertanto non capiamo i toni utilizzati in risposta da Stasi. Stessa cosa per quanto riguarda l’Enel: ci saremmo aspettati un tavolo istituzionale con tutte le forze politiche e sociali del territorio, Stasi si è limitato a qualche schermaglia a mezzo stampa».
«Resta, inoltre – ha aggiunto – il nodo relativo ai fondi provenienti dalla fusione, per cui abbiamo chiesto conto sulle modalità di spesa non avendo ricevuto ancora risposta. Inoltre Stasi sulle rimodulazioni messe in atto dal Governo nazionale rispetto ai finanziamenti del PNRR fa confusione. Innanzitutto ci preme sottolineare che quanto affermato dal Sindaco in merito ad una tratta Sibari-Melito è completamente errato, poiché questa tratta non esiste».
«Le tratte sottoposte a finanziamento sono due, Sibari-Lamezia e Catanzaro Lido-Melito di cui la prima sottoposta a commissariamento, per le quali è in corso l’iter autorizzativo ed è in vigore il cronoprogramma definito dal Pnrr per cui in primavera dovrebbero iniziare regolarmente i lavori – ha concluso – Inoltre il Mit ha comunicato ufficialmente che in Calabria per la rete ferroviaria è previsto un piano di investimenti di 34,8 miliardi, di cui 16 miliardi di euro già finanziati: 15,9 miliardi per la Salerno – Reggio Calabria, 230 milioni per l’adeguamento tecnologico della linea Battipaglia e Reggio Calabria e ancora la Variante di Cannitello e la Linea Rosarno-S. Ferdinando». (rcs)
Questi i dati ufficiali, tutto il resto sono ricostruzioni fatte ad arte per suscitare sterile indignazione, ricostruzioni che evidentemente non possiamo che rispedire al mittente”.