La Coop interviene a sostegno dei produttori agricoli calabresi, lanciando una campagna – per una settimana – per promuovere le clementine calabresi su tutta la rete della grande distribuzione, «garantendo un giusto prezzo di acquisto ai produttori e un prezzo al consumatore entro i 90 centesimi al chilo».
«Vogliamo stare – si legge in una nota – dalla parte degli agricoltori italiani, e confidiamo nella risposta dei nostri soci e consumatori. Una informazione chiara sui problemi che un comparto produttivo può avere è già parte della soluzione al problema perché attiva consapevolezza».
«Non è la prima volta che ci muoviamo a fronte di crisi di determinati comparti ortofrutticoli – ha dichiarato Maura Latini, amministratore delegato Coop Italia –. Lo abbiamo fatto in passato per il pomodoro pachino o uscendo dall’ortofrutta per il pecorino sardo venendo incontro ai produttori. Vogliamo essere a fianco degli agricoltori italiani anche in questo caso, consapevoli che da soli non risolveremo i loro problemi ma che comunque quando è necessario siamo disponibili a fare la nostra parte, confidando anche nella risposta dei nostri soci e consumatori».
«Una informazione chiara – ha concluso – sui problemi che un comparto produttivo può avere è già parte della soluzione al problema perché attiva consapevolezza».
L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha rivolto un plauso all’iniziativa della Coop, che ha lanciato una campagna per sostenere le clementine calabresi, puntando sulla loro qualità.
«Le clementine – ha sottolineato l’assessore – sono uno dei tesori delle nostre produzioni agricole di qualità. In questi giorni, a seguito delle segnalazioni ricevute, mi sono recato in visita ad alcune aziende del territorio per rendermi conto personalmente di come stiano le cose. In effetti, la ridotta pezzatura e la pigmentazione di parte della produzione, a causa delle bizze del meteo, rischiano di incidere negativamente sulle vendite, specie attraverso i canali della Gdo. Per questo, la scelta di puntare sulla qualità è importante e schiude scenari nuovi ed interessanti, da incoraggiare e sostenere».
«Per quanto ci riguarda – ha concluso Gianluca Gallo – valuteremo quali ulteriori iniziative assumere, insieme alle organizzazioni dei produttori, che presto incontrerò in Cittadella per fare il punto della situazione».
Anche Confagricoltura ha apprezzato la campagna della Coop, ricordando che «le clementine sono un agrume di stagione amatissimo perché senza semi, facile da sbucciare, oltre che ricco di vitamina C».
«Prodotto prevalentemente in Calabria (63%), con la crisi Covid e l’andamento climatico sta attraversando una fase difficile» ha detto Confagricoltura, ricordando che «siamo al culmine della campagna di raccolta e continuiamo a vivere nell’incertezza, che, inevitabilmente, crea ripercussioni sui consumi e mercati. Iniziative come quella intrapresa dalla Coop auspichiamo riescano a dare una spinta ai consumi, non ancora decollati pienamente».
Soddisfatto anche il presidente del Gruppo Udc in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che ha definito l’iniziativa «un piccolo passo verso quella che deve essere un’azione di tutela, ad ampio raggio, dei preziosi agrumi prodotti nella Piana di Sibari».
Il consigliere regionale, infatti, nei giorni scorsi aveva denunciato «lo stato di tracollo che si è ritrovato a vivere il comparto agrumicolo della Piana, a seguito non solo della calamità naturale, caratterizzata da una lunghissima siccità e da improvvise alluvioni, ma soprattutto per colpa di un mercato che vorrebbe deprezzare sempre più un prodotto d’eccellenza come le clementine» e ha sottolineato come «garantire il giusto prezzo di acquisto al produttore e di vendita al consumatore, entro i 90 centesimi, delle clementine della Piana di Sibari è un solo un punto di partenza. Sicuramente, è una buona iniziativa di marketing. Ma non può essere assolutamente la soluzione».
«Da parte dei grossisti – ha aggiunto – il prezzo normale d’acquisto di un prodotto di eccellenza come le clementine non può essere riconosciuto solo in fase di emergenza o, comunque, come forma straordinaria di sostegno. Grazie alla COOP che con questo gesto ha dimostrato grandissima sensibilità, ma noi continuiamo a batterci affinché il mercato agrumicolo della Sibaritide non sia di stampo coloniale ma possa avere regole d’acquisto e di vendita eque e giuste».
«Ora, però – ha concluso – dobbiamo organizzarci per arrivare preparati alla prossima campagna agrumicola con nuove regole che tutelino tutti i produttori dall’invasione di prodotto straniero a basso costo che poi viene spacciato come prodotto autoctono e rivenduto sui mercati nazionali, a prezzi stracciati. Uno degli strumenti giusti per arginare questo fenomeno potrebbe essere la creazione di un organismo consortile territoriale di controllo e vendita che assegni i marchi di qualità e stabilisca i prezzi con la grande distribuzione». (pa)