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L’ADDIO /Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Regione Calabria

Cordoglio, in Calabria, per la scomparsa di Giuseppe Chiaravalloti, ex presidente della Regione Calabria.

Nato a Satriano in provincia di Catanzaro nel 1934, Chiaravalloti aveva 90 anni ed era stato eletto alla guida di una giunta di centrodestra a trazione Fi alle elezioni regionali del 2000, governando la Calabria nella VII legislatura, fino al 2005.

Dal 2005 al 2012 è stato commissario e vicepresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. La Camera ardente sarà aperta alla casa funeraria Elysium. I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella Basilica dell’Immacolata di Catanzaro.

«Con Giuseppe Chiaravalloti la Calabria perde un suo grande cittadino che per decenni ha dato lustro alla nostra Regione», ha detto il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, esprimendo cordoglio assieme alla Giunta regionale.

«Se ne va un uomo delle istituzioni – ha aggiunto – un servitore dello Stato, una personalità di straordinaria e acuta cultura. Da magistrato e da presidente della Regione ha sempre messo al primo posto gli interessi della collettività, con spirito di servizio e senso di responsabilità. Uomo di centrodestra, Chiaravalloti è stato in grado di rappresentare unanimemente tutta la Calabria, portando a livello nazionale le istanze dei nostri territori. Sono orgoglioso e grato di averlo conosciuto, di essergli stato amico, di aver condiviso con lui una parte importante del mio percorso politico».

«La scomparsa di Peppino Chiaravalloti mi addolora profondamente prima di tutto sul piano intimo e personale», ha detto il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.
«La sua figura ha attraversato tutta la mia storia e quella della mia famiglia – ha aggiunto – per via dei legami di sincera e solida amicizia che ci hanno sempre uniti senza mai venire meno. Il mio cordoglio si associa a quello della Città che ho l’onore di guidare e che perde con lui una figura prestigiosa e autorevole, dalla quale il Capoluogo ha ricevuto lustro in tutti quegli ambiti in cui Peppino Chiaravalloti ha avuto modo di esprimere la sua poliedrica personalità».
«Uomo colto e raffinato – ha proseguito – di singolare intelligenza e acume, egli ha lasciato un segno importante nella magistratura, ricoprendone le cariche più alte e nella politica, quando nel 2000 i calabresi lo vollero presidente della Regione. Ma lo ricordiamo anche tra i protagonisti attivi della vita sociale, quella che amava “pensare” la nostra Città, conservandone storia e tradizioni, riconoscendo il valore prezioso del suo essere comunità.
Come dimenticare, infine, l’ironia dell’uomo Chiaravalloti, le sue doti di intrattenitore, la sua capacità di rendere leggeri i momenti di convivialità, di pronunciare la battuta giusta al momento opportuno senza però mai rinunciare all’intelligenza della conversazione».
«Lo porterò con me, porterò con me il suo sorriso e come me – ha concluso – credo, tutti coloro che lo hanno conosciuto e che oggi si apprestano a onorarne la memoria».
«A nome della Città metropolitana di Reggio Calabria, esprimiamo sentimenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia per la scomparsa di Giuseppe Chiaravalloti, già presidente della Regione Calabria ed ex magistrato», ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà.
«Uomo di grande e raffinata cultura giuridica – ha proseguito – nella sua lunga carriera fu Procuratore generale della Corte d’Appello di Catanzaro e Reggio Calabria. Il suo impegno sociale di calabrese lo spinse fino all’elezione a presidente della Regione nel 2000, per poi concludere la sua carriera come commissario e vicepresidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Ci stringiamo al dolore della sua famiglia, della figlia Caterina, Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, di quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di tutti coloro che lo hanno incrociato nel corso della sua lunga esperienza di uomo delle istituzioni al servizio della comunità calabrese».
«Chiaravalloti per me non è stato soltanto un grande amico o il Presidente della Regione che mi ha voluto assessore per l’intera legislatura, né l’alto magistrato quale è stato, ma un uomo di alto spessore culturale e valore umano e morale, punto di riferimento per chi aveva a cuore le sorti della Calabria e lavorava in modo disinteressato per la sua affermazione ed il suo riscatto», ha ricordato Saverio Zavettieri, ex sindaco di Bova Marina.
«Ho conosciuto Chiaravalloti nel 1996 in occasione della presentazione di Nino Montera,  suo collega magistrato, quale capolista alla Camera del Partito Radicale e ne rimasi colpito se non folgorato per la chiarezza delle sue idee in materia di giustizia, la sua esposizione coraggiosa in un periodo di caccia alle streghe, e le sue analisi sui mali della giustizia e su come porvi rimedio. Lo rincontrai in occasione della sua candidatura a Presidente da indipendente alla Regione Calabria della Casa della Libertà e non ho avuto alcun dubbio nel sostenerlo convintamente in quell’impresa che per molti appariva destinata alla sconfitta», ha ricordato ancora, concludendo come Chiaravalloti «lascia un’impronta indelebile».

«Una figura di grandissimo rilievo per la Calabria, un uomo colto, di legge, che ha guidato la nostra regione per cinque anni», ha ricordato il deputato Giuseppe Mangialavori.

«Il presidente Chiaravalloti – ha proseguito – ha attraversato anni da protagonista della scena politica calabrese e non solo. Oggi ricordiamo il suo impegno nell’amministrazione della cosa pubblica, ma anche la sua dedizione alla causa della giustizia che ha amministrato da magistrato per lunghi anni. Alla famiglia  giungano le mie sentite condoglianze».

«La notizia della scomparsa dell’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, caro amico con cui ho condiviso tanti momenti anche dal punto di vista politico, mi addolora e mi rattrista oltremodo», ha detto Vincenzo Speziali membro del Bureau Politique dell’Internazionale Democristiana.

«Con commozione, assieme alla nostra comune amica Marilna Intrieri – ha concluso – rivolgo un pensiero alla figlia e cara amica Katya (oggi Presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria) e al genero Aristide, poiché il nostro Peppino vivrà sempre nei nostri cuori». (rrm)