Una importante “lezione”, quella tenuta virtualmente dal prof. Mario Caligiuri, prof. di Pedagogia della Comunicazione dell’Università della Calabria, agli studenti del Liceo Scientifico “Galilei” di Lamezia Terme.
Caligiuri, infatti, ha tenuto un seminario dal titolo Educazione e disinformazione ai tempi del Coronavirus, coordinato dalla giornalista Dora Anna Rocca, aperto e introdotto dalla dirigente scolastica Teresa Goffredo.
Miriam Rocca, introducendo il relatore, ha ricordato come «internet abbia moltiplicato gli i segnali informativi ma gli utenti non spesso non riescono a selezionare le informazioni».
L’incontro si è aperto con la distinzione tra disinformazione e fake news, dove il prof. Caligiuri ha sostenuto che «la disinformazione è la manipolazione di massa compiuta dai media e dalle istituzioni mentre la fake news sono l’aspetto minimale del problema, quello più facile da smascherare ed in definitiva quello che fa meno danni».
«Quelle che servono – ha proseguito il prof. dell’Unical – sono le competenze culturali per analizzare criticamente le informazioni, che rappresentano il risultato di una formazione matura e responsabile assicurata dalla scuola e dall’Università. Ma oggi nel nostro Paese è elevatissimo il numero di analfabeti funzionali e di persone che non riescono a comprendere un semplice testo nella nostra lingua».
Secondo il docente, questa è la conseguenza del facilismo che, a partire dal Sessantotto, ha progressivamente abbassato il livello culturale, tanto che ha sostenuto che la crisi attuale del coronavirus che ha ricadute sanitarie, economiche, politiche e sociali ha come causa i limiti educativi di chi sta affrontando il problema nei diversi ambiti.
Tante le domande degli studenti, che hanno chiesto chiarimenti in merito alle responsabilità politiche della disinformazione, al deleterio binomio tra fake news e coronavirus che può generare comportamenti irresponsabili per l’intera collettività, sulla necessità che il web si autoregoli con strumenti di selezione delle notizie, sulla modifica delle abitudini e la riscoperta di calori legati al distanziamento forzato, sugli eventuali rischi della “fase 2”.
Caligiuri ha concluso invitando gli studenti soprattutto a leggere libri per riconnettersi con la realtà, in modo da integrare i mondi in cui contemporaneamente vivono: fisico, virtuale e aumentato. (rcz)