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Si presenta il libro "Un cielo per le cose" di Daniel Calabrese

LAMEZIA – Si presenta il libro “Un cielo per le cose” di Daniel Calabrese

Domani pomeriggio, a Lamezia Terme, alle 18, al Chiostro Caffè Letterario, è in programma la presentazione del libro Un cielo per le cose (Un cielo para las cosas) del poeta argentino Daniel Calabrese.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Ex-Libris, organizzata dall’Amministrazione comunale e promossa dall’Assessorato alla Cultura e dalla Presidenza del Consiglio Comunale.

Ideata e curata da Giorgia Gargano e dal poeta Pasqualino Bongiovanni, la rassegna si avvale inoltre della collaborazione di Unipegaso Lamezia, del Chiostro Caffè Letterario e dell’Istituto Tecnico Economico “Valentino de Fazio”, che cura la redazione e la stampa dei pieghevoli illustrativi di ogni appuntamento.

A conversare con l’autore nel corso della presentazione lametina saranno Pasqualino Bongiovanni e Giuseppe Villella.

Nella traduzione italiana a cura di Emilio Coco, il volume è stato pubblicato lo scorso aprile in edizione bilingue (italiano-spagnolo) dalla casa editrice milanese La Vita Felice nella sezione ispano-americana della collana Labirinti a cura di Cinzia Marulli e Mario Meléndez e con il patrocinio della Fundación Vicente Huidobro (Cile).

“Un cielo per le cose” è una selezione poetica delle raccolte “Ruta Dos”, “Oxidario”, “Escritura en un ladrillo”, “Futura Ceniza”, “Compás de espera”, “El buscador de agua”, “Ave nocturna” e “Otro viaje al centro”. Di queste sillogi di Daniel Calabrese le ultime tre risultano ancora inedite. L’organizzazione non cronologica dei testi, fa sì che le poesie già edite inserite in “Un cielo per le cose” vadano ad acquisire nuovi significati proprio in virtù dell’organizzazione interna del volume.

«Con una perplessità contenuta e alcune schegge d’inquietudine, Calabrese allestisce una mise-en-scène poetica angosciante, su un avvenimento che si dibatte nel nonsenso. Di modo che il perturbante si affaccia in maniera naturale, messo negli interstizi del quotidiano, in una specie di spiazzo sul bordo di una strada vista a volte come speranza e sempre come l’alveo di un fiume torrenziale che trascina sogni, una madre con i suoi occhi già sepolti, una bottiglia con un messaggio vuoto, biciclette, cavalli o il freddo di alcune isole nel Sud», scrive il poeta argentino Jorge Boccanera nella presentazione alla raccolta, «sul tessuto di una riflessione che oscilla tra l’indagine poetica e il pensiero filosofico si impone la ricerca di se stessi con interrogativi che scavano nell’essere quale creatura elementare, primigenia e moderna allo stesso tempo, che si dibatte in un buco della notte spazzata da un «vento metallico», e insegue il suo destino nella cartografia della luce, dell’acqua e delle pietre come simboli ricorrenti di quest’opera». (rcz)