Le Cooperative Unci Calabria, Legacoop e Confcooperative Federsolidarietà, insieme alla Cisl Funzione Pubblica, hanno annunciato al Prefetto e al Commissario dell’Asp di Reggio Calabria lo stato di agitazione in merito alla problematica delle residenzialità psichiatriche presenti nella Provincia di Reggio Calabria.
«Come è ormai arcinoto – si legge in una nota – operatori pubblici (psichiatri ed infermieri) e delle cooperative sociali collaborano all‘interno delle residenze psichiatriche e, mentre i primi vengono regolarmente pagati, i secondi sono costretti ad elemosinare le loro legittime spettanze, adesso in arretrato di quasi sei mesi. A ciò si aggiunga che l‘onere di assistere, nutrire e vestire i pazienti spetta alle cooperative sociali che, in assenza di una continuità nell‘erogazione delle fatture, sono costretti a fare i salti mortali, indebitandosi, pur di garantire la necessaria sopravvivenza a pazienti sui quali la parte pubblica ha, comunque, la piena responsabilità legale e terapeutica»
« Tutto ciò appare assurdo ma, purtroppo – continua la nota – siamo in Calabria ed, in questo scenario si inserisce anche la drammatica incapacità delle diverse strutture commissariali che hanno gestito, e gestiscono la sanità in Calabria, ad affrontare in maniera seria e propositiva una annosa questione, che ciclicamente si ripropone. Eppure le Cooperative Sociali hanno avanzato tre istanze di accreditamento alla Regione Calabria e tutte, ad oggi, senza risposta, nonostante la legge preveda l‘obbligo di riscontro delle stesse entro un termine prestabilito. È come se la Regione Calabria e la struttura commissariale non volessero risolvere il problema, procedendo con l‘accreditamento delle strutture delle cooperative sociali, lasciando in una perenne precarietà i pazienti, le loro famiglie ed i lavoratori».
«L‘attuale commissario della Asp di Reggio Calabria, dott. Scaffidi – conclude la nota – ha avanzato una proposta al Commissario Guido Longo, ma, finora, alla stessa non ha avuto alcun riscontro, così come dallo stesso riferito, in occasione di un pubblico incontro Ase il Prefetto di Reggio Calabria, che è a conoscenza della grave situazione di disagio in cui versa tutto il settore è stata chiesta la messa in atto di tutte le prerogative istituzionali in suo possesso, finalizzate alla definitiva soluzione della questione, onde evitare che, a lungo andare, la precarietà in cui Regione e struttura commissariale lasciano il settore, possa riverberarsi negativamente sulla qualità della vita di degenti, famiglie e lavoratori».