di ANTONIETTA MARIA STRATI – In Calabria il turismo si sta riassestando, ma c’è ancora molto da fare. Secondo lo studio condotto dall’Osservatorio Mpi di Confartigianato Calabria, sulla base dei dati Istat sul momenti dei clienti negli esercizi ricettivi relativi al 2022, il numero delle presenze turistiche si assesta a 7.254.907. Non facendosi ingannare dal numero, si tratta di una dinamica peggiore rispetto a quella rilevata a livello nazionale, che è del -5,5%.
Nonostante il dato negativo, l’Osservatorio rileva delle aspettative positive per l’estate 2023 trainano la domanda di lavoro: nei tre mesi da luglio a settembre 2023 le imprese della Calabria prevedono 31 mila entrate di cui la quasi totalità (81,9%) in Mpi. Numeri importanti, che devono portare la politica – e non solo – a «sostenere il ruolo dell’artigianato e delle piccole imprese nella filiera turistica perché le imprese artigiane sono le uniche in grado di offrire servizi personalizzati, prodotti unici, esperienze autentiche dei luoghi», hanno dichiarato Silvano Barbalace e Roberto Matagrano, rispettivamente segretario regionale e presidente di Confartigianato Calabria.
Risultano, difatti, in salita i pernottamenti nell’ultimo anno, nel 2022 rispetto al 2021, del +21,4%, mantenendosi però ancora al di sotto del -23,7% alle oltre 9 mila presenze registrate nel 2019. Per quanto riguarda invece la domanda di lavori, l’incremento maggiore proviene dalle Costruzioni (+45,5%) e dai Servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, in crescita del +17,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Nell’ultimo anno crescono soprattutto le presenze straniere, che registrano un +89,0% nel 2022 sul 2021 (incremento superiore al +13,4% rilevato per le presenze di residenti), slancio significativo ma insufficiente a permettere di superare le presenze straniere del 2019 (-45,8%). La componente straniera nel 2022 rappresenta una quota del 16,4% del turismo in regione, valore che si attestava al 10,5% l’anno precedente (2021) e al 23,1% nel 2019.
Ad esclusione di Catanzaro che registra una dinamica negativa (-3,3%) in tutte le altre province si registrano crescite tendenziali (2022 su 2021) a doppia cifra del numero di presenze.
Se confrontiamo i dati 2022 con quelli del 2019 si rileva l’incapacità di tutti i territori calabresi di recuperare i livelli di turismo raggiunti pre pandemia in modo particolare a Reggio di Calabria (-39,6%) e Crotone (-29,2%); a cui seguono Catanzaro (-25,9%), Cosenza (-23,4%) e Vibo Valentia (-16,1%).
Tra i primi comuni calabresi per maggior numero di presenze turistiche nel 2022 – Ricadi, Cassano all’Ionio, Corigliano-Rossano, Pizzo, Scalea, Isola di Capo Rizzuto, Tropea, Cutro, Zambrone, Parghelia, Praia a Mare, Briatico, Villapiana, Rende, Diamante, Sellia Marina, Reggio di Calabria, Curinga, Nicotera, Belvedere Marittimo, Cariati, Catanzaro, Amantea, Falerna, Crotone, Grisolia, Squillace, Sangineto, Sant’Andrea Apostolo dello Ionio e Cropani – il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi resta ampiamente sotto i livelli pre crisi a: Rende (-45,3%), Amantea (-41,5%), Reggio Calabria (-40,3%), Isola di Capo Rizzuto (-38,1%), Corigliano-Rossano (-34,0%), Curinga (-33,3%), Squillace (-33,3%), Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (-30,9%) e Catanzaro (-30,4%). Solo in due comuni su 30 la dinamica rilevata è positiva: Falerna e Sellia Marina.
Nell’ultimo anno è il turismo proveniente da paesi esteri a trainare il recupero. La spesa di turisti stranieri in Calabria nel 2022 ammonta a 180 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente (+50 milioni di euro, pari al +38,2%) slancio non sufficiente a raggiungere l’ammontare di spesa registrato nel 2019 (-4 milioni di euro, pari al -2,1%). È necessario comunque ricordare che parte di questo aumento è correlato all’inflazione dei prezzi al consumo, pari al +8,1% in Calabria nel 2022.
Nel 2022 in Calabria le presenze totali nei mesi estivi di luglio, agosto e settembre sono state di oltre 5 milioni, pari al 76,4% del totale presenze annue. Rispetto all’estate 2021 sono cresciuti i pernotti (+16,6%) a fronte di un aumento più consistente delle presenze estere (+55,9%), che rappresentano il 13,3% delle presenze turistiche nel periodo estivo, rispetto alle presenze italiane (+12,3%). Le presenze turistiche estive restano al di sotto dei livelli 2019 in tutte le province, in particolare decrementi più elevati si osservano per Reggio Calabria (-27,6%) e Crotone (-26,3%).
«L’artigianato è tra i nei settori interessati dalla domanda turistica: alla fine del primo trimestre 2023 le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica sono 6.215, pari al 19,3% dell’artigianato totale e danno lavoro a 13.577 addetti – hanno spiegato Matragrano e Barbalace –. In chiave settoriale il comparto principale è l’Agroalimentare che conta 2.153 imprese (34,6%) che producono cibo e bevande, prodotti per cui siamo famosi presso i turisti stranieri e la cui qualità permette al nostro Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea».
«Seguono le 1.263 imprese manifatturiere e dei servizi (20,3%) che comprendono importanti attività dell’artigianato quali la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, la fotografia, cure per animali domestici e servizi alle persone come, ad esempio, centri benessere e palestre – hanno detto ancora –. Ci sono poi i 1.075 Ristoranti e pizzerie (17,3%) che insieme a 741 Bar, caffè e pasticcerie (11,9%) – si tratta complessivamente di 1.816 imprese e del 29,2% del totale – mettono a disposizione dei turisti i prodotti di qualità realizzati dalle imprese del territorio».
«Troviamo poi le imprese dell’Abbigliamento e calzature che sono 661 (10,6% del totale) – hanno concluso – che contribuiscono al successo nel mondo della moda, tra i comparti più rappresentativi all’estero del made in Italy e dello stile italiano e quelle del Trasporto persone le cui 282 unità (4,5%) integrano l’offerta dello spostamento dei turisti». (rcz)