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L'OPINIONE / Elena Hoo: No allo smantellamento di un presidio sociale

L’OPINIONE / Elena Hoo: Le politiche sociali per il Comune di Rende non sono una priorità

di ELENA HOOLe politiche sociali per il Comune di Rende non sono una priorità! Non importa, infatti, che l’unico presidio sul territorio che realizza attività di apprendimento permanente per gli adulti e interventi per l’invecchiamento attivo dovrà interrompere il proprio operato.

Questo perché la scuola De Coubertin  ha richiesto in modo perentorio la legittima restituzione dei locali dove l’Auser di Rende, attraverso  l’Università Popolare, ha fin’ora  svolto le sue attività.

La comunicazione di dover lasciare i locali entro il 20 agosto, ha creato sconcerto e disagio tra i soci e la comunità tutta che si è sentita minacciata dal rischio di perdere ogni possibilità di socializzazione e di aggregazione sociale e culturale.

Anche a mezzo stampa sono stati numerosi gli attestati di solidarietà pervenuti dal territorio: dall’Università della Calabria, con cui è in atto una collaborazione, al Sindacato, al Forum del Terzo Settore, a diverse forze politiche e in primis dall’Auser nazionale.  

Dopo tante sollecitazioni, i Commissari ci hanno fornito come soluzione alternativa alcune stanze attualmente assegnate alla Protezione Civile situate in piazza Matteotti; ma mentre stavamo organizzando il trasferimento di tutto il materiale e delle attrezzature hanno fatto un passo indietro rispetto l’assegnazione.

L’alternativa propostaci è uno spazio che si trova in contrada Dattoli: zona assolutamente periferica e poco collegata attraverso i mezzi pubblici. Questo significherebbe escludere dalla partecipazione alle nostre numerose attività, una grande parte delle persone perlopiù fragili, anziane e con difficoltà di spostamento autonomo.

Verrebbe meno la funzione che da anni svolge l’Auser di Rende garantendo quotidianamente e gratuitamente una risposta ai bisogni sociali e culturali del territorio, contrastando l’isolamento e la solitudine in un contesto di assenza di politiche sociali per gli anziani. 

Verrebbe meno, inoltre, il supporto a tutta la comunità rendese nell’utilizzo delle tecnologie digitali oggi continuamente richieste anche dai servizi della Pubblica Amministrazione.

Non possiamo e non dobbiamo permettere che una così efficace pratica di cittadinanza attiva venga dispersa e confidiamo che i Commissari ci mettano nelle condizioni di lasciare i locali trovandoci una alternativa adeguata che non può essere quella di contrada Dattoli. (eh)

[Elena Hoo è presidente dell’Associazione Auser di Rende]