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L’OPINIONE / Enzo Scalese: Il lavoro va rispettato, diamo voce a chi non ha voce

di ENZO SCALESE – Saremo sempre al fianco ai lavoratori e alle lavoratrici per dire che il lavoro va rispettato, va supportato e per dare voce a chi non ha voce.

Il lavoro va retribuito, sempre e comunque. Senza differenza di mansioni né colore della pelle. Chi mette a disposizione il proprio tempo, la propria professionalità, i propri sacrifici, il proprio sudore, contribuendo al buon andamento di una attività, di un progetto, esercitando una professione, ha il diritto di essere retribuito. Il datore di lavoro non concede né fa un favore: la retribuzione è un diritto.

E, questo, è un dato da cui ripartire per costruire condizioni di lavoro adeguate, in grado di tutelare la sicurezza e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici soprattutto in questa drammatica fase di congiuntura economica e sociale che non lascia spazio all’ottimismo. Le imprese del Mezzogiorno, spiega la Svimez, sono più esposte delle altre nel resto del Paese allo shock Ucraina e agli aumenti dei costi dell’energia. I costi dei trasporti nel Sud sono oltre il doppio che nel resto del Paese: nel complesso, il sistema economico meridionale è più fragile. E a risentirne anche il lavoro: il recupero dell’occupazione si fonda quasi esclusivamente su contratti di lavoro dipendente a termine e tempo parziale involontario.

Se viene meno il lavoro stabile aumenta l’incertezza e con essa la povertà. Per questo diventa sempre più necessario non sprecare le risorse messe a disposizione dal PNRR per costruire lavoro stabile e sicuro. Quella di Beauty, alla quale rinnoviamo la nostra vicinanza, accomuna tante lavoratrici e lavoratori che non vedono riconosciuti i propri diritti, e non solo nel settore del turismo.

I sindacati, le associazioni, le Istituzioni hanno il diritto di vigilare: devono essere rispettate le norme per la tutela della sicurezza nei posti di lavoro, dove si rischia anche di morire di botte, e devono essere attivate tutte le procedure che perseguono i datori di lavoro inadempienti, senza rimpalli burocratici. Il rispetto della dignità umana passa dalla centralità dell’uomo e della donna, e dal riconoscimento del valore del lavoro. (es)

[Enzo Scalese è segretario generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo]