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La vergognosa indifferenza dell’amministrazione comunale nei confronti dei disabili e delle lavoratrici dei centri socio educativi di Reggio Calabria.

L’OPINIONE / Giuseppe Foti: L’indifferenza del Comune nei confronti dei disabili e delle lavoratici dei Centri socio educativi di Reggio

di GIUSEPPE FOTIC’è una virtù che ha fatto la sua comparsa nel V secolo avanti Cristo e di cui si sono perse le tracce nel V secolo dopo Cristo. Il suo nome è parresia. Il suo significato è: “Dire la verità”

Mi scuserete del breve cenno storico ma è funzionale alla vicenda che vede protagonista l’amministrazione comunale della nostra città. L’amministrazione comunale sembrerebbe proprio priva di tale virtù o per lo meno consegnata volutamente all’oblio (occhio non vede cuore non duole).  Mi scuserete se dopo tante promesse e incontri, dove non avete saputo ancora trovare la soluzione per pagare i servizi resi dei centri socio educativi, mi permetto di scrivervi la… verità.

I tanti disabili rischiano, ogni giorno che passa, di vedersi negato il diritto alla cura che le amorevoli e professionali educatrici dei centri socio educativi gli garantiscono, anche a discapito delle pressanti problematiche economiche a cui sono sottoposte per non aver percepito stipendi da oltre cinque mesi, se non qualche contentino da parte dell’amministrazione comunale.

La cosa che indigna, è, che questa problematica sia quasi messa da parte da chi di competenza, e non possono negarlo perché i mesi che passano ne sono la riprova e la conferma…se mai ce ne fosse bisogno.

Dare il proprio contributo e anche la propria vita (stiamo parlando di tanti anni di onorata professione) per i soggetti più fragili è una delle più meritevoli professioni. 

La disabilità dev’essere affrancata da una visione che la consideri, la tuteli e gli riconosca una propria identità. Gli operatori e le operatrici del sociale cercano di garantire ai tanti disabili, come meglio possono, questi inconfutabili e costituzionali diritti!

Inevitabilmente, e direi disgraziatamente, la politica distratta e la burocrazia (qualcuno in passato la definì la banalità del male), portano  all’assodata chiusura definitiva dei centri.  Cari amministratori e politici di ogni schieramento, la logica spicciola di certi ragionamenti ha stancato e contribuisce al collasso e successiva chiusura di un servizio alla persona indispensabile

Garantire a tutti la possibilità di avere una vita dignitosa e le cure adeguate è vostro dovere (art. 32 / art. 36 della costituzione).

Concludo, come semplice lavoratore del sociale, che non scrive sotto nessuna bandiera o sigla perché la disabilità dovrebbe interessare tutti e quindi ci metto la faccia, che mi vedrete schierato sempre dalla parte dei più fragili e che vorrei che la polita facesse lo stesso, magari con maggiore convinzione e pragmatismo. (gf)

[Giuseppe Foti è un educatore sociale]