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Piazza De Nava RC

L’OPINIONE/ La Calabria e quel bisogno “assoluto” di competenze

di SANDRO DATTILO – Da molto tempo registro continue lamentele sull’inefficienza delle strutture a cui è demandato il compito di conservare mantenere il patrimonio culturale del nostro territorio. Aldilà dell’attuale oggetto in discussione, il rifacimento di Piazza De Nava, vi siete mai chiesti il motivo di questa inefficienza? Quale sia la reale mission della Soprintendenza? Chi governa l’ufficio? Quali siano le competenze tecniche culturali che governano?
Se vi siete posti questi interrogativi e avete dato le giuste risposte dovreste rivolgere i vostri appelli (nel caso specifico a mio parere corretti) alla buona politica, non quella dell’amico ma quella delle competenze. E già perché una regione come la Calabria, ricca non di beni ma di veri tesori culturali, deve pretendere Soprintendenti capaci, che conoscono il territorio, lo difendano dagli attacchi dei novelli Attila, che sappiano indirizzarne ogni iniziativa di sviluppo; non c’è bisogno di Soprintendenti che operino una cristallizzazione dello stato di fatto ma un’armonica crescita nel rispetto delle peculiarità culturali e ambientali della nostra Terra.
Sono circa vent’anni che la Calabria è stata abbandonata dal Ministero già dei Beni Culturali che, distratto nel perseguire una serie infinita di modifiche regolamentari e norme, ha tralasciato di interessarsi della qualità e capacità del proprio personale, tecnici che sono la cerniera con il mondo reale, vero motore dell’intero sistema. Si potrà allestire il più bel ristorante del mondo ma senza il cuoco…
Per chi scrive sarebbe facile dire “ve lo avevo detto”, avendo preannunciato il disastro: piuttosto che rinvangare il passato, rinnovo un fortissimo appello alla classe dirigente reggina, e aggiungerei quella regionale, insieme ai politici di centrodestra e di centrosinistra che hanno il potere di incidere in questo vortice che sta distruggendo quello che rimane delle migliori risorse ambientali/culturali calabresi.

Vanno allontanati i mercanti dal Tempio, va richiesto un Soprintendente capace che sappia innanzitutto distinguere, tra i tanti che incontrerà, i farisei e i sadducei. (sd)