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L’Università della Calabria 177esima nella graduatoria del Times Higher Education

di FRANCO BARTUCCI – Una graduatoria stilata da Times Higher Education sui migliori giovani nelle Università del mondo, con anzianità al di sotto dei cinquant’anni di vita, l’Università della Calabria si è piazzata al 177° posto; mentre l’Italia, nel suo complesso, nella top ten delle migliori giovani università del mondo si trova collocata al settimo posto con una posizione di prestigio per la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Una posizione che continua a mantenere da ben sei anni consecutivi.

A rappresentare il nostro Paese in questa graduatoria ci sono complessivamente 16  università italiane, otto delle quali nelle prime cento posizioni. Un bilancio positivo per il nostro Paese, nel quali le giovani università stanno dimostrando di rispondere pienamente ai cinque requisiti chiave per accedere alla classifica: dalla qualità dell’insegnamento e della ricerca, fino alle citazioni all’apertura internazionale e alla collaborazione con l’industria.

La classifica The Young University Rankings 2021 comprende complessivamente 475 università di 68 Paesi. Al primo posto c’è la Nanyang Technological University di Singapore, seguita dalla francese Paris Sciences et Lettres e dalla Hong Kong University of Science and Technology. L’Italia, con la Scuola Sant’Anna, occupa il settimo posto con una retrocessione rispetto al quarto posto dello scorso anno, dovuta a una competizione sempre più accesa. Basti pensare che la selezioni è stata fatta su 1.527 università di 93 nazioni, rispetto alle 1.993 che hanno presentato i dati richiesti senza raggiungere la soglia minima. 

A dominare la top ten sono le università asiatiche: ben sei su dieci, tutte accomunate da un taglio decisamente tecnologico. Di queste tre si trovano nella Corea del Sud e sono il Kaist (Korea Advanced Institute of Science and Technology), Postech (Pohang University of Science and Technology) e Unist (Ulsan National Institute of Science and Technology); due sono di Hong Kong (The Hong Kong University of Science and Technology e City University of Hong Kong) e una da Singapore, che occupa la prima posizione. 

Nella top ten è presenta anche l’Australia, con la University of Technology di Sydney, e l’Europa è rappresentata da Francia, Olanda (università di Maastricht) e Italia. Le otto università Italiane che si posizionano fra le prime cento sono: San Raffaele (in posizione 30), Roma Tor Vergata (68), entrata per la prima volta nella classifica con l’Università di Bolzano (96),  Università  Bicocca di Milano  (74), Verona (93), Brescia (96), Politecnico di Bari (99). Dalla posizione 100 in poi troviamo le università di Sannio (102), Insubria (119), Tuscia (138), Udine (140), Roma Tre (169),  Università della Calabria (177), Piemonte Orientale (187) e Foggia (201).

Una graduatoria che, negli anni a venire, sarà certamente migliorata nelle posizioni dall’Università della Calabria, alla luce degli impegni che sono stati assunti negli ultimi due anni dalla gestione del Rettore, prof. Nicola Leone, che ha  puntato molto sul programma di internazionalizzazione, attraverso un’apposita squadra di docenti referenti dei rapporti internazionali per la collocazione dei Paesi nelle varie aree geografiche del mondo,  il rafforzamento organizzativo ed amministrativo dell’ufficio internazionale, un incremento dell’offerta didattica dei corsi di laurea in lingua inglese e per ultimo l’investimento finanziario sull’erogazione di apposite borse di studio per gli studenti stranieri di maggiore merito.

Un impegno che ha portato per il nuovo anno accademico ad un incremento delle domande di circa 7 mila studenti stranieri appartenenti a 120 paesi del mondo, la cui fase concorsuale è in elaborazione per la copertura di circa novecento posti. Un vero successo, che stimolerà il Rettore Leone e la sua squadra ad esprimere il meglio nella programmazione internazionale, che dovrà trovare grande attenzione negli Enti territoriali calabresi (Regione e Comuni) per un percorso di grande accoglienza comune con in primo piano il ruolo e la funzione di coordinamento  del centro residenziale (Campus) della stessa Università della Calabria.

Per questo è urgente cercare strade e sostegni economici e politici, a livello regionale, nazionale ed europeo, perché il progetto dell’Università della Calabria, di cui agli elaborati Gregotti e Martenson, abbia ad essere portato a termine per una sua compiutezza e collocazione nell’area della nuova unica grande città oggetto finora d sogni e discussioni interminabili. (rcs)